Sono d'accordo un pò con tutti, ma c'è una cosa che vorrei aggiungere: purtroppo ho notato che nonostante un limite del poetabile non esista per vari poeti, il vero limite sta nella società.
La società non tollera che si faccia poesia su ogni cosa nella reale accezione del termine.
Per fare un esempio: quale pudore comune accetterebbe mai come valida e pubblicabile una poesia composta su un pene o una vagina? Oppure un ciclo poetico su un fiore ricamato su una tovaglia?
Con questi esempi che mi sembrano abbastanza esemplificativi voglio dire che, secondo me, il nostro tempo non è ancora pronto per accogliere una poesia a tutto tondo, una poesia che non abbia paura di descrivere anche quegli aspetti della vita più nascosti e di cui si preferisce non parlare per un certo senso di pudore comune oppure quegli aspetti considerati di poco conto e che invece possono essere fonte di grande ispirazione.
D'altro canto credo che l'ispirazione artistica risieda proprio nelle cose allo stato elementale, in quelle più legate alla Natura perchè la nostra mente riesce a coglierne intuitivamente i tratti fondamentali.
C'è bisogno di una rivoluzione poetica.
Non vorrei sembrare un diciannovenne che arde di quei desideri giovanili che poi vanno via via spegnendosi con l'età, nè vorrei passare per un idealista, perchè non lo sono, ma quello che sto tentando di dire è: non notate anche voi qualcosa che non va?
Non sentite la necessità estrema di rompere determinati schemi sociali che vincolano la poesia in una dimensione che non le appartiene e non le apparterrà mai?
Non riesco a capire.
Come possiamo dire di essere veramente poeti se non ci abbandoniamo anche al più infimo particolare della nostra vita descrivendolo come se fosse il più importante?
Non sta nell'originalità dell'immagine la vera essenza della poesia?
Credo che il poeta sia di base uno sperimentatore.
Non penso che poeti che seguono correnti poetiche senza aggiungere nulla di nuovo e proprio possano sperare di ambire a qualche tipo di interesse altrui verso le loro composizioni.
La volontà di rompere, anche se non totalmente almeno in parte, con la tradizione letteraria precedente legata ad un coraggio poetico nuovo ed originale sono, secondo me, importanti strumenti che il poeta deve avere attualmente come requisiti minimi, per così dire, di un poetare dignitoso.