Autore Topic: La poesia come arte elitaria  (Letto 14879 volte)

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Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #75 il: Martedì 5 Luglio 2011, 17:26:10 »


Ma tutti hanno il diritto di creare qualsiasi cosa, sia essa una Gioconda o una merda d'Artista... L'importante, ovviamente, è non scambiarle!

L'importante è non scambiarle, certo! Ma per non scambiarle bisogna anche suddividere, creare anche "odiose" etichette. Il mio pensiero è che se si continua di questo passo, dando tutto in pasto alla massa, si finirà per non riuscire più a distinguerle. Ecco tutto.
Exegi monumentum aere perennius
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Offline Saldan

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #76 il: Martedì 5 Luglio 2011, 17:38:45 »
L'importante è non scambiarle, certo! Ma per non scambiarle bisogna anche suddividere, creare anche "odiose" etichette. Il mio pensiero è che se si continua di questo passo, dando tutto in pasto alla massa, si finirà per non riuscire più a distinguerle. Ecco tutto.


La massa andrebbe educata, il problema della società odierna è che non riesce più a farlo, o almeno a provarci...
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La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #77 il: Martedì 5 Luglio 2011, 18:01:38 »
La massa andrebbe educata, il problema della società odierna è che non riesce più a farlo, o almeno a provarci...

Io credo che la massa possa essere educata difficilmente, questo per quanto riguarda la compresione dell'arte, che sarebbee una cosa buona. Per quanto riguarda la crazione, la massa nella sua interezza non può mai essere educata a tal punto da creare arte a livello. E poi siamo sempre lì, al ragionamento che ho fatto prima con l'esempio dell'oro: se tutti creano arte essa non diventa più arte ma normalità. Io sto ripetendo le mie idee passaggio per passaggio, pian piano, mi sembra così lineare...
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Past_Or0

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #78 il: Martedì 5 Luglio 2011, 18:07:57 »

La massa andrebbe educata, il problema della società odierna è che non riesce più a farlo, o almeno a provarci...

non vorrei che si arrivasse a far discorsi alla mussolini tipo : "I capi devono essere maschi, mentre la folla è fondamentalmente una femmina impressionabile, golosa di spettacoli che le lusinghino la vista".

la massa siamo anche noi... la massa è fatta di individui ... caro panta rei eraclito avrebbe ucciso tutti gli adulti di efeso e lasciato la città in mano ai fanciulli... ma eraclito ci insegna che tutto è Logos-Fuoco che continuamente muta ... anche questa nostra società muterà , ma certamente non abbiamo bisogno di Maestri Duci o quant'altro ... We don't need no education.
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Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #79 il: Martedì 5 Luglio 2011, 18:12:14 »
non vorrei che si arrivasse a far discorsi alla mussolini tipo : "I capi devono essere maschi, mentre la folla è fondamentalmente una femmina impressionabile, golosa di spettacoli che le lusinghino la vista".


la massa è fatta di individui ...

Eh no qui ti sbagli, la massa non è fatta di individui, la massa è presa come un unico individuo terribilmente mutevole e mutante, incostante e indeciso.

E Mussolini aveva ragione, almeno nella seconda parte della sua affermazione, presa con le pinze ovviamente.
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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #80 il: Martedì 5 Luglio 2011, 18:18:33 »
da buon nominalista non riconosco esistenza fisica ad entità astratte per me come per Roscellino sono "flatus vocis"... non credo di andar fuori tema chiedendo la vostra definizione di massa (massa intesa come antitesi all'elite)

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #81 il: Martedì 5 Luglio 2011, 18:28:23 »
da buon nominalista non riconosco esistenza fisica ad entità astratte per me come per Roscellino sono "flatus vocis"... non credo di andar fuori tema chiedendo la vostra definizione di massa (massa intesa come antitesi all'elite)

Il filosofo tedesco Karl Schmitt, seppur compromesso poi dall'esperienza nazista, identificava la massa come l'elemento amorfo e apolitico del sistema stato e perciò bisognoso di una guida autoritaria. Ovviamente non seguo questa definizione alla lettera, ma credo che questa sia la definizione che più si avvicini al reale.
« Ultima modifica: Martedì 5 Luglio 2011, 18:30:24 da Michele Tropiano »
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Offline Amara

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #82 il: Martedì 5 Luglio 2011, 20:28:44 »
..io credo che sia proprio il 'thought control' (w the wall!) a creare la 'massa' di filosofia ne so proprio poco... ma credo che se le persone fossero 'educate' all'autodeterminazione non condizionata dai media e da tutto ciò che può farlo... e nel contempo guidate sempre più verso la cultura.. la 'massa' così disprezzata forse non esisterebbe... e se tutti scrivessero meraviglie..non sarebbe un appiattimento ma un paradiso...
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Offline Saldan

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #83 il: Martedì 5 Luglio 2011, 20:49:52 »
La massa andrebbe educata per le cose giuste, non certo militarmente come intendeva (ed ha anche tentato di concretizzare) Mussolini... ma sappiamo tutti che il popolo italiano è come un gregge che segue qualsiasi "pastore" sappia tenerlo in pugno, salvo poi voltargli le spalle quando le cose si mettono male (con questo non voglio certo difendere il Duce che si è sempre comportato da grandissimo pezzo di merda!), voglio solo dire che un'educazione di massa non sarebbe impossibile... se, ovviamente, si trovassero le misure adeguate per attuarla. Negli ultimi 30 anni abbiamo vissuto l'esempio opposto... grazie anche alla cultura delle televisioni di un certo presidente del consiglio... Magari si tornasse ai tempi di Carosello! (Mi sarebbe piaciuto vedere una tv di quel tipo anche ai giorni nostri)
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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #84 il: Martedì 5 Luglio 2011, 20:56:56 »
Magari si tornasse ai tempi di Carosello! (Mi sarebbe piaciuto vedere una tv di quel tipo anche ai giorni nostri)

non scherziamo! c'erano cose di valore fatte da persone di valore, ma censuratissime e controllatissime dal Potere! le annunnciatrice dovevano dire Bénfica e non Benfìca! con questo non difendo la nostra televisione ma non ragioniamo sempre alla Mala Tempora! lo faceva Catone il Censore più di 2000anni fa... non è nel passato che dobbiamo rifugiarci ma nel Futuro!

Offline Saldan

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #85 il: Martedì 5 Luglio 2011, 21:16:27 »
non scherziamo! c'erano cose di valore fatte da persone di valore, ma censuratissime e controllatissime dal Potere! le annunnciatrice dovevano dire Bénfica e non Benfìca! con questo non difendo la nostra televisione ma non ragioniamo sempre alla Mala Tempora! lo faceva Catone il Censore più di 2000anni fa... non è nel passato che dobbiamo rifugiarci ma nel Futuro!

Ma il futuro si costruisce guardando anche al passato, non bisogna mai dimenticare le proprie origini... certo, è vero che c'era la censura a quei tempi... ma non possiamo dire che attualmente l'informazione sia totalmente libera, lo è forse di più rispetto ai tempi della DC ma è sempre filtrata.

Bisognerebbe guardare alle cose che funzionavano in passato, attualizzarle (dunque adattarle ai giorni nostri) e prenderne solo il meglio... però non si può ricominciare tutto daccapo, per non rischiare di ricadere negli stessi errori fatti in passato!
« Ultima modifica: Martedì 5 Luglio 2011, 21:19:57 da Panta rei »
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Offline Gianpiero De Tomi

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #86 il: Martedì 5 Luglio 2011, 22:20:39 »
..io credo che sia proprio il 'thought control' (w the wall!) a creare la 'massa' di filosofia ne so proprio poco... ma credo che se le persone fossero 'educate' all'autodeterminazione non condizionata dai media e da tutto ciò che può farlo... e nel contempo guidate sempre più verso la cultura.. la 'massa' così disprezzata forse non esisterebbe... e se tutti scrivessero meraviglie..non sarebbe un appiattimento ma un paradiso...

Ecco finalmente ...sono estasiato dall'affermazione ... non avrei saputo esprimere meglio questo concetto. Meraviglioso :D
« Ultima modifica: Martedì 5 Luglio 2011, 22:22:38 da Gianpiero »

Offline paolo corinto tiberio

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #87 il: Martedì 5 Luglio 2011, 23:01:14 »
da buon nominalista non riconosco esistenza fisica ad entità astratte per me come per Roscellino sono "flatus vocis"... non credo di andar fuori tema chiedendo la vostra definizione di massa (massa intesa come antitesi all'elite)


visto che hai nominato il nominalismo e l'entità astratte come "flatus vocis" perché allora ti sto rispondendo?... non è per caso che tanto "flatus" questa voce non è?... non è per caso che l'unica realtà è invece l'universale a cui s'incarna la parola?... cosa c'entra questa chiosetta con l'arte elitaria?... c'entra, c'entra... infatti se la parola è niente e la poesia è parola allora il titolo si convertirebbe come "Il nulla come arte elitaria"...
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Offline DarioC 85

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #88 il: Mercoledì 6 Luglio 2011, 00:08:05 »
Mi intrometto per provare a dare un diverso punto di vista, magari totalmente sballato, tanto per arricchire il discorso...
Prima considerazione: l'arte, a mio avviso, è ciò che qualcuno stabilisce lo sia; se io scrivo è perché esiste qualcuno che giudica e ritiene che l'insieme di segni, collegati in un certo modo, che seguono determinate regole, si definiscano scrittura. Chi scrive non può definire ciò che sta facendo, poiché ciò che sta facendo è usare qualcosa già definito da altri. Se fa qualcosa che non è ancora stato definito, può definirlo ma non giudicarlo, perché manca di un metro di paragone.

Seconda considerazione: deriva dalla prima che chi fa qualcosa non è mai in grado di giudicarla, perché è troppo vicino alla cosa stessa da esserne indubbiamente e inevitabilmente condizionato (per eccesso o per difetto).

Terza considerazione: chi fa "arte" non è in grado, quindi, di giudicare ciò che sta facendo, ma necessita di avere chi lo giudica. Cambiando giudice, cambia però anche il giudizio, trattandosi di una valutazione estremamente legata alla sensibilità del giudice stesso. La sensibilità cambia anche nel tempo e nello spazio. Il giudizio riguardo all'arte è soggetto a continuo cambiamento. Se però il giudizio rimane costante per molto tempo, ecco il capolavoro, in grado di emozionare il critico esperto ed intellettuale, ma anche la persona ignorante.

Quarta considerazione: quando poi l'arte diventa oggetto di commercio, sarà costretta ad adeguarsi anche alle regole di questo; oggi vige il consumismo, e mi sembra che l'arte stia diventando "tendenzialmente" consumistica, ossia arte "usa e getta", che facilmente possa essere rimpiazzata da un nuovo prodotto, ma che nell'immediato sia in grado di "vendersi" nel modo migliore. Ad alcuni questo può sembrare orribile, ma non credo che lo sia (sempre se effettivamente il mio punto di vista possa avere un qualche senso...): infatti l'arte elitaria può esser tale solo finché possono goderne in pochi; ma con la sempre maggiore potenzialità divulgativa dei mass-media e con l'alfabetizzazione diffusa sempre più persone hanno accesso all'arte (poesia compresa), togliendole quel carattere di esclusività di cui godeva, ma al contempo arricchendola di nuovi linguaggi, di nuove suggestioni, di nuovi contenuti...

Ai tempi di Dante la lingua "colta" era il latino...La Commedia è stata scritta in lingua "volgare"...Si può parlare di "perdita di stile"?

L'astio contro questi cambiamenti credo sia dovuto più all'incognita di cosa accadrà dopo...Direi che Tropiano è un potenziale neo-classicista, ma anche l'opposto romanticismo ha prodotto arte di notevole livello...

Past_Or0

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #89 il: Mercoledì 6 Luglio 2011, 00:37:07 »

visto che hai nominato il nominalismo e l'entità astratte come "flatus vocis" perché allora ti sto rispondendo?... non è per caso che tanto "flatus" questa voce non è?... non è per caso che l'unica realtà è invece l'universale a cui s'incarna la parola?... cosa c'entra questa chiosetta con l'arte elitaria?... c'entra, c'entra... infatti se la parola è niente e la poesia è parola allora il titolo si convertirebbe come "Il nulla come arte elitaria"...
oltre che nominalista son anche nichilista anarchista menefreghista qualunquista... quindi andiamo a nozze... te fai il marito però... nullA è E SE ANCHE ANCHE fossse non sarebbe comprensi bile... se anche fosse comprnsibblle non sarebbe spiegavile... la poesia è nulla e quando finirà questo nostro mondo di dante shakespearrrrrr troppiano non resterà neanche il fallus  ;)vocis..