Humanitas...bella parola! Dall'assistenza del volontariato, alle piccole azioni quotidiane. A mio avviso oggi si è votati all'essere pessimisti, escludendo così la possibilità che nell'uomo ci siano ancora rapporti interpersonali se non contornati da interesse, voglio dire, l'uomo egoista, arrivista, egocentrico, che si pubblicizza con buone azioni e si dichiara pronto ai rapporti sociali, interpersonali, ma sempre per scopi strettamente personali. Malgrado si tocchi sempre il fondo per l'idiozia che l'uomo può concernere, l'humanitas nel significato più esteso, ha le sue basi radicate nell'animo dell'intera umanità, senza escludere l'evidente sistema complesso che oggi ci annebbia la vista. Quanti di voi hanno aiutato un'anziana ad attraversare la strada? Ebbene esistono persone ancora capaci, mentre altre che fanno volontariato solo per celare un'eventuale seconda personalità o addirittura solo per sfoggiare le proprie capacità. Un semplice consiglio atto a migliorare la vita di un'altra persona, è (humanitas), quindi non solo gesti, andiamo oltre la fratellanza, è semplice amore per il prossimo. Le associazioni di volontariato non servono se prese, frequentate per solo scopo personale, nello stesso ambito, lo scopo è totalmente umano. Quindi dal piccolo aiutino quotidiano all'ampio lavoro svolto da un serio volontariato, rende ancora reale, scolpito su roccia, il rapporto tra gli uomini di buon senso, nulla è perduto, l'utopia non c'entra nulla. Oggi rimaniamo soggiogati dall'andamento negativo che la fusione pensiero-progresso rende astratta l'evoluzione della specie, tecnologie comprese, restituendo, non a caso, una visione del nostro essere alquanto indifferente nei riguardi del bene sociale. Ma i valori ci sono ancora, quelli di base che costituiscono il mosaico della vita, e anche se li abbiamo messi in disparte, vuoi per lo stress quotidiano, vuoi per distruggere l'onestà dando posto alla malvagità che sembri essere ormai il pane quotidiano dell'uomo, sono lì, e quando ci si mette la mano sulla coscienza, essi tornano sempre più vivi. C'è del buono ancora nell'uomo, non pensiamo sempre tutti in ugual modo (non mi riferisco a chi ha risposto a questo post) o per moda per non essere contraddetto e far parte di un contesto sociale e quindi di essere comunque accettato pur essendo diversi dentro di noi, oppure perché ci si convince che oggi va tutto male per cui essere pessimista e credere di avere un'appartenenza filo-sleale, possa aiutare. Quì tutti i valori non barcollano, ma vengono soltanto menzionati al bisogno, niente di più sbagliato. Non dico che bisogna diventare tutti come il buon sammaritano, ma almeno provare a crederci un pò di più, perché so che nell'uomo (nel senso umanità tutta) c'è del bene, è ancora umano. Io ci credo, sono stato nel volontariato, ho conosciuto persone squisite e, mentre molti tengono alla propria figura, queste persone speciali, nella propria vita, lontano dal richiamo del volontariato, con umiltà continuano lo stesso percorso nei rapporti interpersonali, pur rimanendo persone di un certo livello culturale.
Ed è sbagliato escludere l'ipotesi di humanitas a larga scala, esiste ed è ben salda in tutti noi, bisognerebbe semplicemente rendersene conto, lasciando la falsa evidenza della vita pessimista dove il sistema sa essere un grande oppressore.