A meno che non si finisca
con una succulenta orgia
non deleterio sia l'incontro
del mio linguale discorso
lucido di bava lumacosa
insidiosa l'ombra e la luce
si insidia in nuovi ripari
baciami la pioggia
che scende tra me e me
tra i seni e la goccia
che si spilla da te
riportami al senno
a meno che non si finisca
con una dolce notte
non smettere, dimostra
quanto sia infinito l'eremo
delle nostre solitudini
a meno che non sia l'amore
a sedersi sul divano
di fronte alla disperazione
della mia testa chinata al male
i fili del tuo ordine crescente
tirano la mia testa attirata dalla festa
dall'odore aspro intenso
tra le cosce del silenzio
ostensorio di rimpianto
condividi questo pane e
aiuta la mia fame
a digerire sangue e fango
...
a meno che non sia quel vino
che rende tutto vergine
e tutto da sfondare
e il giorno a declinare
inzuppato del suono
del tuo godere
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