Autore Topic: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.  (Letto 9940 volte)

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Offline Fuori

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #45 il: Martedì 8 Marzo 2011, 03:08:20 »
Mi ricollego al post iniziale.
Io penso che chi ha cattive intenzioni nei confronti di una donna, le ha anche se questa donna si veste in maniera del tutto modesta. E varie volte sono stata vittima io stessa di atteggiamenti davvero orribili,sul treno, sull'autobus, al parco e persino mentre giravo in bicicletta, e non posso certo dire che fossi vestita procacemente, anzi.
Tuttavia. Una doverosa premessa: non sono riuscita a trovare in rete per intero il discorso di monsignor Bertoldo, il quale discorso, credo, sia stato estrapolato solo in una sua parte per essere un tantino strumentalizzato, secondo il mio parere.
Dire che una donna che si veste procacemente induce in tentazione, non è mica una falsità. Tradotto in soldoni, questa frase dall'ostico e odioso sentore sacrale che tanto dà fastidio a coloro che si definiscono laici ( e per carità, la mia non vuole essere una notazione ironica, ma solo di constatazione), tradotta non significa altro che quello che è palese riguardo il buonsenso comune: se io, donna, mi metto un top scollato e una mini mozzafiato, non è che mi vesto così solo perché ho caldo, ma perché voglio risultare attraente, perché vorrei essere guardata, desiderat, concupita. O no?
Detto questo, cosa su cui non mi soffermo oltre, almeno per il momento, per il mio modo di vedere, emancipazione non significa poter indossare un tanga sotto un pantalone di bianca stoffa traslucida, ad esempio, e andarsene in giro "pretendendo"  che a un uomo non gli salti il cuore in gola, per non dire altro, nel vedermi il fondoschiena, praticamente. Nè significa sfoggiare una mise succinta per sentirmi al passo coi tempi.
No. Emancipazione per me significa considerare come uomo e donna siano facce di una stessa medaglia, entrambi con i loro diritti, ma anche i loro doveri, e come entrambi siano degni di essere rispettati, e non trattati come meri oggetti sessuali, o sensuali, che dir si voglia.

Bell'intervento sia nella forma sia nel contenuto!
dopo tanti discorsi da bar su misoginia chiesa ed emancipazione finalmente un punto di vista oggettivo, uno spaccato della realtà e la base da cui partire per il quieto vivere. Congratulazioni.
e l'Angelo Gli portò il cuore di piombo e l'uccello morto.
"Hai scelto bene" gli disse Dio, "poichè nel mio giardino del Paradiso questo uccellino canterà in eterno, e nella mia città d'oro il Principe Felice mi loderà".

Oscar Wilde "Il principe Felice"

Offline Grazia Longo

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #46 il: Martedì 8 Marzo 2011, 07:57:02 »
Esprimere la propria femminilità e non vergognarsi della bellezza del corpo, senza essere volgari, non significa fare profferte sessuali, né, men che meno, meritarsi lo stupro!
Non c'è bellezza se non ci sono occhi che guardano.
Non c'è amore senza libertà.
Non c'è incontro senza rispetto per la diversità.
Non c'è felicità senza coraggio.
Non c'è niente di scontato in una vita che meriti di essere vissuta...
E la vita è un'avventura meravigliosa ...

Ceryl81

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #47 il: Martedì 8 Marzo 2011, 09:42:08 »
Esprimere la propria femminilità e non vergognarsi della bellezza del corpo, senza essere volgari, non significa fare profferte sessuali, né, men che meno, meritarsi lo stupro!

Infatti sono d'accordo con questo, Grazia, però bisogna vedere in quali modalità ed entro quali limiti si vuole esaltare la propria femminilità e non solo semplicemente attirare gli sguardi, di un certo tipo, e magari anche altro degli uomini su di sé. Ma non credo che il monsignore in questione volesse significare che una donna deve andare vestita col burqua, o non deve vestirsi elegantemente e femminilmente, pena il meritarsi la violenza fisica.
Infatti io non mi reputo una falsa moralista o un'ipocrita perbenista, ma mi è difficile negare che anche se mi metto con la pura e semplice intenzione dell'artista che guarda al proprio corpo con l'occhio scevro da malizia, non così la mia scollatura adocchia e attira gli sguardi di un uomo, di un qualsiasi uomo, che giustamente è attratto dal mio modo di svelare "le mie grazie". Non penso infatti che un uomo possa guardare una donna col semplice e innocuo sguardo di un artista, così come talvolta posso guardarvi io, e anche io non senza un certo compiacimento.

Mi viene in mente un episodio di una nota serie televisiva, di quando ero adolescente.
Erano ad una festa, e lei era vestita elegantemente ma con una generosa scollatura e uno spacco provocante. Sin qui tutto bene, è pure normale, almeno finché lei non inizia a stuzzicare con giochi verbali e occhiatine allusive un ragazzo conosciuto alla festa, col puro scopo di attrarlo. Si appartano infine in camera ma lei non vuole più le sue avances. Risultato, lui tenta di violentarla ma viene fermato in tempo da un amico di lei che la stava cercando.
Il morale della puntata del telefilm, molto intelligente a mio parere, risultava essere il seguente:
Non è giustificato che una donna, per quanto attraente e persino per quanto abbia fatto intendere tutto il contrario fino ad un certo momento, sia oggetto di violenza. Tuttavia è la stessa protagonista che, piangendo, ammette di aver sbagliato anche lei, almeno sotto certi aspetti e fino ad un certo punto, nell'aver praticamente istigato un uomo a vedere di lei la sola parte sessuale.
Bisogna essere obiettivi.
 
« Ultima modifica: Martedì 8 Marzo 2011, 09:55:25 da Loredana Marsili »

Offline Amara

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #48 il: Martedì 8 Marzo 2011, 11:37:27 »
...ecco quello che non vorrei vedere.... giustificare in qualche modo un'affermazione di quel tipo...
girando il discorso sulle responsabilità (mah..) femminili....
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Ceryl81

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #49 il: Martedì 8 Marzo 2011, 12:01:29 »
...ecco quello che non vorrei vedere.... giustificare in qualche modo un'affermazione di quel tipo...
girando il discorso sulle responsabilità (mah..) femminili....

Assolutamente non ho girato in alcun modo il discorso sulle responsabilità femminili, e mi pare chiaro da quello che ho scritto, e ho scritto tanto.
Banalizzare così quanto ho detto non mi sembra corretto, non credi? :)
Tuttavia potrei anche essermi espressa male, e allora chiarifico: nessuno stupro può essere giustificato da nessun comportamento femminile, per quanto lascivo esso sia.
Ma nemmeno un comportamento che porta a farsi considerare un mero oggetto sessuale è auspicabile, per donna e per uomo.

« Ultima modifica: Martedì 8 Marzo 2011, 12:04:10 da Loredana Marsili »

Offline Amara

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #50 il: Martedì 8 Marzo 2011, 12:42:45 »
..la sessualità è uno degli aspetti di una donna... di una persona..
ed esprimerne anche nell'aspetto l'esistenza.. credo sia più che lecito e non implichi forzatamente di voler essere visti solo in quell'ottica.. ma nella completezza di sé senza dover nasconderne una parte...
ma questo deve volerlo vedere anche l'altro..
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Ceryl81

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #51 il: Martedì 8 Marzo 2011, 12:47:52 »
..la sessualità è uno degli aspetti di una donna... di una persona..
ed esprimerne anche nell'aspetto l'esistenza.. credo sia più che lecito e non implichi forzatamente di voler essere visti solo in quell'ottica.. ma nella completezza di sé senza dover nasconderne una parte...
ma questo deve volerlo vedere anche l'altro..

Concordo del tutto con questo pensiero, che non esclude ciò che ho detto prima. ;)

Offline Amara

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #52 il: Martedì 8 Marzo 2011, 12:52:59 »
..sarò io a non aver compreso.. ma questa parte.. sembrava dire il contrario...

Il (la) morale della puntata del telefilm, molto intelligente a mio parere, risultava essere il seguente:
Non è giustificato che una donna, per quanto attraente e persino per quanto abbia fatto intendere tutto il contrario fino ad un certo momento, sia oggetto di violenza. Tuttavia è la stessa protagonista che, piangendo, ammette di aver sbagliato anche lei, almeno sotto certi aspetti e fino ad un certo punto, nell'aver praticamente istigato un uomo a vedere di lei la sola parte sessuale.
Bisogna essere obiettivi
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Ceryl81

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #53 il: Martedì 8 Marzo 2011, 13:18:46 »
Bè non dice il contrario. Il problema non è sottolineare che lo stupratore, o colui che ha tentato lo stupro, ha torto e la donna ha ragione, sempre o comunque, o il contrario. Il problema è che esistono due diversi gradi di responsabilità a mio avviso, che non vanno messi sulla bilancia, ma analizzati singolarmente.
La sessualità fa parte del nostro essere e va rispettata da entrambe le parti: non ostentata in contesti inopportuni da parte delle donne, nè bramata con violenza dagli uomini.
Per me,infatti, se una donna esibisce con ostentazione scollature etc., in un contesto non richiesto (che non sia l'intimità o semplicemente una giornata al mare in bikini) non fa altro che cercare di attirare il desiderio, l'attenzione sessuale su di sé. Il ché è ben altra cosa rispetto a quanto tu dici, e cioè accettare la sessualità come parte del proprio essere.

Offline Marina Como

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #54 il: Martedì 8 Marzo 2011, 13:20:06 »

Mi viene in mente un episodio di una nota serie televisiva, di quando ero adolescente.
Erano ad una festa, (...) Si appartano infine in camera ma lei non vuole più le sue avances. Risultato, lui tenta di violentarla
Il morale della puntata del telefilm, molto intelligente a mio parere, risultava essere il seguente:
 Tuttavia è la stessa protagonista che, piangendo, ammette di aver sbagliato anche lei, almeno sotto certi aspetti e fino ad un certo punto, nell'aver praticamente istigato un uomo a vedere di lei la sola parte sessuale.
Bummmm!!! Un evviva alla intelligenza! Il regista è convinto che il pene sia una specie di fucile a pressione, per cui una volta impugnato, il colpo non è ancora in canna, no... è già in aria, sparato, per cui, sai, lui aborre dalle scuse.
"Mi credevo fosse un cervo", disse il cacciatore ammazzando l'amico nel cespuglio: eh,  si, è l'uomo che "è cacciatore" noi siamo le prede!  ;D
Maperfavoreeeeeeeeeeee!

Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #55 il: Martedì 8 Marzo 2011, 13:23:21 »
Tengo a precisare che quello che sto per dire non è una mia scoperta, ma il risultato di studi ed osservazioni a carattere scientifico. Ciò premesso, porto a vostra conoscenza che non vi è alcuna attinenza e corrispondenza tra lo stupro e lo stile provocatorio del vestire e dell'atteggiarsi di una donna, anzi, una donna che si concede il "lusso" di vestirsi e proporsi in modo provocante, in genere, è poco appetibile per chi è così codardo da agire solo in condizioni di disparità di forza con la vittima. (agisce in branco, o in condizioni che gli permettono facile prevaricazione). A dimostrazione di ciò, gli addestramenti delle donne-agenti di polizia americana, che investigano specificamente su questi crimini, facendo da esche, sono appositamente addestrate, nel caso si trovino in pericolo, a non mostrare paura e addirittura, a fare profferte agli stupratori ed a mostrarsi intraprendenti, poiché questo tipo di atteggiamento "sessualmente aggressivo" della donna ha un effetto deterrente per lo stupratore. Lo stupratore è un vigliacco, che odia le donne, che non è capace di "conquistarle", che, in situazioni normali, non è capace di relazionarsi, né a livello affettivo, con le donne, né a livello meramente fisico. La sua non è libidine violenta, in termini di desiderio istintuale, ma vera pratica perversa, dove la paura e l'impotenza della vittima è di per sé fonte di godimento e dimostrazione di potere.
Che poi, un prete bigotto e maschilista abbia problemi a gestire il suo voto di castità e ritenga che una coscia scoperta o un decoltè generoso lo induca in tentazione, è un'altra storia. Ritengo sia legittima e auspicabile, l'indignazione delle persone equilibrate in seguito alle di lui affermazioni, che la chiesa dovrebbe provvedere a smentire codeste esternazioni e che la stampa non dovrebbe dare così ampia diffusione a messaggi tanto fuorvianti, mettendoli alla portata di persone in via di sviluppo, che siano esse, adolescenti o soggetti con non adeguate competenze di ordine culturale e/o strutturale, per discernere.
Sembra a volte che si parla a vanvera! Tranquilla, Grazia, io ti ho letto con attenzione e ti ringrazio.
Mi sono incrociata con un altro intervento di Amara che condivido in pieno.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #56 il: Martedì 8 Marzo 2011, 13:28:56 »
Tuo Dio! Sono costretta a ricitarmi anche io!!! Inaudito!
Mi spiace, ma se voglio mettermi la minigonna ed andare a rimorchiare chi mi pare, perché magari ho visto passare dei bei giovanottoni con calzoni attillati, me la metto.
Si, vedete, io non mi reputo " solo un oggetto meramente sessuale" come non mi reputo solo una madre, nè moglie, nè lavoratrice, nè insegnante, nè amica. Ma se quel momento decido di avere un ruolo di amante, pretendo che come in tutti gli altri mi sia dovuto del rispetto e non subisca prevaricazioni.
Ma forse chiedo troppo, sragiono?
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Ceryl81

  • Visitatore
Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #57 il: Martedì 8 Marzo 2011, 13:31:58 »
Bummmm!!! Un evviva alla intelligenza! Il regista è convinto che il pene sia una specie di fucile a pressione, per cui una volta impugnato, il colpo non è ancora in canna, no... è già in aria, sparato, per cui, sai, lui aborre dalle scuse.
"Mi credevo fosse un cervo", disse il cacciatore ammazzando l'amico nel cespuglio: eh,  si, è l'uomo che "è cacciatore" noi siamo le prede!  ;D
Maperfavoreeeeeeeeeeee!

mh? Veramente non era affatto questo il senso della "morale".
Mi rende perplessa come nonostante abbia cercato di spiegare argomentando il mio punto di vista, si estrapolino parti di discorso, rendendole praticamente sterili, e strumentalizzandole a piacere. Di certo prendere a ironia spiccia ciò che dice qualcun'altro, per quanto non si possa essere d'accordo, non è un modo costruttivo di contribuire alla discussione.
Per cui penso che sia arrivato il momento di non intervenire oltre in uno scambio d'opinioni che non amerei veder degenerare in un triste botta e risposta senza senso alcuno, portato avanti con la pretesa di avere ragione a tutti costi. Un saluto.

 Edit: Ho letto tutto, prima di intervenire. Agli studi scientifici, se ti riferisci a quelli citati da Grazia, si può e deve credere sempre rispettando il buon senso. Non mi venire a dire che il mio seno messo in delicata trasparenza distoglie un uomo da un pensiero sensuale e che lo dissuade dal cercare di vederlo ancora. "Ma perfavore" ora lo dico io. E se ritieni che io abbia parlato a vanvera, bé, non ci sono presupposti per una conversazione civile. Prima di ammonire sul parlare a vanvera, impariamo il tatto, ma soprattutto l'educazione.
« Ultima modifica: Martedì 8 Marzo 2011, 13:51:27 da Loredana Marsili »

Offline Marina Como

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #58 il: Martedì 8 Marzo 2011, 13:43:58 »
mh? Veramente non era affatto questo il senso della "morale".
Mi rende perplessa come nonostante abbia cercato di spiegare argomentando il mio punto di vista, si estrapolino parti di discorso, rendendole praticamente sterili, e strumentalizzandole a piacere. Di certo prendere a ironia spiccia ciò che dice qualcun'altro, per quanto non si possa essere d'accordo, non è un modo costruttivo di contribuire alla discussione.
Per cui penso che sia arrivato il momento di non intervenire oltre in uno scambio d'opinioni che non amerei veder degenerare in un triste botta e risposta senza senso alcuno, portato avanti con la pretesa di avere ragione a tutti costi. Un saluto.
Sai, da il tuo intervento non ho estrapolato alcunché: ho solo abbreviato tutta la storia, e citato il punto del discorso sul quale volevo intervenire.
Non sto facendo un botta e risposta (o forse si, non mi riesco a trattenere?) ma soprattutto non lo sto facendo "senza alcun senso". Stiamo cercando in modo civile di confrontarci su come la pensiamo, cosa auspicabile in tutti i topic, e mi sembra che stiamo intervenendo ognuno secondo il suo punto di vista in maniera corretta.
Io non "ho ragione" a tutti i costi. Io "ho ragione" se non mi fai cambiare punto di vista con una discussione ove avanzi delle idee che mi portino avanti nel discorso e mi facciano riflettere in maniera differente.
E ti dirò di più: quasi quasi stiamo arrivando alla conclusione (che non auspicavo) sulla domanda iniziale di Amara. Che non ripeto e non cito di nuovo per chiarezza di discussione: chi vuole può documentarsi prima di rispondere e parlare a vanvera, su tutte le pagine precedenti: sono solo 3, non molto in fondo, un sano confronto su una questione talmente importante vale un cinque minuti di ripasso.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

In Venere veritas

  • Visitatore
Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #59 il: Martedì 8 Marzo 2011, 14:01:26 »
io mi ritengo una persona libera. e come tale esprimo me stessa come voglio, quando voglio e con chi voglio.
nessun uomo si stringe il pacco nelle bende per non renderlo evidente e se per caso ha un erezione, va in bagno o trova altri modi. io in quanto ESSERE UMANO posso esprimermi con tutto quello che voglio.
e questo non vieta il desiderio altrui. e questo non vieta nemmeno il rispetto.
essendo femmina (non per mia scelta) lo vivo come meglio posso, con decenza, ma con libertà.
se provoco un uomo, volontario o no che sia, e se lui provoca me, sempre volontario o no che sia, tra esserci uno stupro o meno ci passano OCEANI sotto i ponti. non mari, oceani.
se un uomo è eccitato, io non sono una preda, mi difendo e gli dico: oh, ma ta set semo??? t'ho violentato io quando avevo voglia di te? non mi pare, perciò fatti un bel nodo!
e se mi gira gli dò pure un calcio ben assestato.

e se una donna fa un discorso non paritario, questo fa paura. siamo messi male.
ho sentito più donne censurarne altre o loro stesse, che uomini. andiamo bene