scritta qualche tempo fa per una poesia a tema di scrivere... (il tema era tipo dove si perde la mente...) ma non pubblicata
IN UN BICCHIERE
In un bicchiere
dalle forme chiare
si perdon di miserie le mie sere
con le mie domande insane.
In un altro brillo bicchiere
s'arrende la mia sete di blu
in bollicine bionde:
già non ho più risposte.
In codesto bruno bicchiere
che ti rubo immodesto
si rinchiude il desiderio:
non voglio più esser desto.
Dammene un altro ancora...
è la mia ancora
di salvataggio di coraggio.
“No, stasera più non bere.”
Ma lo vedi che sto bene,
senti il polso delle vene,
guardami l'occhio verde.
“Se beve ancor, sviene.”
Andrò in un altro bar,
non ho voglia di star assieme
a voi, mi fate star male.
E quello il resto si tiene.
Prendo la Punto.
Non è questo il punto,
non è l'alcol che ho assunto,
ma non starò a far il sunto.
A un altro porcile-bar
trovo gente più sbronza
di me, ma con aria stronza,
non ho voglia di ascoltar.
In una bottiglia di birra
chiara doppio malto
ritrovo tutto il mio smalto:
un dono ignoto come mirra.
Mi metto a parlar
con un tristo vecchietto
che avrà il triplo della mia età
e la faccia da non smetto.
Mi racconta la sua vita
in ventisette frasi,
stranamente m'importa...
ma sì, ma sì, ma sì...
Un'altra uguale a prima,
prima che il bar chiuda
e l'alcol sia in cima
alla mia testa un po' sorda.
Son fuori, ora dove andrò,
devo però rimembrar
dove pazzo ho messo
l'auto e non c'è qui il cesso.
Arrivo zigzagando a un lercio pub,
dove fanno reggae, e non
mi reggo
più in
piedi,
ma ce la farò, m'avvicino lento al banco
e biascicando chiedo...
arriva uno
ch'è un po' che non vedo,
m'offre qualcosa al rum
bianco.
Parlo Parlo tanto Ma non RiCordo
Parlo Credo del mio
mondo di quello suo dell'altro
non nostro.
Parlo Parlo lento e niente sento.
Son le 02:33, se ci vedo
mi mandan via anche di qui, vado
e siedo su una panchina, vorrei
solo mor... dormir.
M'addormento spento.
Era tutto quello che volevo.
Il pensiero è morto, più non lo sento
Fino a domani più non bevo.