Autore Topic: fruibilità dell'arte  (Letto 10194 volte)

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In Venere

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fruibilità dell'arte
« il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 15:17:39 »
" L’ arte deve essere fruibile e un artista è tale se sa raggiungere il grande pubblico pur mantenendo una propria coerenza, senza snaturarsi inseguendo un’eccessiva ricercatezza o scadendo nella mera commercialità e nel puro entertainment"

"Personalmente, a settant'anni, non me ne frega niente di alzare una mano e dire - sempre che mi sia applicato, è ovvio - che non ho capito. Chi comunica al pubblico ha il dovere di farsi capire dal pubblico cui si rivolge, che sia di tecnici o di non addetti ai lavori. Se non ci riesce e molto probabile che neppure  lui sappia di che cosa sta parlando ".

citazioni che condivido. e voi?

Offline paolo corinto tiberio

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #1 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 16:18:48 »
" L’ arte deve essere fruibile e un artista è tale se sa raggiungere il grande pubblico pur mantenendo una propria coerenza, senza snaturarsi inseguendo un’eccessiva ricercatezza o scadendo nella mera commercialità e nel puro entertainment"

"Personalmente, a settant'anni, non me ne frega niente di alzare una mano e dire - sempre che mi sia applicato, è ovvio - che non ho capito. Chi comunica al pubblico ha il dovere di farsi capire dal pubblico cui si rivolge, che sia di tecnici o di non addetti ai lavori. Se non ci riesce e molto probabile che neppure  lui sappia di che cosa sta parlando ".

citazioni che condivido. e voi?


assolutamente no...  :D
la poesia non ha e non può avere un "senso comune", una pietà per i non addetti ai lavori... non può non deve significare ad ogni costo, anzi... è diametralmente opposta a questa visione... e non perché ama nascondersi (ma anche), ma perché quello della poesia è un dire originario, non ancora segmentato nel corredo del mondo-ambiente che ci circonda, quindi pieno d'aperture, quindi pieno di possibilità... con esse zone d'ombre a volte fittissime... cordialmente
« Ultima modifica: Mercoledì 13 Luglio 2011, 16:21:30 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva

In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #2 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 16:56:44 »
una sfida interessante, essere criptici facendosi comprendere.
resti superficialmente attaccato al sincretismo della comprensione?

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #3 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 17:31:01 »
Forse il mio intervento è superfluo: non condivido, naturalmente. Le ragioni le ho già ampiamente spiegate in altri topics.
Ho cercato su internet di chi fossero queste citazioni (avresti dovuto risparmiarmi questa fatica!  ;) di solito se si fa una citazione si CITA anche l'autore). La prima è di un certo Giorgio Scerbanenco: nel contesto di queste parole, c'è anche una critica a Carlo Emilio Gadda... ma oggi chi dei due viene ricordato nei manuali di letteratura? non certo questo Scerbanenco. E ho detto tutto - anche se alla fine la fama non sempre ripaga, ma questo è un discorso troppo grande da cui mi astengo. In ogni caso è una scelta che dipende dalle aspirazioni di ognuno.
La seconda citazione non l'ho trovata su internet, se ci fai il piacere di indicare di chi sia, giusto così, anche per una sorta di correttezza nei confronti dell'autore. Comunque, presa così com'è avulsa dal contesto, si può riferire a tutto, magari ad una lezione di matematica, allora è ovvio che sono d'accordo.
« Ultima modifica: Mercoledì 13 Luglio 2011, 17:32:43 da Michele Tropiano »
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #4 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 17:39:33 »
l'ho tratta da un commento che ho letto, è di un professore di cui non so il nome.
scerbanenco lo leggono in molti, gadda che io sappia, no.

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #5 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 17:44:13 »
l'ho tratta da un commento che ho letto, è di un professore di cui non so il nome.


ecco, di un professore, che ho detto io? una lezione di matematica, molto probabilmente. allora cosa c'entra l'arte? è ovvio che un professore si debba far capire! usare una citazione senza contesto per me è quasi sempre un errore.
Exegi monumentum aere perennius
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Offline paolo corinto tiberio

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #6 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 17:45:40 »
una sfida interessante, essere criptici facendosi comprendere.
resti superficialmente attaccato al sincretismo della comprensione?



resto attaccato al rischio dell'incomprensione...  :D

ma nell'arte bisogna correre questo rischio... ma non criptici... la poesia non ama i giochini di senso alla settimana enigmistica... si aggira incerta e dubbiosa tra balbettamenti, riempie vuoti con correlazioni foniche, tenta e ritenta perché la cosa non si lascia mai prendere stabilmente o afasia, infine... il poeta non ha la bocca del popolo, anche se ha gli stessi occhi, ma ha una bocca tutta sua che dice un dire mai detto... non mi scusare per questi bisticci di parole, sono volontari... il poeta non deve descrivere il mondo e allora deve corredarsi di canestri di significati palesi a tutti... il poeta il mondo lo deve rigirare di sotto e di sopra, scherzando sfaldandone e poi ricostruendone la struttura verbale... un poeta a Dio, è quasi nipote!... cordialmente
« Ultima modifica: Mercoledì 13 Luglio 2011, 17:50:37 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva

In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #7 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 19:29:25 »
ti ritieni davvero un grande, i miei complimenti. baudelaire ne sarebbe fiero, e anche d'annunzio.

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #8 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 19:33:13 »
ti ritieni davvero un grande, i miei complimenti. baudelaire ne sarebbe fiero, e anche d'annunzio.

a chi dei due ti riferisci? me o paolo corinto tiberio?
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Offline paolo corinto tiberio

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #9 il: Mercoledì 13 Luglio 2011, 20:07:59 »
ti ritieni davvero un grande, i miei complimenti. baudelaire ne sarebbe fiero, e anche d'annunzio.

la citazione finale appartiene a Dante, non a me... lui dice " l'arte è a Dio, quasi nepote"... io, per quel che mi riguarda, non credo di avere imparentamenti con la corte celeste... anzi, son un'anima del purgatorio in stand-by...  :D
salvatico è quel che si salva

ferdan21

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #10 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 12:47:46 »
io, a differenza di tropiano e tiberio, condivido le citazioni che ci hai proposto.
credo che la vera arte, la vera poesia, etc., sia e debba essere fruibile,se non da tutti, almeno dalla maggior parte .
e' chiaro che se io non so leggere, non avrò la possibilità di prendere in mano un libro di poesie e capirne il senso, o goderne.
se io sono cieco, non potrò godere della bellezza di un'opera di botticelli...e cosi via.
però, se io sono capace di leggere, devo essere in grado di poter capire, anche interpretandola a mio modo ovviamente, i versi di una poesia.
ci sono centinaia e centinaia di opere pubblicate su questo sito che sono assolutamente criptiche, per non dire che "non ci si capisce un cazzo".
e questa per voi è poesia?
non credo proprio.
l'ermetismo è roba di settant'anni fa, e anche allora, solo in pochi potevano dirsi grandi poeti.
Io la penso cosi: prendete un contadino semianalfabeta e mettetelo davanti ad un'opera di Michelangelo, o di Raffaello. rimarrà meravigliato...
mettetelo davanti ad un'opera astratta, e vi riderà in faccia.


In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #11 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:05:14 »
proprio questo volevo dire.
leggendo holderlin, yeats o keats, si percepisce bene ciò che trasmettono.
leggendo altri autori, chessò i futuristi, se non ne conosci la poetica, come te li godi?
se non sei lettarato che senso ha?
per quanto a me l'astrattismo nel figurativo piaccia da morire, ma se di mondian non conosci il motivo della sua ricerca, come lo puoi apprezzare?
e soprattutto, come pretendere di essere addirittura comprati in libri di carta, o avere successo, senza essere non dico banali, populistici, ma anche solo fruibili?

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #12 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:34:13 »
io, a differenza di tropiano e tiberio, condivido le citazioni che ci hai proposto.
credo che la vera arte, la vera poesia, etc., sia e debba essere fruibile,se non da tutti, almeno dalla maggior parte .
e' chiaro che se io non so leggere, non avrò la possibilità di prendere in mano un libro di poesie e capirne il senso, o goderne.
se io sono cieco, non potrò godere della bellezza di un'opera di botticelli...e cosi via.
però, se io sono capace di leggere, devo essere in grado di poter capire, anche interpretandola a mio modo ovviamente, i versi di una poesia.
ci sono centinaia e centinaia di opere pubblicate su questo sito che sono assolutamente criptiche, per non dire che "non ci si capisce un cazzo".
e questa per voi è poesia?
non credo proprio.
l'ermetismo è roba di settant'anni fa, e anche allora, solo in pochi potevano dirsi grandi poeti.
Io la penso cosi: prendete un contadino semianalfabeta e mettetelo davanti ad un'opera di Michelangelo, o di Raffaello. rimarrà meravigliato...
mettetelo davanti ad un'opera astratta, e vi riderà in faccia.

ma poca-fruibilità ed ermetismo sono due cose distinte e separate. io non sto dicendo che una poesia debba essere criptica ed ermetica - perchè concordo con te che l'ermetismo è oramai superato! - ma debba avere degli elementi che non siano immediatamente riconoscibili da tutti, ma piuttosto velati nei versi. è piuttosto complicato da spiegare... magari ci tornerò più in là.
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possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
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In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #13 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:38:42 »
che debba esserci del velato incomprensibile, mi pare OVVIO.
ma che si consideri elitario e per questo capibile solo da chi lo scrive, o da pochi eletti, no.

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #14 il: Giovedì 14 Luglio 2011, 13:45:48 »
che debba esserci del velato incomprensibile, mi pare OVVIO.
ma che si consideri elitario e per questo capibile solo da chi lo scrive, o da pochi eletti, no.

si vabè su questo è inutile che ci torniamo, tra l'altro c'è un topic apposta. volevo solo sottolineare che l'ermetismo è un altro discorso ancora che non c'entra con la fruibilità di cui parliamo qui.
Exegi monumentum aere perennius
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possit diruere aut innumerabilis
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