Autore Topic: Il GENIO POETICO  (Letto 21809 volte)

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Offline Michele Tropiano

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #30 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 18:58:08 »
..rido.. spero tu mi creda Michele.. sono parole uscite sorridendo di me in massima sincerità..

non è importante che io ti creda... ho appena detto che è un gioco, no?  ;)
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline Grazia Longo

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #31 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 20:31:01 »
Questa è una poesia di Amara, il titolo è "Il buon caffè del non-poeta"

Quando slitto incauta
nei panni del poeta
e suppongo che ogni pensiero
debba generare un verso
mi soccorre il ridere
quello che viene dalla terra
dallo sguardo che mi sfotte nello specchio
sollevandomi dal peso
della mia stupidità intermittente


così poi
leggera
mi preparo un caffè
canticchiando parole d'altri
e imprecando prosaica alle cose

nel privilegio della mia normalità...

Già il titolo dice molto e poi subito i primissimi versi: tipica del "genio" è la falsa modestia, o più precisamente quello che possiamo chiamare "un gioco poetico basato sullo sbeffeggio di sé" che, essendo un gioco, non ha pretese di verità. questi tratti li ho segnati in grassetto. In rosso ho segnalato poi questa parola "intermittente", che sta quasi per svelarci che in realtà c'è qualcosa dietro la sua stupidità... quando poi la fine invece ci conferma che non c'è nessun genio in lei, anzi, la sua "normalità" (presunta forse) è un privilegio. Il suo caffè è una cosa "normale", canticchiando parole che non sono sue e imprecando, come fanno le persone "normali": in realtà è tutto un gioco, come già detto, per far affiorare, anche a livello inconsco, questa genialità.

P.S. è un gioco anche questo, forse con più pretese di verità... forse...  ;D ;D

P.S. 2 appena ho tempo e voglio farò una disamina anch'io su alcuni nomi che ritengo "geni" (anche più di questi due portati da massimiliano, in verità, con buona pace di tutti).

Concordo sul gioco, sull'autoironia, sempre sintomo di intelligenza e anche di un certo percorso personale. Rilevo nella forma quasi un vezzo questo dire con nonchalance le cose attraverso i fatti. In definitiva ha i suoi pregi: intanto esprime molte cose in poche parole: ad esempio la nostra molteplicità di espressione e di ruoli di ognuno di noi, e su questo si sono scritti trattati, non solo in campo strettamente letterario, ma anche filosofico e psicologico, e il farlo in maniera scherzosa è valore aggiunto. Un'illuminazione improvvisa? Può essere, ma non senza consapevolezza e un pizzico di autocompiacimento, cmq.
Non c'è bellezza se non ci sono occhi che guardano.
Non c'è amore senza libertà.
Non c'è incontro senza rispetto per la diversità.
Non c'è felicità senza coraggio.
Non c'è niente di scontato in una vita che meriti di essere vissuta...
E la vita è un'avventura meravigliosa ...

Offline paolo corinto tiberio

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #32 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 22:03:09 »
Dire che l'intuizione è una vaccata è come dire che non esiste la metafisica e nemmeno la poesia, nè tanto meno il genio.
Concordo in parte sulla seconda affermazione, il genio, in virtù della sua essenza, differisce parecchio dal resto dell'umanità, poiché vive, interiorizza ed interpreta la realtà secondo meccanismi inconsueti e originali, da qui l'incomprensione del genio. Spesso i geni non solo non vengono riconosciuti ma sono bistrattati dai contemporanei, qualche volta finiscono in manicomio, o presso i servizi psichiatrici, dopo la 180, ma sono finiti nei roghi e sui patiboli, fino a qualche tempo fa ...

ma chi l'ha detto che dire che l'intuizione è una vaccata è negare la metafisica?... la metafisica si occupa d'indagare la realtà dei fenomeni... l'intuizione appartiene alla fenomenologia, la quale indaga i fenomeni nelle sue  generali categorie... non capisco poi come fai da questo a risalire addirittura la non esistenza della poesia, riducendola a mera intuizione... noi, ripeto, (e non lo dico io ma logici e gnoseologici, non abbiamo nessuna capacità d'intuira alcunché, ma ogni nostra conoscenza ( anche poetica) proviene da conoscenze anteriori, precedenti... levatevi dalla testa che la poesia possa intuire alcunché, massimo può ristrutturare il mondo o rimodularlo...
salvatico è quel che si salva

Offline Michele Tropiano

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #33 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 22:05:53 »
ma chi l'ha detto che dire che l'intuizione è una vaccata è negare la metafisica?... la metafisica si occupa d'indagare la realtà dei fenomeni... l'intuizione appartiene alla fenomenologia, la quale indaga i fenomeni nelle sue  generali categorie... non capisco poi come fai da questo a risalire addirittura la non esistenza della poesia, riducendola a mera intuizione... noi, ripeto, (e non lo dico io ma logici e gnoseologici, non abbiamo nessuna capacità d'intuira alcunché, ma ogni nostra conoscenza ( anche poetica) proviene da conoscenze anteriori, precedenti... levatevi dalla testa che la poesia possa intuire alcunché, massimo può ristrutturare il mondo o rimodularlo...

ripeto: non andiamo nella filosofia e prego tutti di non litigare e di non andare off topic... questa è una delle discussioni più interessanti, a mio avviso, che abbia mai visto su questo forum, non roviniamola  ;)
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Offline Grazia Longo

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #34 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 23:35:55 »
ma chi l'ha detto che dire che l'intuizione è una vaccata è negare la metafisica?... la metafisica si occupa d'indagare la realtà dei fenomeni... l'intuizione appartiene alla fenomenologia, la quale indaga i fenomeni nelle sue  generali categorie... non capisco poi come fai da questo a risalire addirittura la non esistenza della poesia, riducendola a mera intuizione... noi, ripeto, (e non lo dico io ma logici e gnoseologici, non abbiamo nessuna capacità d'intuira alcunché, ma ogni nostra conoscenza ( anche poetica) proviene da conoscenze anteriori, precedenti... levatevi dalla testa che la poesia possa intuire alcunché, massimo può ristrutturare il mondo o rimodularlo...
Fai una gran confusione, cercare di districare la matassa ingarbugliata che hai mostrato in poche righe richiederebbe un tempo che non ho e svierebbe completamete il discorso, torniamo alla poesia e all'analisi delle opere dei poeti proposti, è meglio! :)
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Offline caligola

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #35 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 00:08:37 »
Poichè non sono d'accordo con le correnti di pensiero filosofico che esponi che sono soltanto una parte del panorama filosofico umano
rimango convinto nel concepire la poesia come un perscrso d'intuizione e svelamento come precedentemente spiegato.

ma chi l'ha detto che dire che l'intuizione è una vaccata è negare la metafisica?... la metafisica si occupa d'indagare la realtà dei fenomeni... l'intuizione appartiene alla fenomenologia, la quale indaga i fenomeni nelle sue  generali categorie... non capisco poi come fai da questo a risalire addirittura la non esistenza della poesia, riducendola a mera intuizione... noi, ripeto, (e non lo dico io ma logici e gnoseologici, non abbiamo nessuna capacità d'intuira alcunché, ma ogni nostra conoscenza ( anche poetica) proviene da conoscenze anteriori, precedenti... levatevi dalla testa che la poesia possa intuire alcunché, massimo può ristrutturare il mondo o rimodularlo...

Offline caligola

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #36 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 00:24:08 »
Poichè è effettivamente una discussione interessante
vorrei allargarla citando qualche poeta geniale di maggior respiro (senza nulla togliere ai due amici citati)

"Sotto l'azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:
«più in là»"
E. Montale - "Maestrale"

Questo è per me un esempio di intuizione e svelamento di una verità umana facilmente riconoscibile in ogni nostra esperienza, un esempio come tutto nell'ambito di uno sguardo attento diventi segno di altro, di altro più in là del nostra decifrabilità, della nostra idea, dei nostri progetti. Segno di un oltre incomprensible ma visibile, palpabile. Come accade nell'innamoramento, dove c'è un amore incomprensibile, che oltrepassa ogni umano incasellamento, ma c'è  e strugge il cuore, muove senza sosta perchè è incontenibile.

Come si fa a non avere un sobbalzo di fronte a queste parole che spiegano così acutamente l'esperienza umana, questo massimo slancio della ragione che comprende che le cose portano in sè un segno di altro, che il suo significato non finisce soltanto nel suo esserci, esserci nel tal momento dato, ma che porta con sè uno scopo e non si esaurisce nel suo volteggio visibile. Difatti chiunque sia innamorato davanti un a un bel tramonto viene rimandato ad altro, al volto del suo amato perchè il tramonte diventa segno, segno che riconduce ad una bellezza, così come il volteggio della rondine rimanda ad altro, il suo incessante movimento

rimanda

a una segreta domanda...

Nell'imminenza di Dio

la vita fa man bassa

sulle riserve caduche,

mentre ciascuno si afferra

a un suo bene che gli grida: addio!

Clemente Rebora.
« Ultima modifica: Giovedì 2 Giugno 2011, 00:40:36 da caligola »

Offline paolo corinto tiberio

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #37 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 02:38:43 »
ripeto: non andiamo nella filosofia e prego tutti di non litigare e di non andare off topic... questa è una delle discussioni più interessanti, a mio avviso, che abbia mai visto su questo forum, non roviniamola  ;)

no, non accetto questo "svilire il posto" dicendo che non è qui che si possono fare discorsi filosofici e bla bla bla... né chi si lamenta che ci vorrebbe un mucchio di tempo eccetera eccetera... il discorso sul genio, ripeto, lo fa l'Estetica, la quale è un ramo della filosofia e mi dispiace ma pace... e se si deve in un forum dire qualcosa sul concetto di "genio" non si può far altro che entrarci in mezzo a questa benedetta filosofia... sennò conviene parlare di Platinett e non di temi così ardui...

 ma la rovini tu, perdinci, la discussione!... quando dici di non litigare: ma chi sta litigando?...o devo pensare forse che se qualcuno non si conforma ai  concetti ottocenteschi riguardo la figura del genio (folle, maledetto e tutte 'ste balle qua) è un antagonista, un antitetico, insomma un nemico?... tu poi lanci sempre problematiche da perderci la testa per la complessità e quando invece poi si discute seriamente ciò che proponi la butti in litigi (che non ci sono!) o svincoli come una biscia...

vi piaccia o no, ma si può parlare di genio solo nell'arte, non nella scienza... "il genio di Einstain" è una (pardon!) stronzata, perché la ricerca scientifica scopre, cose difficilissime da scoprire, beninteso, ma scopre e non crea perché si crea solo nell'arte...  ???
« Ultima modifica: Giovedì 2 Giugno 2011, 02:45:18 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva

Offline India

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #38 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 08:25:16 »
Vorrei esprimere, ma quasi in punta di piedi la mia opinione. Non ho fatto studi classici e sicuramente ne so meno di voi.
Trovo stupendi sia i versi della signora che quelli di Montale.
Cosa fondamentalmente distingue i due e forse potrebbe significare la geniliatà in Montale che non scorgo nella Signora ( seppur vi scorgo  il talento)?
La signora, come me e come moltissimi autori del sito, scrivono le poesie in prima persona singolare.
Non hanno quella grande capacità di astrazione che rende geniali.
Montale, nei versi citati da Caligola, non parla di se stesso, eppure quei versi  appartengono a tutti noi. così come Leopardi nel sabato del villaggio, così come Quasimodo o Ungaretti, Carducci, Pascoli ( ora non mi venite a trovare le poche poesie in cui i poeti su citati parlano di loro stessi, lo so che ne hanno scritte, ma fondamentalmente la loro produzione ha una valenza universale che si stacca dal propriio piccolo mondo). Lo stesso non si può dire di Pablo Neruda o di Garcia Lorca o di Prevert, infatti io trovo costoro meno geniali,

Scrivere il passero solitario, piuttosto che scrivere io mi sento solo, fa la differenza.
Si può parlare di se,  parlando del mare o di un fiore o di un uccello. Pochi sul sito lo fanno. In questo vedo mancanza di genialità.

In Venere

  • Visitatore
Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #39 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 09:51:17 »
io la genialità la vedo nell'essere sinceri, totalmente aperti alla scrittura, che anche se filtrata dalla ricerca stilistica, lascia sentire al lettore l'abissalità di un pensiero/sentimento.
per esempio, al liceo studiavo Parini, a mio avviso privo di questa qualità, insieme per certi versi a D'Annunzio.
e invece Leopardi...bè ... e anche Corazzini e Gozzano... tutto un altro mondo.
e badate che non intendo il mero esprimere qualcosa (che sfocerebbe nel: io scrivo come voglio, e tu lo rispetti essendo la mia emozione, come spesso accade), ma l'esprimere tutto, il tuo mondo interiore, e in tal modo (nelle opere più riuscite) questo stesso privato si fonde col privato altrui, c'è come mimesi, e si entra nel macrocosmo.
un po' come quando leggo montale e la sua aria di vetro, oppure prevert, oppure... ecco
questo per me è essere geniali: esprimersi (anche in modo confuso, poco percettibile a prima vista) e rendere possibile questa mimesi.

Offline Grazia Longo

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #40 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 11:42:19 »
no, non accetto questo "svilire il posto" dicendo che non è qui che si possono fare discorsi filosofici e bla bla bla... né chi si lamenta che ci vorrebbe un mucchio di tempo eccetera eccetera... il discorso sul genio, ripeto, lo fa l'Estetica, la quale è un ramo della filosofia e mi dispiace ma pace... e se si deve in un forum dire qualcosa sul concetto di "genio" non si può far altro che entrarci in mezzo a questa benedetta filosofia... sennò conviene parlare di Platinett e non di temi così ardui...

 ma la rovini tu, perdinci, la discussione!... quando dici di non litigare: ma chi sta litigando?...o devo pensare forse che se qualcuno non si conforma ai  concetti ottocenteschi riguardo la figura del genio (folle, maledetto e tutte 'ste balle qua) è un antagonista, un antitetico, insomma un nemico?... tu poi lanci sempre problematiche da perderci la testa per la complessità e quando invece poi si discute seriamente ciò che proponi la butti in litigi (che non ci sono!) o svincoli come una biscia...

vi piaccia o no, ma si può parlare di genio solo nell'arte, non nella scienza... "il genio di Einstain" è una (pardon!) stronzata, perché la ricerca scientifica scopre, cose difficilissime da scoprire, beninteso, ma scopre e non crea perché si crea solo nell'arte...  ???

Benissimo sono d'accordo nel non svilire la discussione mettendo dei paletti, solo che le condizioni (il tempo, lo spazio e la modalità di comunicazione alla quale siamo assoggettati qui, volenti o nolenti), non sono le più consone per divagare. Voglio dire che la frammentarietà inevitabile di un forum, ci penalizza, non so se è chiaro. La nostra diversa estrazione culturale, di percorso, e il nostro non conoscerci, che potrebbero essere un valore aggiunto, a volte, in questo recinto, per certi versi coatto, che è internet, ci penalizza. Per questo motivo avevo detto di lasciar correre sul genio, ed impostare la cosa in modo diverso. Lungi da me la posizione di settorializzare il sapere e l'esperienza e creare dei compartimenti stagni, ma non si può costruire un grattacielo in una calle. E noi qui abbiamo a disposizione una calle. Bellissima, affascinante, sublime, quanto vogliamo, se sapremo valorizzarla con i nostri occhi da poeti (?), ma una calle ... Ditemi voi, se vogliamo affrontare il discorso della genialità, preferirei che si facesse un forum a parte. E' già di per sè un argomento così complesso (non a caso affrontato da tutte le discipline e in tutti i campi dello scibile, dalla fisica, alla metafisica, alla psicologia, all'arte, alla mistica, alla filosofia ...) che non si può liquidare in quattro assunti buttati, più o meno, a caso. A questo proposito, quando si propone un tema, sarebbe meglio scotomizzarne il nocciolo (è una legge per rendere efficace la comunicazione, non inventata da me) ed era per questo motivo che avrei preferito parlare di poeti da mettere in evidenza, o di presunti talenti, al limite. In poche parole, propongo di aprire un forum sulla genialità, in generale, e di affrontare qui "semplicemente" la "disamina della qualità in poesia". (si capisce?). Gradita risposta alla proposta e, scusate la forma, ma sto facendo diverse cose insieme ...
« Ultima modifica: Giovedì 2 Giugno 2011, 11:51:34 da Grazia Longo »
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Offline Michele Tropiano

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #41 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 11:45:51 »
Benissimo sono d'accordo nel non svilire la discussione mettendo dei paletti, solo che il tempo, lo spazio e la modalità di comunicazione alla quale siamo assoggettati qui, volenti o nolenti, non è la più consona per divagare. Voglio dire che la frammentarietà inevitabile di un forum, ci penalizza, non so se è chiaro. La nostra diversa estrazione culturale, di percorso, e il nostro non conoscerci, che potrebbe essere un valore aggiunto, a volte, in questo recinto, per certi versi coatto, che è internet, ci penalizza. Per questo motivo avevo detto di lasciar correre sul genio, ed impostare la cosa in modo diverso. Lungi da me la posizione di settorializzare il sapere e l'esperienza e creare dei compartimenti stagni, ma non si può costruire un grattacielo in una calle. E noi qui abbiamo a disposizione una calle. Bellissima, affascinante, sublime se vogliamo valorizzarla con i nostri occhi da poeti (?) ... Ditemi voi, se vogliamo affrontare il discorso della genialità, preferirei che si facesse un forum a parte. E' già di per sè un argomento così complesso (non a caso affrontato da tutte le discipline e in tutti i campi dello scibile, dalla fisica, alla metafisica, alla psicologia, all'arte, alla mistica, alla filosofia ...) che non si può liquidare in quattro assunti buttati, più o meno, a caso. A questo proposito, quando si propone un tema, sarebbe meglio scotomizzarne il nocciolo (è una legge per rendere efficace la comunicazione, non inventata da me) ed era per questo motivo che avrei preferito parlare di poeti da mettere in evidenza, o di presunti talenti, al limite. Gradita risposta.
Proprio perchè finiamo per abbandonare il tema centrale (la poetica di alcuni rispetto ad altri, diciamo) ad ondate successive. 

hai detto ciò che non sono stato in grado di dire, grazie...
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Offline Grazia Longo

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #42 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 11:58:21 »
Vorrei esprimere, ma quasi in punta di piedi la mia opinione. Non ho fatto studi classici e sicuramente ne so meno di voi.
Trovo stupendi sia i versi della signora che quelli di Montale.
Cosa fondamentalmente distingue i due e forse potrebbe significare la geniliatà in Montale che non scorgo nella Signora ( seppur vi scorgo  il talento)?
La signora, come me e come moltissimi autori del sito, scrivono le poesie in prima persona singolare.
Non hanno quella grande capacità di astrazione che rende geniali.
Montale, nei versi citati da Caligola, non parla di se stesso, eppure quei versi  appartengono a tutti noi. così come Leopardi nel sabato del villaggio, così come Quasimodo o Ungaretti, Carducci, Pascoli ( ora non mi venite a trovare le poche poesie in cui i poeti su citati parlano di loro stessi, lo so che ne hanno scritte, ma fondamentalmente la loro produzione ha una valenza universale che si stacca dal propriio piccolo mondo). Lo stesso non si può dire di Pablo Neruda o di Garcia Lorca o di Prevert, infatti io trovo costoro meno geniali,

Scrivere il passero solitario, piuttosto che scrivere io mi sento solo, fa la differenza.
Si può parlare di se,  parlando del mare o di un fiore o di un uccello. Pochi sul sito lo fanno. In questo vedo mancanza di genialità.

Esprimi degli spunti interessantissimi e malgrado, o meglio, grazie all'umiltà con cui ti presenti, hai fatto parecchi centri. Spostiamo la discussione sulla genialità in un forum a parte e qui parliamo di "buona e cattiva (o falsa?) poesia", semplicemente. Ok?
Non c'è bellezza se non ci sono occhi che guardano.
Non c'è amore senza libertà.
Non c'è incontro senza rispetto per la diversità.
Non c'è felicità senza coraggio.
Non c'è niente di scontato in una vita che meriti di essere vissuta...
E la vita è un'avventura meravigliosa ...

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #43 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 12:13:23 »
Stamane non c'è il sole
oppure c'è
è un frammento luminoso
dietro alle nuvole vitree
che armonizzano forme
a loro adeguate
a noi sconosciute
ed ogni tanto consentono
- accomodanti creature -
a quel sole, una sbirciata
verso gli uomini piccoli.
Ride il sole, verso il genio
quando dall'alto del piedistallo
vibra presuntuoso
colando come cera il suo verso
Di nuovo nascosto.
- meglio il sospiro di una nuvola -

Offline Grazia Longo

Re: Il GENIO POETICO
« Risposta #44 il: Giovedì 2 Giugno 2011, 12:52:09 »
Stamane non c'è il sole
oppure c'è
è un frammento luminoso
dietro alle nuvole vitree
che armonizzano forme
a loro adeguate
a noi sconosciute
ed ogni tanto consentono
- accomodanti creature -
a quel sole, una sbirciata
verso gli uomini piccoli.
Ride il sole, verso il genio
quando dall'alto del piedistallo
vibra presuntuoso
colando come cera il suo verso
Di nuovo nascosto.
- meglio il sospiro di una nuvola -

Tutti zitti?
Meglio il sospiro d'una nuvola!
Non c'è bellezza se non ci sono occhi che guardano.
Non c'è amore senza libertà.
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