Questa che segue non è affatto una poesia sperimentale, ma non mi è stata accettata perchè evidentemente non è stata considerata "nell'insieme una vera piccola composizione poeticha", nonostante sia formata da due distici di endecasillabi rimati e nonostante - a mio avviso - non sia nè un pensiero di saggezza, nè una costatazione personale, nè una riflessione filosofica, nè un motto popolare, nè una definizione, nè un messaggo o uno sfogho... parafrasando gli motivi per cui non mi è stata convalidata.
Dunque la pubblico qui visto che non saprei dove inserirla e volevo condividerla con voi.
Carmina non dant panem
C'è chi dice che poeti si nasce
a recitar vere rime già in fasce,
io però dico col pianto nel cuore
che poeti amaramente si muore.
Insieme a quest'altra (sicuramente più "sperimentale" della precedente) che a questo punto credo non verrà convalidata neanch'essa... Ogni verso è formato da un doppio settenario.
Il matrimonio
È curioso che morte faccia rima con sorte
e che consorte spesso sia sorte di morte,
tuttavia tralasciando tutti i giochi di parole
il matrimonio è buono forse solo a far prole.