Autore Topic: La poesia come arte elitaria  (Letto 14898 volte)

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Offline Saldan

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #60 il: Martedì 5 Luglio 2011, 10:40:09 »
sicuramente internet ha un potenziale enorme, pensa che si potrebbero leggere opere in lingua originale di autori latini e greci difficilmente reperibili in modo cartaceo. sicuramente però queste potenzialità vengono sfruttate forse all'1%, dunque concordo con te che a causa di internet si legge ancora meno. e sempre peggio, perchè leggiamo, ad esempio, blog di bimbiminkia e non solo che scrivono in maniera assurda e a volte illegibile!  ;D ;D

Anche la tv non scherza... un tempo educava gli Italiani a livello linguistico con programmi istruttivi... ora va di moda "Tamarreide" (questo dice praticamente tutto)...
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline Gianpiero De Tomi

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #61 il: Martedì 5 Luglio 2011, 13:14:17 »
Occorre utlizzare i mezzi a nostra disposizione, senza divinizzarli e neppure demonizzarli.
Per me, il problema è sempre alla base, cioè nell'educazione, nella capacità di formare delle persone che abbiano delle caratteristiche tali, da migliorare la vita di tutti. La qualità della vita non passa, solo nelle pagine di un buon libro, ma attraverso miglioramenti sostanziali nella forma mentis delle persone. Basta osservare la gente, parlarci, cercare di comprenderne le aspettative e le paure per rendersi conto che sono affamati di vita, ma che la dissimulazione di benessere,a cui sono sottoposti non permette loro di esprimersi. Davvero credete che sia così facile integrare la cultura, quella vera, che fa leggere, ragionare e mutare, verso una crescita interiore, con l'attuale filo conduttore degli imperanti network televisivi? Nella nostra cultura, pensare fuori dagli schemi è molto più difficile di quello che si immagini. Dovremmo semplicemente riprenderci la nostra libertà, dichiarando apertamente che questo sistema è fondamentalemente fallimentare e suicida.

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #62 il: Martedì 5 Luglio 2011, 13:16:30 »
Occorre utlizzare i mezzi a nostra disposizione, senza divinizzarli e neppure demonizzarli.
Per me, il problema è sempre alla base, cioè nell'educazione, nella capacità di formare delle persone che abbiano delle caratteristiche tali, da migliorare la vita di tutti. La qualità della vita non passa, solo nelle pagine di un buon libro, ma attraverso miglioramenti sostanziali nella forma mentis delle persone. Basta osservare la gente, parlarci, cercare di comprenderne le aspettative e le paure per rendersi conto che sono affamati di vita, ma che la dissimulazione di benessere,a cui sono sottoposti non permette loro di esprimersi. Davvero credete che sia così facile integrare la cultura, quella vera, che fa leggere, ragionare e mutare, verso una crescita interiore, con l'attuale filo conduttore degli imperanti network televisivi? Nella nostra cultura, pensare fuori dagli schemi è molto più difficile di quello che si immagini. Dovremmo semplicemente riprenderci la nostra libertà, dichiarando apertamente che questo sistema è fondamentalemente fallimentare e suicida.

tutte cose giuste, che condivido... però cerchiamo di non andare fuori tema, che già è molto ampio.
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
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Offline Gianpiero De Tomi

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #63 il: Martedì 5 Luglio 2011, 13:27:57 »
Apro questo topic non per conoscere le vostre opinioni, ma per esprimere compiutamente la mia a proposito del concetto di poesia ed anche di arte in generale, tanto già so che non vi sarà nessuno d’accordo con me. Prendete questo topic come un monologo tragico, come un canto solitario alla luna… come uno spicchio marcio di una magnifica arancia da spremere e fatene la vostra spremuta, aggiungendo un po’ di zucchero o, se preferite, mandatelo giù così com’è, tanto l’amaro di questo spicchio isolato non comprometterà il sapore della vostra bevanda.

Fino ad un centinaio di anni fa, o forse anche meno, la società occidentale – compreso il Nuovo Mondo dopo il XV secolo – era marcatamente divisa in due: i nobili ed il volgo, in cui includo anche la più recente borghesia, in senso lato del termine. Gli aristocratici detenevano il potere, tutto il resto non era altro che la massa informe grazie ai quali gli àristoi (i migliori) legittimavano la loro superiorità. Ciò che è sempre stata chiamata “arte” era, naturalmente, appannaggio di questi ultimi; al popolino non restava che darsi all’ippica, come si dice ora, ma nemmeno, non restava che crogiolarsi malinconicamente o meno nella loro condizione. Nel secolo scorso, tanto rapidamente quanto inavvertitamente, la situazione è radicalmente cambiata: certo, c’è sempre chi governa ai danni del popolo, ma gli schieramenti in questione sono di sicuro meno marcati e molto più variegati.

All’interno della cosiddetta “massa” ci sono infiniti tipi di persone: in questo contesto l’arte è diventata di massa – i concetti espressi da Andy Warhol, ad esempio – ed inevitabilmente ha iniziato a degenerare. E questa non è un’opinione solo mia di sicuro, ma altresì è anche, credo, traducibile in uno schema statistico- finanziario: partendo dal presupposto che l’arte è un prodotto raro se non unico, in altre parole “difficile” da creare e da reperire, esso qualitativamente peggiora quanto maggiore è il numero dei fruitori in relazione alla sua minore fruibilità: ad esempio, è noto che un armadio dell’IKEA sia peggiore di uno fatto a mano da un falegname, dove per “peggiore” intendo ovviamente inferiore di valore di mercato, e quindi anche di costo; mentre può essere anche migliore dal punto di vista della resistenza o della maneggevolezza, ma qui stiamo parlando di valore intrinseco del prodotto. È consequenziale a questo punto che l’arte di massa ha sicuramente molti vantaggi in più dell’arte elitaria, ma è qualitativamente peggiore. Cercate di non fraintendermi: eticamente ritengo che la democazia sia, oggi come oggi, il modo migliore - o forse il "meno peggiore"? - di convivere in società e politicamente sono vicino agli ideali comunisti: un connubio molto probabilmente utopistico. Ma l'arte è altra cosa.



L'arte è connessa con quello che ho affermato, perchè la fruizione della capacità creativa, è messa in dubbio dalla potente capacità di pochi, di mettere a tacere quella parte che è patrimonio comune, ovvero l'nnata capacità dell'uomo di trasferire in qualcosa di tangibile le proprie emozioni. Non sono d'accordo sulla designazione " arte elitaria". Cos'è ? Non ha alcun senso, ed indica solo artisti che dovrebbero essere migliori di altri o regole rigidamente scolpite ... è solo la capacità espressiva che è diversa, e questa difficoltà, molte volte, è frutto della vita come la percepiamo, nelle realtà di piccoli e solitari mondi di ogni persona, nella vergogna di fare o non fare per non essere paragonati a ...
Tutto è collegato. Non siamo nell'Ellade di pochi eletti ,ma in un mondo di miliardi di persone desiderose di esprimere ciò che hanno dentro. E come diavolo potranno mai fare, se si alzano templi di cultura per pochi? La cultura, quella vera, quella legata alla crescita interiore è di tutti e affermo che manca, la capacità di dar senso ai desideri per una volontà di banale potere e denaro, che non è certo legata alla crescita dell'umanità.

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #64 il: Martedì 5 Luglio 2011, 13:40:40 »

 
Tutto è collegato. Non siamo nell'Ellade di pochi eletti ,ma in un mondo di miliardi di persone desiderose di esprimere ciò che hanno dentro. E come diavolo potranno mai fare, se si alzano templi di cultura per pochi? La cultura, quella vera, quella legata alla crescita interiore è di tutti e affermo che manca, la capacità di dar senso ai desideri per una volontà di banale potere e denaro, che non è certo legata alla crescita dell'umanità.

Allora io scrivo e voi non capite. Evidentemente l'errore è mio che non mi so far capire, anche se, francamente, mi sembra di aver parlato abbastanza chiaro soprattutto nel mio ultimo intervento. Faccio un chiarimento per l'ultima volta, dopodichè la smetterò.
Io non vieto a tutte queste persone "desiderose di esprimere ciò che hanno dentro" di esprimersi, ma sicuramente non sarà tutta arte ciò che vogliono esprimere: è statisticamente impossibile che su 1000 persone, ad esempio, 1000 si esprimano in maniera artistica. tra l'altro, se ciò dovesse accadere, non sarebbe più arte ma normalità... La cultura, quella vera, di cui parli tu, non è fatta solo di arte, l'arte è solo una parte, dunque ciò che dico io, ovvero che l'arte deve essere di creazione elitaria, DI CREAZIONE RIPETO, non pregiudica certo la cresciata della cultura mondiale. Gesù... ma che fatica!  :-[
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Offline Gianpiero De Tomi

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #65 il: Martedì 5 Luglio 2011, 13:50:22 »
Guarda che ho compreso dalla prima sillaba che hai scritto. Non è così difficile.

Ma ci tengo a dirti, e poi smetto anch'io, che non ci sono solo creatori di Pietà o Gioconde in giro, ma anche chi fa creazioni con il dash dei bambini, chi scrive poche righe di racconti, che disegna per puro diletto. Quella è arte? Assolutamente si, cambia la modalità d'espressione ( ho spiegato in tutti gli interventi precendenti i motivi ). Sono solo diversi livelli espressivi e qualcuno riesce ad arrivare ad esprimere realmente valenze di grande valore. L'artista ha il feetback che si esprime in chi osserva al sua opera, quando condivide. Basta. Il resto è puro nozionismo di base.
« Ultima modifica: Martedì 5 Luglio 2011, 13:54:39 da Gianpiero »

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #66 il: Martedì 5 Luglio 2011, 14:14:42 »
Guarda che ho compreso dalla prima sillaba che hai scritto. Non è così difficile.

non ci sono solo creatori di Pietà o Gioconde in giro, ma anche chi fa creazioni con il dash dei bambini, chi scrive poche righe di racconti, che disegna per puro diletto. Quella è arte? Assolutamente si, cambia la modalità d'espressione

Se per te chi fa creazione con il das (il dash è una marca di detersivi!  ;D ;D) dei bambini è un artista, allora caro giampiero, io e te potremmo parlare per ore senza mai raggiungere un punto d'accordo, anche capendo ogni sillaba delle nostre frasi. Io, francamente, rimango allibito da ciò che dici...  :o :o
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Offline Gianpiero De Tomi

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #67 il: Martedì 5 Luglio 2011, 14:20:01 »
Se per te chi fa creazione con il das (il dash è una marca di detersivi!  ;D ;D) dei bambini è un artista, allora caro giampiero, io e te potremmo parlare per ore senza mai raggiungere un punto d'accordo, anche capendo ogni sillaba delle nostre frasi. Io, francamente, rimango allibito da ciò che dici...  :o :o

Non hai mai giocato con il dash ? Ecco perchè vedi ... in ogni caso, se toglie il mantello di ermellino e la corona di alloro, subito avrai un'altra visione delle cose e ti sarà chiaro che il mondo non è diviso in bianco e nero, ma è un'immensa sfumatura di colore.


Offline Gianpiero De Tomi

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #68 il: Martedì 5 Luglio 2011, 14:22:45 »
Se per te chi fa creazione con il das (il dash è una marca di detersivi!  ;D ;D) dei bambini è un artista, allora caro giampiero, io e te potremmo parlare per ore senza mai raggiungere un punto d'accordo, anche capendo ogni sillaba delle nostre frasi. Io, francamente, rimango allibito da ciò che dici...  :o :o

No scusa ...hai ragione Das senza la H ...  colpa del sonno arretrato !!

Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #69 il: Martedì 5 Luglio 2011, 14:24:13 »
Non hai mai giocato con il dash ? Ecco perchè vedi ... in ogni caso, se toglie il mantello di ermellino e la corona di alloro, subito avrai un'altra visione delle cose e ti sarà chiaro che il mondo non è diviso in bianco e nero, ma è un'immensa sfumatura di colore.

Da piccolo giocavo sempre col das (DAS DAS DAS non DASH  ;D ;D) e non mi sentivo certo un artista. Ed è inutile che te ne esci con le solite banalità, che il mondo è un'immensa sfumatura di colori, perchè anche un bambino è capace concludere così una discussione credendo d'aver detto una cosa giusta. Che è sicuramente giusta, ma... vabè lasciamo perdere!!!
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Offline Gianpiero De Tomi

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #70 il: Martedì 5 Luglio 2011, 14:58:19 »
Da piccolo giocavo sempre col das (DAS DAS DAS non DASH  ;D ;D) e non mi sentivo certo un artista. Ed è inutile che te ne esci con le solite banalità, che il mondo è un'immensa sfumatura di colori, perchè anche un bambino è capace concludere così una discussione credendo d'aver detto una cosa giusta. Che è sicuramente giusta, ma... vabè lasciamo perdere!!!

Infatti mi sonio corretto, DAS DAS DAS ..che ripetuto tre volte mi ricorda il film Candyman  ... quando fissando lo specchio e ripetendo tre volte il nome , appariva e ti uccideva ... bando alla chiacchere . Alla fine, come vedi ho ragione, l'arte elitaria è una parola senza un vero senso, perchè si tratta di un modo di parafrasare l'arte di chi vorrebbe fare le regole del gioco. Ho detto forse che siamo tutti uguali nell'esprimere l'arte? No, infatti non è vero, c'è chi ha maggiore sensibilità e riesce creare opere di maggiore enfasi che però non sempre condivide, non sempre è compreso, non sempre se è compreso è nel giro giusto per essere poter condividere con tutti.


Offline Michele Tropiano

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #71 il: Martedì 5 Luglio 2011, 15:04:54 »
perchè si tratta di un modo di parafrasare l'arte di chi vorrebbe fare le regole del gioco.

Ma perchè tu ed altri la mettete su un piano ideologico, sbandierando una presunta sorta di libertà nei confronti di una sorta di tirannia poetica? perchè così sembra che l'abbiate presa! Il mio è un discorso teorico di cui non state comprendendo la portata. Ed avevo ragione a pensare, qualche tempo fa, che non avrei dovuto più aprire topic del genere su questo forum perchè immaginavo che non si potessero fare: ognuno di voi la prende sul piano personale e\o sul piano etico-morale. Poi ho creduto invece di poter fare la prova ancora a fare certi discorsi. Mi sbagliavo di grosso.
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Offline paolo corinto tiberio

Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #72 il: Martedì 5 Luglio 2011, 15:08:59 »
Occorre utlizzare i mezzi a nostra disposizione, senza divinizzarli e neppure demonizzarli.
Per me, il problema è sempre alla base, cioè nell'educazione, nella capacità di formare delle persone che abbiano delle caratteristiche tali, da migliorare la vita di tutti. La qualità della vita non passa, solo nelle pagine di un buon libro, ma attraverso miglioramenti sostanziali nella forma mentis delle persone. Basta osservare la gente, parlarci, cercare di comprenderne le aspettative e le paure per rendersi conto che sono affamati di vita, ma che la dissimulazione di benessere,a cui sono sottoposti non permette loro di esprimersi. Davvero credete che sia così facile integrare la cultura, quella vera, che fa leggere, ragionare e mutare, verso una crescita interiore, con l'attuale filo conduttore degli imperanti network televisivi? Nella nostra cultura, pensare fuori dagli schemi è molto più difficile di quello che si immagini. Dovremmo semplicemente riprenderci la nostra libertà, dichiarando apertamente che questo sistema è fondamentalemente fallimentare e suicida.

Davvero credete che sia così facile integrare la cultura, quella vera, che fa leggere, ragionare e mutare, verso una crescita interiore, con l'attuale filo conduttore degli imperanti network televisivi?

oh come hai messo il dito sulla piaga!... tanto che qualcuno avrà gridato per il dolore!... è proprio così... alla merda serve la merda, pardon...
a chi può interessare oggi "far leggere"?...
a chi può interessare "ragionare" o peggio "far ragionare"?...
ed infine a chi può interessare la nostra crescita interiore se è proprio a quella che si mira per assopirla?
si, concordo, dovremo riprenderci la libertà, poiché per averla venduta per un piatto di lenticchie, versiamo ora in condizioni da schiavi...
salvatico è quel che si salva

Past_Or0

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #73 il: Martedì 5 Luglio 2011, 16:50:41 »
il discorso di Michele T è in realtà molto semplice x lui solo pochi possono far poesia (arte) a livello alto ... su questo credo siamo tutti d'accordo... dante leopardi shakespeare ecc ne nascono forse 2 0 3 per ogni generazione... non credo però che ci sia un modo per far sì che venga fuori il genio l'artista... l'artista eletto si fa da sè e può nascere anche in questo tipo di società... anzi... magari sarà un artista decadente rispetto a uno nato che so nel Rinascimeto o Atene prima di Socrate (vedi La nascita della tragedia di Nietzsche)... Ungaretti Montale per fare esempi più vicini anoi hanno poetato durante le guerre mondiali nel bel mezzo del nazifascismo ecc (non credo che fossero periodi migliori di questo, no?)

diverso il discorso sulla fruibilità dell'arte (della poesia in particolare) per poterla comprendere pienamente non è necessario essere artisti , i critici letterari non sono artisti e gli artisti quando fanno i critici spesso cacano fuori dal vaso (vedi Pascoli con Leopardi...)

basta avere gli strumenti interpretativi ermeneutici adeguati dovuti ad anni di studi e auna certa predisposizione... non a tutti però interessa avere questi strumenti preferiscono magari godere della poesia senza saperne nulla di metrica metafora enjambement figure retoriche ecc...
alcuni non ne hanno neanche la possibilità perchè pressati da bisogni più impellenti (ma non voglio far discorsi etici politici)

nella storia esiste un'elite di uomini e donne che hanno fatto arte eccelsa... ma non c'è modo di creare o impedire la nascita di siffatti esseri umani... essi divengono ciò che in potenza sono già...

come diceva Wilde : "L'eletto esiste per non fare niente" ( e non stava parlando dei politici o di Neo di matrix) ;D

Offline Saldan

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Re: La poesia come arte elitaria
« Risposta #74 il: Martedì 5 Luglio 2011, 17:17:34 »
Chiunque può scrivere ma non tutti sono capaci di creare capolavori, siamo d'accordo... l'importante è "sapere di non sapere" tanto per citare Socrate... (volare bassi, perché non c'è niente di peggio che sentirsi più di ciò che si è, del resto è la convinzione che fotte la gente)

Ma tutti hanno il diritto di creare qualsiasi cosa, sia essa una Gioconda o una merda d'Artista... L'importante, ovviamente, è non scambiarle!
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