Autore Topic: D'amore e di hotel  (Letto 2539 volte)

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Offline Webmaster

Re: D'amore e di hotel
« Risposta #15 il: Martedì 24 Maggio 2011, 21:35:15 »
Invece di fare tante storie, basterebbe spiegare dove questo testo è discorsivo.

Il forum non è il luogo in cui un autore discute della propria poesia con la redazione. Non ha questo scopo. Il suo scopo principale è la discussione fra autori.
Quindi se vuoi discutere la tua poesia con gli altri autori, va bene, fallo pure, purché inserire le tue poesie non convalidate nel forum non sia una cosa quotidiana che monopolizza il forum. Se invece ne vuoi discutere con la redazione, vuoi mandare messaggi alla redazione e vuoi delle risposte personali su una specifica poesia dalla redazione, dovevi usare la mail, come ti ha già detto Rasimaco. Qui sul forum non rispondiamo su singole poesie.

Offline Webmaster

Re: D'amore e di hotel
« Risposta #16 il: Martedì 24 Maggio 2011, 21:42:13 »
Se il sistema che intendi è quello che vi lascia protetti dalle critiche e con il potere di stabilire cosa è sperimentale, cosa è discorsivo, cosa è teatrale senza dare nessuna ragione che avvalori quello che sbandierate come legge,
allora no grazie.

In qualunque giornale, settimanale, mensile, quotidiano, ed in qualsiasi casa editrice c'è una redazione che decide cosa pubblicare e cosa no, secondo criteri propri.
La cosa importante è che siano criteri uguali per tutti, che non si facciamo due pesi e due misure, ma che questi criteri vengano applicati con equanimità.
Chi contribuisce al giornale, settimanale, mensile, quotidiano, casa editrice non ha potere di decidere se la redazione ha deciso male o bene, deve accettare la decisione, altrimenti tutto diventa un casino ingestibile.
Quindi no, non è possibile mette a votazione assembleare le decisioni di redazione, né è possibile che siano gli utenti a decidere quali siano i criteri del sito. Gli autori vengono consultati, si tiene conto delle loro opinioni e soprattutto dei loro consigli, ma in nessuna parte del regolamento del sito, da te letto e sottoscritto, si parla di decisioni collettive e di sottoporre la redazione alla censura di autori a cui siano stati respinti dei testi.
Il sito è fatto così perché solo così può funzionare, e sei anni di vita ce lo confermano. Se non ti piace, come ho scritto tante volte, nessuno ti obbliga a pubblicare su Scrivere. Qui devi giocare secondo le regole stabilite per tutti e che valgono per tutti, senza che nessuno si possa sentire talmente geniale da pretendere di essere un'eccezione.

Offline caligola

Re: D'amore e di hotel
« Risposta #17 il: Martedì 24 Maggio 2011, 22:40:53 »
Luigi,

cosa vorresti farmi capire?
Che se la redazione sbaglia va bene così?
Se non avete le palle nemmeno di sostenere e spiegare i vostri giudizi pubblicamente, come appunto fanno tutte le redazioni che si rispettino e i giornali di tutto il mondo,
non avete le palle come uomini, come esseri umani.

Questa è il vero concetto illiberale, il vero nazismo, negare l'opinione altrui, appunto come fai tu,
tentando di azzittirmi con un regolamento invece di comportarti da uomo e andare a vedere se effettivamente c'è uno della redazione che fa male il suo lavoro.
Mi sembra che sia il minimo da uno che si ritiene equo, equilibrato, saggio come ti ritieni tu.

Non si placheranno mai gli utenti di questo sito, finchè usate il metodo dell'azzittimento con la scusa del discorsino privato con la redazione. Credi davvero poeticamente parlando che abbia bisogno di un incoraggiamento (portfolio) o che la redazione mi possa aiutare?

Sai anche hitler, visto che ti piace tanto citarlo faceva così, ti convocava nel suo studiolo e poi ti azzittiva, e i metodi sono risaputi. Ti chiudeva la bocca.
 

Offline caligola

Re: D'amore e di hotel
« Risposta #18 il: Martedì 24 Maggio 2011, 23:00:05 »
Comunque ora basta.
Questo è l'ultimo post che scrivo,
non rispondere per piacere,
diciamo che io sono stato troppo veemente e tu troppo cocciuto e chiudiamola qui.
Non ha senso parlare oltre.
Auguri per il tuo sito.

Offline Webmaster

Re: D'amore e di hotel
« Risposta #19 il: Martedì 24 Maggio 2011, 23:12:39 »
Luigi,
cosa vorresti farmi capire?
Che se la redazione sbaglia va bene così?
Se non avete le palle nemmeno di sostenere e spiegare i vostri giudizi pubblicamente, come appunto fanno tutte le redazioni che si rispettino e i giornali di tutto il mondo, non avete le palle come uomini, come esseri umani.

Questa è il vero concetto illiberale, il vero nazismo, negare l'opinione altrui, appunto come fai tu,
tentando di azzittirmi con un regolamento invece di comportarti da uomo e andare a vedere se effettivamente c'è uno della redazione che fa male il suo lavoro.
Mi sembra che sia il minimo da uno che si ritiene equo, equilibrato, saggio come ti ritieni tu.

Non si placheranno mai gli utenti di questo sito, finchè usate il metodo dell'azzittimento con la scusa del discorsino privato con la redazione. Credi davvero poeticamente parlando che abbia bisogno di un incoraggiamento (portfolio) o che la redazione mi possa aiutare?

Sai anche hitler, visto che ti piace tanto citarlo faceva così, ti convocava nel suo studiolo e poi ti azzittiva, e i metodi sono risaputi. Ti chiudeva la bocca.

Veramente nessun giornale al mondo pubblica la spiegazione sul perché non pubblica un articolo che un collaboratore gli ha proposto. Altrimenti il giornale sarebbe pieno di spiegazioni sui pezzi non pubblicati e non potrebbe dare nessuna altra notizia. Così anche noi, se dovessimo documentare approfonditamente le 100 decisioni al giorno che prendiamo non ci sarebbe più tempo né spazio per altro.
Non si tratta di azzittire qualcuno, ed il fatto che non azzittiamo nessuno è dimostrato proprio dai topic che apri e dalla possibilità che hai di esporre le tue opinioni sul forum. Certo, sempre nei limiti della convivenza civile, cioè senza monopolizzare il forum.
Infine, quando la redazione sbaglia non solo lo riconosciamo ma anche cerchiamo di rimediare. Il fatto è che tu, avendo scritto le poesie rifiutate, pensi che sia stato un errore rifiutarle, comprensibile, ma ciò non è detto che sia stato un errore. Anzi, dal punto di vista della redazione non lo è stato. Sarebbe stato un errore comportarsi con te in modo diverso da come ci comportiamo con tutti gli altri. Le poesie sono state respinte come lo sarebbero state se pubblicate da chiunque altro.
In questi anni abbiamo visto tanti accusarci di aver sbagliato a respingergli le poesie, che avevano vinto qui e là, che erano stati premiati qui o là, che avrebbero rivoluzionato il mondo della poesia, che mettevano l'anima nelle loro poesie, che erano sincere, che erano vere, che era la redazione a non capire, formata di incompetenti, analfabeti... ecc... fatto sta che il sito sta qua, è fatto così, la redazione segue un criterio il più possibile uniforme ed uguale per tutti. Se tu non sei d'accordo con i criteri della redazione, puoi dirlo, ma non puoi pretendere che all'improvviso noi ci risvegliamo illuminati dalla tua saggezza e cambiamo tutto secondo immagine e somiglianza dei tuoi gusti e della tua sensibilità poetica. Noi rispettiamo la tua, ma tu devi rispettare la nostra e quella dei redattori. Per cui devi accettare che un redattore abbia una opinione diversa della tua, senza che per questo sia per forza sbagliata.
Il mondo è vario, ci sono mille siti, e chiunque può fondarne un altro, a sua immagine e secondo i suoi gusti, dove pubblicare le proprie poesie. Se proprio vuoi un sito che segue i tuoi gusti, puoi fartelo da solo, ma finché resti qui puoi dire la tua opinione, ma non imporla, né imporre le tue poesie, nemmeno tappezzandone il forum.

GaiaGea

  • Visitatore
Re: D'amore e di hotel
« Risposta #20 il: Martedì 24 Maggio 2011, 23:37:01 »
X Caligola -


Non credo ti possa interessare minimamente quel che sto per scrivere ma lo scrivo ugualmente…
Che dirti… mi hai ferita, si mi hai ferita profondamente, perché come autrice, facente parte anche della redazione, mi sento messa in causa e mi spiace.
Cerco, con altri autori del sito, di portare avanti le varie attività redazionali,  un compito non facile.
Certo non sono infallibile, come non lo è nessun'altro, ma cerco insieme a loro di fare del mio meglio, con coscienza e rispetto, rispetto per tutti, anche quando si tratta di respingere un testo e non lo faccio mai a cuor leggero, credimi.
Prima di tutto sono una persona con dei sentimenti, con delle emozioni, con delle consapevolezze, che mi portano sempre ad essere conscia di quanto possa far soffrire il vedersi respingere un testo, almeno per me è stato così quando a suo tempo è accaduto… ma quando si compiono delle azioni con serietà e sempre con l'intento di aiutare non credo che sia biasimevole.
A volte penso che ogni Autore o Autrice dovrebbe poter trascorrere un certo periodo in redazione, perché solo così si potrebbe rendere conto di cosa voglia dire e di come ci debba essere davvero uno spirito di condivisione e di sacrificio dietro tutto ciò…
Non  continuare con questo astio, Caligola, astio che  non ha ragione d'esserci… se hai qualche cosa da eccepire tu come altri, dovresti rivolgerti direttamente alle persone in questione e non a chi disconosce determinate cose.
Questo è quanto ritenevo di doverti dire… ora fai tu, come credi, ma non vedere nemici dove non ve ne sono.

Offline India

Re: D'amore e di hotel
« Risposta #21 il: Martedì 24 Maggio 2011, 23:58:55 »
Premessa: lodevole  impegno e buona fede da parte della redazione.
Detto ciò, Luigi, vorrei spezzare una lancia in favore degli autori a cui non vengono convalidate le poesie. Per quanto vengano stabiliti dei criteri,  è difficile un’oggettività.
Nel mio lavoro di docente, all’esame di maturità , prima  della correzione degli elaborati  vengono definite rigidissime griglie di valutazioni, nonostante cio lo stesso compito corretto da due docenti diversi da risultati molto differenti.
Inoltre,  il più delle volte,  non sono i criteri a influenzare il giudizio della redazione, quanto la validità della poesia. Per citare un esempio, qualche anno fa, non mi fu convalidata una poesia con la motivazione che la medesima era indirizzata a qualcuno e non si possono fare dediche.
Tengo a precisare che la poesia era espressa tutta in terza persona singolare, come  dedicata a un barbone piuttosto che a una ballerina o a un clown, oltretutto era dolcissima come poesia.  La  motivazione la trovai strana perché il 95% delle poesie pubblicate, sono espresse in seconda persona singolare, dunque certamente dedicate ad una persona specifica ( poesia dedicata alla figlia che si è laureata o che sta per diventare madre o alla morte del padre etc etc) eppure sono tollerate, allora la motivazione della non convalida non è il criterio( non si possono fare dediche) ma piuttosto un giudizio di merito ad esempio per il contenuto banale. Probabilmente la mia lo era. .
Io personalmente credo che la poesia di Caligola non sia piaciuta, e siccome bisogna motivare la non convalida, si deve far rientrare la poesia in uno di quei criteri non ammessi dalla redazione. Si cerca allora quello che più si avvicina. Sinceramente la poesia non è per nulla discorsiva, se fosse un discorso lo troverei piuttosto sconclusionato.
« Ultima modifica: Mercoledì 25 Maggio 2011, 00:39:41 da Elisabetta Randazzo »

Offline caligola

Re: D'amore e di hotel
« Risposta #22 il: Mercoledì 25 Maggio 2011, 22:21:54 »
Avevo detto che non avrei più scritto,ma vista la serietà e la sincerità con cui mi scrivi,
mi sento in dovere di risponderti:

Sbagli a pensare che non mi interessa quello che scrivi,
anzi, mi spiace davvero se ti sei sentita ferita, se ti ho ferito
e ti sono grato per la tua sincerità nei miei confronti, questo significa per me trattarsi da uomini.
E capisco che questo tipo di impegno sia duro e come dice Rasimaco necessiti di molto tempo e impegno.
La cosa che davvero non capisco è perchè non si possa parlare della redazione in termini di preparazione.
E' vero, non siete professori, ma un minimo di preparazione credo sia necessaria, almeno per una lealtà con se stessi, immagino che dal momento che uno entra in redazione si senta resposabile dei suoi fatti e comunque per essere onesto con se stesso cerchi di prepararsi per dare giudizi che appunto possono far male.
Visto che il giudizio che è stato dato (che la mia poesia è discorsiva) è un palese errore di valutazione non capisco perchè non possa essere invece che un pretesto per azzittirmi un modo per aumentare la preparazione di quel tal redattore che evidentemente non ha ben chiaro, o ha fumosamente chiaro, quando una poesia è discorsiva e quando non lo è. Non lo dico in termini provocatori ma ritengo di essere sufficentemente preparato per distinguere quando una poesia è discorsiva e quando non lo è. Se non altro perchè capirlo è davvero elementare.
E se qualcuno non è d'accordo sono pronto ad ascolare le sue ragioni.
Questa per voi è presunzione, come più volte mi ha ripetuto Luigi senza che nessuno di voi redattori si opponesse. Per me è lealtà con se stessi, una cosa a cui non si può fare a meno.
 

X Caligola -


Non credo ti possa interessare minimamente quel che sto per scrivere ma lo scrivo ugualmente…
Che dirti… mi hai ferita, si mi hai ferita profondamente, perché come autrice, facente parte anche della redazione, mi sento messa in causa e mi spiace.
Cerco, con altri autori del sito, di portare avanti le varie attività redazionali,  un compito non facile.
Certo non sono infallibile, come non lo è nessun'altro, ma cerco insieme a loro di fare del mio meglio, con coscienza e rispetto, rispetto per tutti, anche quando si tratta di respingere un testo e non lo faccio mai a cuor leggero, credimi.
Prima di tutto sono una persona con dei sentimenti, con delle emozioni, con delle consapevolezze, che mi portano sempre ad essere conscia di quanto possa far soffrire il vedersi respingere un testo, almeno per me è stato così quando a suo tempo è accaduto… ma quando si compiono delle azioni con serietà e sempre con l'intento di aiutare non credo che sia biasimevole.
A volte penso che ogni Autore o Autrice dovrebbe poter trascorrere un certo periodo in redazione, perché solo così si potrebbe rendere conto di cosa voglia dire e di come ci debba essere davvero uno spirito di condivisione e di sacrificio dietro tutto ciò…
Non  continuare con questo astio, Caligola, astio che  non ha ragione d'esserci… se hai qualche cosa da eccepire tu come altri, dovresti rivolgerti direttamente alle persone in questione e non a chi disconosce determinate cose.
Questo è quanto ritenevo di doverti dire… ora fai tu, come credi, ma non vedere nemici dove non ve ne sono.


Offline Lorenzo Crocetti

  • In attesa
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  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: D'amore e di hotel
« Risposta #23 il: Mercoledì 25 Maggio 2011, 23:38:42 »
Trasportando idealmente il divino poeta guelfo cacciato di Firenze dal trecento in attuali tempi, penso che se un improvvido redattore avesse respinto il dantesco canto di Paolo e Francesca, egli non se la sarebbe presa come se l'è invece presa il nostro Caligola, il quale non si dà pace che un suo scritto poetico abbia avuto l'onta di non essere accettato.
Vorrei consigliare il buon Caligola di mettere finalmente il cuore in pace, e di non voler costringere tutti a occuparsi di un caso letterario abnorme, nel quale una poesia di alto lignaggio non è stata presa in considerazione.
E' successo a tutti quello che è accaduto a Caligola, a me per primo, proprio a me, che in fatto di polemica sono abbastanza spinto.
Quella volta ho saputo come protestare, senza mettere nulla in piazza, e il giorno dopo la mia poesia è apparsa fra quelle pubblicate.
Consolati pensando che l'umano giudizio può anche essere fallace e considera che un romanzo come "Il gattopardo" venne rifiutato da molti editori prima che lo accettasse feltrinelli.
Pax et gaudium finali quindi.  E chissà se l' intervento del sottoscritto, che determina sempre la chiusura di un topic, non riesca anche questa volta a spingere colui che, simile a San Pietro che tiene le chiavi del regno, regge invece le chiavi del sito, a chiudere tutto.
Rifatti sotto con un nuovo carme, Caligola. Stavolta forse andrà meglio. Io te lo auguro.