Autore Topic: Uno strano concorso di poesie  (Letto 9407 volte)

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Offline India

Uno strano concorso di poesie
« il: Lunedì 2 Maggio 2011, 14:48:02 »
Mi piacerebbe che venisse indetto un concorso di poesie a tema libero ma nel quale fosse tassativamente vietato l’uso delle seguenti parole
Vento
Silenzio
Mare
Luna
Stelle
Sole
Danza
Amore
Anima
Sogno
Tramonto
Cuore
Notte
Cielo

Provate a leggere tutte le poesie di oggi e notate quante di esse non contengono nessuna di queste parole ( anche la mia ne contiene una: notte)
La parola più gettonata è VENTO. Pare che alcuni autori non riescano a non inserirla nelle loro poesie

E’ possibile che senza l’uso di questi termini  non si possa fare una poesia?

Il topic non vuole essere polemico, tanto che anche io ammetto di fare uso di questi termini. Volevo avere un vostro parere.
 
« Ultima modifica: Lunedì 2 Maggio 2011, 14:51:00 da Gabriella Caruso »

Offline Amara

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #1 il: Lunedì 2 Maggio 2011, 15:04:32 »
..dipende soltanto da come le si usa...


 Giochi ogni giorno

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra ghirlande gialle.
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ti ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire tutti i venti, tutti.
La pioggia si denuda.

Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
lo posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.

Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.

Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.

Ora, anche ora, piccola, mi rechi caprifogli,
ed hai anche i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci
gli occhi
e sulle nostre, teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi

- Pablo Neruda
 
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline India

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #2 il: Lunedì 2 Maggio 2011, 15:43:20 »

http://amara.scrivere.info/index.php?poesia=201369&t=Nonostante

questa tua poesia Amara, non contiene nessuna delle parole di cui sopra, eppure, a mio giudizio è molto bella.
ci sono pochi altri autori che lo fanno sul sito.
La maggior parte girano sempre sulle solite dieci parole e non riescono a dire nulla di non detto.
E' un sito di dilettanti, come d'altra parte lo sono tutti i siti di poesie. Nessuno pretende di leggere capolavori, ma neanche le solite sdolcinature.
Proviamo a dire qualcosa di non detto, di non letto

Offline paolo corinto tiberio

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #3 il: Lunedì 2 Maggio 2011, 16:22:03 »
beh sì, ve ne sono quintalate di queste parole ed a volte riescono ributtanti...   :)

ma per avere la loro assenza bisogna andare in un altro mondo... non necessariamente dipartire a quello dei più, ma proprio "in un altro mondo"... quando tra poco sbarcheremo su saturno o su venere avremo altre marche dizionariali alle quali riferirci (come "anelli" e tutto ciò che riguarda e inerisce gli anelli ovvero tutto ciò che, per quanto concerne il pianeta venere, ha a che fare con l'anidride carbonica...  :) )
voglio dire che le cose reali ci spingono (per inferenze) a pensare e pensare non è altro che acquistare un abito, nel nostro caso terrestre o terragno, negli altri casi saturnale o venereo... voglio dire che la struttura della realtà potrebbe essere spiegata in rapporto alla struttura del linguaggio...  :)

o no?

« Ultima modifica: Lunedì 2 Maggio 2011, 16:23:57 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva

Dérèglement

  • Visitatore
Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #4 il: Martedì 3 Maggio 2011, 16:45:42 »
Qualcuno ha notato il fatto che i 3/4 delle parole citate nel primo post sono di derivazione naturale? La poesia, da che mondo è mondo, è legata alla Natura.
La volontà di descrivere la realtà che abbiamo intorno non è mai tramontata, è nata e morirà con l'uomo.
Quindi l'utilizzo di parole come vento o cielo non deve lasciare interdetti per il fatto che, secondo me, è più che normale creare una poesia en plein air.
Per il fatto che si sente il bisogno di non sentire sempre le stesse parole esiste il dizionario dei sinonimi e contrari.
Dico questo senza intenti polemici, ma solo con la volontà di confrontarmi con chi non la pensa così, cercando di capire come costoro intendono superare il fatto che la descrizione della realtà naturale è presente fin dalla notte dei tempi nella natura umana.
« Ultima modifica: Martedì 3 Maggio 2011, 16:55:15 da Alessio Balletti »

Offline Michele Tropiano

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #5 il: Martedì 3 Maggio 2011, 18:30:27 »
Qualcuno ha notato il fatto che i 3/4 delle parole citate nel primo post sono di derivazione naturale? La poesia, da che mondo è mondo, è legata alla Natura.
La volontà di descrivere la realtà che abbiamo intorno non è mai tramontata, è nata e morirà con l'uomo.
Quindi l'utilizzo di parole come vento o cielo non deve lasciare interdetti per il fatto che, secondo me, è più che normale creare una poesia en plein air.
Per il fatto che si sente il bisogno di non sentire sempre le stesse parole esiste il dizionario dei sinonimi e contrari.
Dico questo senza intenti polemici, ma solo con la volontà di confrontarmi con chi non la pensa così, cercando di capire come costoro intendono superare il fatto che la descrizione della realtà naturale è presente fin dalla notte dei tempi nella natura umana.

concordo a pieno. aggiungo in ogni caso che se a volte si riuscisse a trovare delle perifrasi, ad esempio "il soffio che spazza le foglie" per "vento" o "la volta celeste" per "cielo" sarebbe sicuramente meglio, soprattutto se ci si trova a dover esprimere più volte lo stesso concetto nella stessa poesia.

per il fatto del concorso.. beh, la tua è probabilmente una provocazione, non sarebbe sicuramente "giusto" indire un concorso con queste "regole": pensa se un tipo avesse scritto una poesia stupenda ma per ragioni di suono o metriche ci devono stare per forza le parole vento e cielo.. che fa? le toglie per partecipare al concorso rischiando di peggiorare il suo componimento?
« Ultima modifica: Martedì 3 Maggio 2011, 18:39:06 da Michele Tropiano »
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline Michele Tropiano

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #6 il: Martedì 3 Maggio 2011, 18:41:43 »
..dipende soltanto da come le si usa...


 Giochi ogni giorno

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra ghirlande gialle.
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ti ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire tutti i venti, tutti.
La pioggia si denuda.

Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
lo posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.

Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.

Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.

Ora, anche ora, piccola, mi rechi caprifogli,
ed hai anche i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci
gli occhi
e sulle nostre, teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi

- Pablo Neruda
 


amara, non so se l'hai capito ma io sono un tipo abbastanza puntiglioso!  ;D ;D mi sembra che abbia già detto che, a mio avviso (ma non solo!!!), per questioni "linguistiche" non si possono portare come esempio le poesie straniere in traduzione, perchè può essere che il traduttore non è riuscito a rendere al meglio i vocaboli utilizzati. allora può essere che neruda al posto di "cielo" e "vento" per esempio abbia utilizzato una parola che non significa esattamente quello ma.. boh... insomma, hai capito il concetto!  ;)
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quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline Amara

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #7 il: Martedì 3 Maggio 2011, 19:29:39 »
..indipendentemente dalla lingua originale.. è una bella poesia...
ed era questo che mi interessava.... :P
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Michele Tropiano

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #8 il: Martedì 3 Maggio 2011, 19:31:28 »
..indipendentemente dalla lingua originale.. è una bella poesia...
ed era questo che mi interessava.... :P

sicuramente è una bella poesia  :) però il topic parla di "parole" quindi...
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
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Offline Amara

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #9 il: Martedì 3 Maggio 2011, 19:46:40 »
sicuramente è una bella poesia  :) però il topic parla di "parole" quindi...
...e queste non sono parole?......
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #10 il: Martedì 3 Maggio 2011, 19:52:37 »
Interessante quesito:quello delle parole ricorrenti, che emergono costanti nel testo delle poesie ...

Non saprei, dipende da tante cose, ma anche la ricerca di sinonimi dal significato sfuggente , non è che sia così piacevole. L'uso delle parole è importante, ma che non vada a discapito della poesia, rendendondola artificiosa.
A volte leggo delle poesie con parole di cui, lo ammetto, non conosco il significato,tanto sono ricercate (non spesso,anzi raramente, ma capita) e devo necessariamente andare a controllare sul internet. Spero sempre che l'autore, abbia utilizzato quella parola con discernimento.

Cito dai sinonimi :vento oppure aria, segnale, corrente, alito,  preannuncio, fiato, brezza e qualche altro milione di termini ...le parole ci sono, ma cosa voglio esprimere? Se la parola è vento, o silenzio o luna, quello uso... ma la poesia non è soltanto quella parola, è come l'ingrediente per un cibo dai vari componenti, può essere cucinato in tanti modi, accostato a tanti sapori ...perchè limitarne l'uso?

Credo che sia una questione assolutamente personale.


« Ultima modifica: Martedì 3 Maggio 2011, 20:02:27 da Gianpiero »

Offline India

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #11 il: Martedì 3 Maggio 2011, 22:51:24 »
Amara, citando una poesia di Neruda è facile non sbagliare, ma di Neruda non ce ne sono tanti sul sito
Io potrei citarti " A Silvia" di Leopardi che non contiene nessuna di quelle parole eppure è bellissima.

Giampiero il problema non è trovare i sinonimi di quelle parole, il concetto non cambia. Si può scrivere senza pensare a luna cielo stelle e vento, non, pensandoci, e trovando i sinonimi.


Vi propongo poesie di comuni mortali ( non Neruda, non Garcia Lorca, non Ada Merini)

http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=200163&t=Dove+devo+riporre
" Il sapore della consistenza" non lo trovo in tutte le poesie, come "le pieghe dell'anima" o " vento sferzante"

può piacere o no questa poesia ( ma senza dubbio non è la solita minestra trita e ritrita)

ancora della stessa autrice http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=198083

"Sei solo tornato/ come un avanzo/ come un passo/... 

http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=199223&t=Senza+titolo

http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=200689&t=Fumi+di+alcool

Non sono poesie che usano un linguaggio ricercato, anzi i termini sono semplicissimi


« Ultima modifica: Martedì 3 Maggio 2011, 22:56:26 da Gabriella Caruso »

Offline Michele Tropiano

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #12 il: Mercoledì 4 Maggio 2011, 10:08:49 »
...e queste non sono parole?......

eddai mi sembra che mi stai prendendo per il c..... un esempio che ora mi è venuto in mente! Ho letto in una poesia recente il gioco di parole "stùpido - stupìto" in un altra lingua sarebbe impossibile questo... ecco ciò che voglio dire: in traduzione è impossibile riportare da una llingua all'altra tutti gli artifici linguistici. Non stiamo parlando di "parole" e basta, ma parole con una valenza in una determinata lingua, in questo caso l'italiano. perchè stiamo parlando italiano, no?.  ;D ;D
Exegi monumentum aere perennius
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possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline Amara

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #13 il: Mercoledì 4 Maggio 2011, 10:40:23 »
..ussignùr Trop.... sai che mi sei simpatico... ma quando fai così!!!! ;D

tu fai conto che non sia di neruda.. è una poesia in italiano...
non è di neruda in sé che si parlava.. ma dell'uso di termini in un testo...
tradotta o no.. quella che ho postato è una bella poesia in italiano.. che contiene alcuni termini 'incriminati'.. ma che così utilizzati.. dimostrano che è soltanto il come li si usa a farne banalità o no.... possiamo andare avanti??..  :P
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline paolo corinto tiberio

Re: Uno strano concorso di poesie
« Risposta #14 il: Mercoledì 4 Maggio 2011, 11:26:32 »
Interessante quesito:quello delle parole ricorrenti, che emergono costanti nel testo delle poesie ...

Non saprei, dipende da tante cose, ma anche la ricerca di sinonimi dal significato sfuggente , non è che sia così piacevole. L'uso delle parole è importante, ma che non vada a discapito della poesia, rendendondola artificiosa.
A volte leggo delle poesie con parole di cui, lo ammetto, non conosco il significato,tanto sono ricercate (non spesso,anzi raramente, ma capita) e devo necessariamente andare a controllare sul internet. Spero sempre che l'autore, abbia utilizzato quella parola con discernimento.

Cito dai sinonimi :vento oppure aria, segnale, corrente, alito,  preannuncio, fiato, brezza e qualche altro milione di termini ...le parole ci sono, ma cosa voglio esprimere? Se la parola è vento, o silenzio o luna, quello uso... ma la poesia non è soltanto quella parola, è come l'ingrediente per un cibo dai vari componenti, può essere cucinato in tanti modi, accostato a tanti sapori ...perchè limitarne l'uso?

Credo che sia una questione assolutamente personale.




tutto OK... solo si dovrebbe dimostrare che "vento" abbia il campo semantico identico a "corrente" o a "alito"...  :)
insomma, hanno significato uguale?... nemmeno per sogno, secondo me...  :)
salvatico è quel che si salva