Autore Topic: Di fragilità e di scudi  (Letto 7722 volte)

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Offline Amara

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #15 il: Lunedì 9 Maggio 2011, 02:11:06 »
..o forse può diventare una consapevolezza su cui ergersi in forza... assumendo, in un distacco misurato, un miglior equilibrio...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

MoonRose

  • Visitatore
Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #16 il: Lunedì 9 Maggio 2011, 13:54:13 »
Ho sempre vissuto senza pelle, e questa è stata la mia fragilità e la mia forza... è stata sempre una mia scelta, a volte sbagliata, ma mai rifuggita...

Offline Marina Como

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #17 il: Martedì 10 Maggio 2011, 01:09:36 »
Stavolta mi sa che non ho proprio capito ;D
Mi sembra di capire, che per fragilità, Amara, intendi la fragilità sociale, ma forse più intesa come emarginazione.
E su questo forse ti do ragione.
Ma la fragilità della persona è quello stato d'animo che appunto invece, vive degli scudi che si crea, e di essi e per essi muore. In realtà si è tanto più forti, quanto meno scudi si erigono fra il nostro vero io ed il nostro comportamento, fra noi e gli altri fuori di noi. Tanto più il nostro viverci ci rassomiglia, tanto più aumenta la forza del nostro essere, di noi stessi, e non ha importanza quello che succede o ci succede. Il vero rischio è appunto quello di non saperci riconoscere più in uno specchio coperto di scudi, che alla fine ci cambia talmente, da non riuscire a capire quale è stata la paura-esperienza che lo ha eretto. E con questo binomio diventa molto triste vivere schiacciati da una vita non nostra di cui non riusciamo a rintracciarne coscientemente le scelte. Quando ci siamo rinnegati?
Al contrario, la sicurezza di noi stessi, indipendentemente dal rifiuto sociale, che magari "rompono le palle" condannano, ma non ci tangono, anzi rafforzano le nostre convinzioni e la nostra unicità.
"mora rinsecchita al sole, ed ero gitana" dissi.
« Ultima modifica: Martedì 10 Maggio 2011, 01:12:23 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Amara

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #18 il: Martedì 10 Maggio 2011, 01:18:35 »

Al contrario, la sicurezza di noi stessi, indipendentemente dal rifiuto sociale, che magari "rompono le palle" condannano, ma non ci tangono, anzi rafforzano le nostre convinzioni e la nostra unicità.
"mora rinsecchita al sole, ed ero gitana" dissi.

...è vero Marina.. ma non del tutto a mio parere... a volte si diventa più forti in sé.. ma più vulnerabili all'esterno.... e poi.. non sempre chi vive senza scudi.. ha la forza di fregarsene..  così finisce per doversi impegnare in 'battaglie' che non pensava di dover combattere e che lo indeboliscono...a volte fatalmente.....
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Offline Marina Como

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #19 il: Martedì 10 Maggio 2011, 01:33:59 »
Verissimo anche questo.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Carlo Fracassi

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #20 il: Martedì 10 Maggio 2011, 09:32:48 »
Molto tempo fa, da giovane, lessi un libro di psicologia: "Le corazze emotive". Di quel che ricordo, è che per ogni situazione ostile ci si riveste di una corazza adatta alla circostanza da affrontare. Tuttavia, così facendo, rimaniamo molto vulnerabili, poiché non appena ci svestiamo di questa protezione rimaniamo immediatamente "feriti  a morte". Tutto ciò per concludere che è di gran lunga meglio nessuna protezione: "il nostro corpo (spirito), che nel frattempo si sarà fortificato, diventando "scorza dura", sarà pieno di cicatrici ma vivo!"
« Ultima modifica: Martedì 10 Maggio 2011, 09:38:07 da Carlo Fracassi »

Offline Marina Como

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #21 il: Martedì 10 Maggio 2011, 22:39:02 »
Concordo. Amzi, proprio appunto come quando diceva Amara, non si ha la forza, bisogna gettare le corrazze. Spesso esse infatti hanno l'effetto opposto, anziché proteggerci, esse ci limitano sino a ferirci, poiché non permettono che gli altri riconoscono che ci stanno ferendo, in quanto è come quando indossiamo una maschera, soltanto che poi esse prendono il sopravvento sulle nostre vere pulsioni e non riconoscendoci più, monta anche una sorta di rabbia. In realtà l'erigere una corrazza è un suicidio dell'essere dettato da una paura d'esperienza pregressa. Solo individuandole e combattendo con forza alla loro eliminazione, possiamo palesarci a noi stessi ed agli altri.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Amara

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #22 il: Martedì 10 Maggio 2011, 22:46:27 »
..si.. anche questo è un aspetto importante.. anche se io lo intendevo nel senso di usare una presunta fragilità palesandola come scudo nei confronti di chi possa pretendere azioni o atteggiamenti a cui si vuol sfuggire..
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Offline paolo corinto tiberio

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #23 il: Mercoledì 11 Maggio 2011, 16:10:18 »
bel problema... ma bisogna considerare rispetto a che cosa o in relazione a chi o che cosa si è fragili... ognuno concepisce che un bicchiere di vetro può rompersi facilmente, ma provate a frangerlo con una piuma...  ;)
e sì, l'assoluta fragilità di un essere causa la predisposizione alla protezione da parte di altri esseri... guardate come si nasce, più indifeso di così!... ma guardate come i parenti prossimi e lontani si prendono cura di voi... e cura qui si può leggere amore... qui, in questo punto, non c'è distizione tra bestie ed animali... solo loro smammano subito, noi diventiamo invece bamboccioni...  :D
essere fragili... mamma mia quante accezioni, anche esserlo di stomaco... pensate che sia cosa positiva non provare ripugnanza e avversione e pertanto dimostrare un qualche fragilità a fronte del film sanguinolento e da bassa macelleria di ieri sera su Italia 1?... mi preoccuperei al contrario della impassibilità (ma su questi aspetti meglio indaghi la psicoanalisi)... gli scudi inoltre vanno assolutamente evitati... se a uno riesce farsi una personalità, che riferisca a sé e agli agli della sua persona, va bene... indossiamo tanti abiti logici e non che imbracciare in di più gli scudi porterebbe ad una guerra perenne... l'uomo, per quello che è, è fragile... >:(
« Ultima modifica: Mercoledì 11 Maggio 2011, 16:12:28 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva

Offline Amara

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #24 il: Mercoledì 11 Maggio 2011, 19:17:12 »
..uhm... hai detto cose condivisibili.. ma divagando un tantino.....  :)
il mio quesito era un po' diverso... ma comprendo che il tema è ampio e porti a spasso per molti pensieri....
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(J. L. Borges)

Offline paolo corinto tiberio

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #25 il: Venerdì 20 Maggio 2011, 22:01:51 »
..uhm... hai detto cose condivisibili.. ma divagando un tantino.....  :)
il mio quesito era un po' diverso... ma comprendo che il tema è ampio e porti a spasso per molti pensieri....

beh, sì, ho divagato un po'...  :)

ma la "fragilità" è argomento così vasto, correlato a tante tematiche che rileggendo ora ciò che avevo scritto giorni fa mi sono sembrato un canguro che salta d'argomento ad argomento... chissà, forse l'evoluzione ha dotato la fragilità forse , forse, per sopravvivere tramite relazioni con altri... :D
salvatico è quel che si salva

Offline caligola

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #26 il: Sabato 21 Maggio 2011, 02:03:31 »
Sono vere entrambe. E ad entrambe manca un pezzo.

La fragilità diventa scudo al vivere se uno la utilizza per non essere toccato, emozionato, scalfito.
Altrimenti è una risorsa, chi più viene toccato dalla cose più le vive e più è messo nella situazione di poterle conoscere, giudicare.

Il vivere senza scudi conduce alla fragilità chi non ha certezze, chi non si fida dei propri occhi, del proprio cuore, della proria mente. Fragile è chi non fa esperienza di ciò che accade, chi non giudica ciò che accade nella propria vita.

non è un topic sulla poesia… ma non è neppure del tutto  estraneo…
oggi mentre ascoltavo musica.. mi è sopravvenuta una domanda…

la fragilità è scudo al vivere.. o al contrario.. è il vivere senza scudi a condurre alla fragilità?

non sono riuscita a darmi una risposta convinta.. perciò giro a voi la domanda..
grazie se mi darete il vostro pensiero….

(vi posto il pezzo che ascoltavo.. il cui testo mi tocca ogni volta…
http://www.dartagnan.ch/article.php?sid=2468  )




Offline Amara

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #27 il: Sabato 11 Giugno 2011, 13:30:07 »
..mi piace molto la tua risposta.. che (mi scuso) ho visto soltanto adesso...
solo questa parte mi lascia perplessa..

La fragilità diventa scudo al vivere se uno la utilizza per non essere toccato, emozionato, scalfito.
..se si è veramente fragili.. si è davvero in grado di poter utilizzare la fragilità? e lo si può fare coscientemente.. o diventa un muro che si erge da solo?..

a volte penso che chi la dichiara non ne abbia.. ma ne utilizzi il millantarla come protezione o come sistema per utilizzare gli altri... (grazie)...
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Offline Ilguardianodelfaro

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #28 il: Sabato 11 Giugno 2011, 15:29:34 »
non è un topic sulla poesia… ma non è neppure del tutto  estraneo…
oggi mentre ascoltavo musica.. mi è sopravvenuta una domanda…

la fragilità è scudo al vivere.. o al contrario.. è il vivere senza scudi a condurre alla fragilità?

non sono riuscita a darmi una risposta convinta.. perciò giro a voi la domanda..
grazie se mi darete il vostro pensiero….

(vi posto il pezzo che ascoltavo.. il cui testo mi tocca ogni volta…
Non è ne l'uno ne l'altro. La fragilità fa parte del carattere, ma ha molte facce, dipende dal fattore sociale o intimo, dal momento, da tante sfaccettature che la condividono anche sotto altri aspetti con sembianze notevoli. La fragilità non ha ne scudi ne è il risultato di una vita senza difesa. Non esiste il rapporto fragilità-condizione, ma essa fa parte della vita, con più o meno ombre marcate, secondo l'evento. Esiste la fragilità sensibile e quella meno sensibile. L'aver proposto un cambiamento totale economico a livello mondiale, con tatto, vuol dore che si è usata una certa sensibilità. Aver pianto per una canzone che ti ricambia con ricordi notevoli,si cade nella fragilità più assoluta, ma nn è vero. Non ci sono scudi che tengano nell'esprimere la fragilità, essa è un mutaforme che s'innalza nella più ampia determinazione spirituale. E poi non si è fragili per difendersi dalla vita, no. La fragilità fa parte della sensibilità, che a volte inganna anche noi stessi, ma facendo parte del carattere, rimane come colonna vertebrale di una mente capace che, con la sua sensibilità fragile, percuote oceani imponenti. Essere fragile non vuol dire non avere scudi e cadere nell'abisso, ma possedere intense sensibilità che possono provocare reazioni fatali. Io la penso così, ciao.
ilguardianodelfaro
Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento. (Navajo)

Offline Amara

Re: Di fragilità e di scudi
« Risposta #29 il: Sabato 11 Giugno 2011, 15:43:17 »
..io non credo che sensibilità e fragilità siano così strette per mano...
per me sono due cose diverse.. anche se l'una in alcuni casi può condurre all'altra...
e non credo nemmeno che faccia parte del carattere.. inteso in senso genetico...

la sensibilità è la capacità di vedere e sentire.. ma non necessariamente conduce ad essere fragili...
e fragilità non è soltanto un sentire acuto.. ma anche l'incapacità di saperlo gestire...

comunque il mio quesito era più rivolto alla fragilità nel rapporto con gli altri... ma ti ringrazio di essere intervenuto con ulteriori spunti...
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(J. L. Borges)