Autore Topic: fruibilità dell'arte  (Letto 10225 volte)

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In Venere

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Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #60 il: Mercoledì 20 Luglio 2011, 00:09:05 »
Eh si Gian, hai ragione: riusciremo a sfuggire a queste deliranti e macrocefale masse che credono a dirittura non solo leggono, ma pretendono di scrivere, poesia poi! L'arte sacra per eccellenza!
Oggi all' american museum of arts di Washington, tutta questa massa a rimirare Leonardo un po' schifo mi faceva.

Offline paolo corinto tiberio

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #61 il: Mercoledì 20 Luglio 2011, 01:22:34 »
e sì, mi sa che qua finiamo per passare per "aristocratici" della poesia, e almeno io per colui che si schifa delle "masse" (e masse in verità per me è quasi una parola oscena!), le quali masse si sono estasiate nella contemplazione dell'arte di Leonardo a New Work!!!!... e che pertanto si possono educare all'arte... da qui, si pensa che c'è chi vuole il bene dell'arte e chi invece il suo male... i primi vanno incontro al lettore, fanno il "prodotto" testo fruibile, cellofanato e colorato, pronto per la fruizione e per l'educazione relativa...papapapa paparapapà... i secondi vogliono essere invece oscuri perché non sapendo tenere la penna in mano, imbrogliano le carte, si mimetizzano, parlano a vanvera cosicché non capendo niente e nessuno, tutto è poesia... e questa classificazione, semplicemente ed educatamente, io la rispedisco al mittente... è solo frutto di mala ipotesi, che di solito e  comunemente è anche chiamato pregiudizio... :D
salvatico è quel che si salva

Offline Michele Tropiano

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #62 il: Mercoledì 20 Luglio 2011, 12:52:06 »
i secondi vogliono essere invece oscuri perché non sapendo tenere la penna in mano, imbrogliano le carte, si mimetizzano, parlano a vanvera cosicché non capendo niente e nessuno, tutto è poesia... e questa classificazione, semplicemente ed educatamente, io la rispedisco al mittente... è solo frutto di mala ipotesi, che di solito e  comunemente è anche chiamato pregiudizio... :D

e già!
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline Gianpiero De Tomi

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #63 il: Mercoledì 20 Luglio 2011, 13:22:07 »
e sì, mi sa che qua finiamo per passare per "aristocratici" della poesia, e almeno io per colui che si schifa delle "masse" (e masse in verità per me è quasi una parola oscena!), le quali masse si sono estasiate nella contemplazione dell'arte di Leonardo a New Work!!!!... e che pertanto si possono educare all'arte... da qui, si pensa che c'è chi vuole il bene dell'arte e chi invece il suo male... i primi vanno incontro al lettore, fanno il "prodotto" testo fruibile, cellofanato e colorato, pronto per la fruizione e per l'educazione relativa...papapapa paparapapà... i secondi vogliono essere invece oscuri perché non sapendo tenere la penna in mano, imbrogliano le carte, si mimetizzano, parlano a vanvera cosicché non capendo niente e nessuno, tutto è poesia... e questa classificazione, semplicemente ed educatamente, io la rispedisco al mittente... è solo frutto di mala ipotesi, che di solito e  comunemente è anche chiamato pregiudizio... :D

Veramente il topic parlava di "fruibilità dell'arte", che essenzialmente è ciò che è fruibile e godibile.
Lo scivolone è stato scindere arte di serie A, B, C ...ecc ecc quando l'arte è una globalità, patrimonio dell'umanità.
Ma attenzione: all'interno di questa globalità, l'arte assume espressioni più o meno profonde, più o meno godibili e comprensibili, a seconda della formazione delle singole persone che ne esprimono l'identità.

Che poi vi sia un contesto particolare, in cui per meglio valutare un particolare orientamente, come potrebbe essere ad esempio, la poesie con metrica particolarmente curata, è presumibile, oppure un particolare stile di scultura, piuttosto che un altro e da quel tipo di suggerimento, in quel contesto possano essere dedotte delle valutazioni di arte evoluta, sono d'accordo.
 
Non sono d'accordo sulla concezione di una chiusa mentalità, che definisce "arte" soltanto un determinato orientamento della stessa e sviluppata da persone definiscono le regole. Se così fosse, nulla dell'arte contemporanea sarrebbe giunto a noi, bloccato dalla censura di rigide elite di artisti. Invece c'è chi ha infranto le regole, e definito nuovi e vitali orientamenti dell'arte creando uno stimolo creativo.

Non sono neppure d'accordo con chi rifiuta, in blocco ogni forma strutturata di arte già evoluta con regole ben definite soltanto perchè necessitano di studio e sforzo per comprenderne le definizioni.


Offline paolo corinto tiberio

Re: fruibilità dell'arte
« Risposta #64 il: Mercoledì 20 Luglio 2011, 21:40:33 »
Veramente il topic parlava di "fruibilità dell'arte", che essenzialmente è ciò che è fruibile e godibile.
Lo scivolone è stato scindere arte di serie A, B, C ...ecc ecc quando l'arte è una globalità, patrimonio dell'umanità.
Ma attenzione: all'interno di questa globalità, l'arte assume espressioni più o meno profonde, più o meno godibili e comprensibili, a seconda della formazione delle singole persone che ne esprimono l'identità.

Che poi vi sia un contesto particolare, in cui per meglio valutare un particolare orientamente, come potrebbe essere ad esempio, la poesie con metrica particolarmente curata, è presumibile, oppure un particolare stile di scultura, piuttosto che un altro e da quel tipo di suggerimento, in quel contesto possano essere dedotte delle valutazioni di arte evoluta, sono d'accordo.
 
Non sono d'accordo sulla concezione di una chiusa mentalità, che definisce "arte" soltanto un determinato orientamento della stessa e sviluppata da persone definiscono le regole. Se così fosse, nulla dell'arte contemporanea sarrebbe giunto a noi, bloccato dalla censura di rigide elite di artisti. Invece c'è chi ha infranto le regole, e definito nuovi e vitali orientamenti dell'arte creando uno stimolo creativo.

Non sono neppure d'accordo con chi rifiuta, in blocco ogni forma strutturata di arte già evoluta con regole ben definite soltanto perchè necessitano di studio e sforzo per comprenderne le definizioni.



il discorso che fai è ragionevole, sensato e pertanto condivisibile... sulla fruibilità ho, più sopra, dato la definizione che oggi trova adesione in tutti, quasi... e oggi trova adesioni perché viviamo nell'era della Merce... pertanto la poesia dovrebbe adeguarsi ad essa, assumere i suoi connotati, cosicché mercificata la poesia, tutto l'universo del linguaggio sarebbe ingabbiato e pertanto si possono dire tutte le cose, anche che l'odio è amore e la parola diventa una lurida impostura... ricordate che il Grande Fratello, per poter adempiere alla sua finalità di estirpare qualunque pensiero deviante dal suo "universo" ha lavorato essenzialmente sul linguaggio, perché il Grande Fratello, a differenza di molti incantatelli pre e post moderni, sapeva che linguaggio e pensiero sono strettamente legati... ma ce lo diceva quel barbone che la forma economico-politica cerca d'influenzare e ridurre alla sua logica una sovrastruttura come la letteratura, e i frutti di questa operazione la vedo e la leggo anche qui dentro... ma lasciamo perdere!...
ciò che tu dici è vero... è il genio, quando nasce, che dà la regola all'arte... e vedi, quella regola va bene fino a quando non ne nasce un altro, che ridà una nuova regola... così è nell'arte, gli altri modi sono tutte riduzioni al volere del sistema economico- politico che tenta sempre di accaparrarsi la Lingua e con essa la Poesia... non si vuole un ritorno alla metrica, alla forma chiusa, all'Ellade addirittura, che ho letto più sopra, anche se qualcosina intorno ad esse bisognerebbe pur conoscere, qui si vuole solo un po' di schiena dritta, esprimersi in un dire senza trucchi o surrogati o furbizie del mestiere, peggio proni verso il mercato e la Merce... (con la maiuscola)
salvatico è quel che si salva