Dare del "lei" per me è solo una questione di educazione, niente di più, ma se crea disagio, ti darò del "tu" ben volentieri.
Riguardo alla libertà psicologica il mio disaccordo deriva solamente dal tentativo di costruire un discorso "logico" nel senso stretto del termine.
Per essere più preciso credo si debbano fare dei distinguo:
-se per libertà si intende lo stato di natura, chi soffre di "problemi psicologici" come quelli da te esemplificati non si può dire che non sia libero: infatti in ogni momento può reagire alla propria sudditanza con qualsiasi altro comportamento immaginabile.Se ciò è vero per la sudditanza a qualcuno, tanto più lo è se la sudditanza è "autoimposta":il soggeto si prefigura un limite, un ostacolo alla propria libertà, che in realtà non esiste;ma se un limite non esiste, allora vuol dire che è libero.
-se diversamente ci si riferisce allo stato di diritto, e quindi alla libertà come "non schiavitù", si può parlare di privazione della libertà solo se essa deriva da un atto di soggezione fisico e/o psicologico imposto da parte di un'altra persona (il reato di stalking, per fare un esempio, ingenera nella vittima una situazione di soggezione che la priva della libertà).Non altrettanto si può dire, a mio avviso, se la soggezione deriva da una malattia, poiché anche in tale contesto la soggezione è una mera percezione dell'individuo.
-se, infine, si è in uno stato di natura, l'assoluta libertà di ogni altro soggetto fa sì che non vi sia neppure la necessità di preoccuparsi del soggetto condizionato dalla malattia;in uno stato di diritto, invece, in cui diritti e doveri convivono per tendere ad una convivenza pacifica, si pone l'ulteriore elemento del giudizio etico delle azioni, per cui appare senza dubbio un dovere (e quindi una limitazione alla libertà) l'intervenire per aiutare il malato.E tanto più è forte il senso di solidarietà, tanto meno tale dovere è concepito come tale, quindi come limite alla libertà.
Finisco dicendo che ho usato il termine "malato" solo per questioni di brevità, e mi scuso se possa risultare a qualcuno offensivo.