Autore Topic: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.  (Letto 9911 volte)

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Offline Saldan

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #30 il: Sabato 5 Marzo 2011, 20:29:01 »
adesso non ci mettiamo a fare gli psicologi o i sociologi


Se non ti dispiace dico quello che mi pare...
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La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline Fuori

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #31 il: Sabato 5 Marzo 2011, 22:12:32 »

Se non ti dispiace dico quello che mi pare...

fai pure...visto il livello del discorso e del modo in cui è stato strumentalizzato non mi stupisco di niente
e l'Angelo Gli portò il cuore di piombo e l'uccello morto.
"Hai scelto bene" gli disse Dio, "poichè nel mio giardino del Paradiso questo uccellino canterà in eterno, e nella mia città d'oro il Principe Felice mi loderà".

Oscar Wilde "Il principe Felice"

Offline Saldan

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #32 il: Domenica 6 Marzo 2011, 02:13:49 »
fai pure...visto il livello del discorso e del modo in cui è stato strumentalizzato non mi stupisco di niente

Beh se un pretucolo da strapazzo si permette di offendere un'intera categoria di persone non ti stupire di leggere qualche reazione un po' fuori dalle righe...
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Offline Marina Como

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #33 il: Domenica 6 Marzo 2011, 13:27:44 »
fai pure...visto il livello del discorso e del modo in cui è stato strumentalizzato non mi stupisco di niente
Oh, allora per cortesia dimmi quale punto ho strumentalizzato delle sue parole, perché sinceramente a me sembrano molto chiare: è un punto di vista (donna tentatrice) molto offensivo per chi subisce uno stupro, un ritorno ai processi degli anni 70 che scoraggiava la denuncia. Processi dove tutti gli avvocati e giudici ti trattavano da puttana fino a prova contraria.  Un ritorno al medio evo, se pensiamo che la magistratura ha dato indicazioni negli ultimi processi verso un lecito no anche matrimoniale !!!
Bhe, a me non solo fa schifo, ma proprio mi sembra meriti soltanto un sanissimo "Mavaffanculo che quanno ce vo'..."
Se sei un cattolico che condivide tale modo di pensare, bhe, mi fai schifo anche tu. E sottolineo con questo che ho il massimo rispetto verso gli innumerevoli cattolici che si sono dissociati e si sono schifati da questa sua esternazione. Mi sembra sia scritto esattamente "giacete godendo l'uno dell'altro nel sacro vincolo del matrimonio" nelle sacre scritture cristiane: dove gode chi subisce lo stupro?!?
E poi, fuori, e chi ti dice che chi interviene non sia uno psicologo? Magari se dice stupidaggini psichicologiche, qualche altro autore psicologo accreditato lo può facilmente smentire su basi scentifiche, no?
Comunque non concordo su quanto tu dici, Pantarei, ovvero, posso anche concordare, ma non vorrei si riducesse il tutto al discorso: dice così perché è un frustrato": dice così perché chi comanda (politica, magistratura e Chiesa) glielo permette e lascia fare.
E questo mi fa arrabbiare,  molto.
« Ultima modifica: Domenica 6 Marzo 2011, 13:35:48 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Saldan

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #34 il: Domenica 6 Marzo 2011, 14:27:31 »
Comunque non concordo su quanto tu dici, Pantarei, ovvero, posso anche concordare, ma non vorrei si riducesse il tutto al discorso: dice così perché è un frustrato": dice così perché chi comanda (politica, magistratura e Chiesa) glielo permette e lascia fare.
E questo mi fa arrabbiare,  molto.

Ovviamente non si può ridurre tutto a quel discorso (anche se c'entra un po'), il problema è che gente così insensibile e idiota suscita profonda ammirazione da parte dei bigotti più incalliti, ma nel mio discorso di fondo non mi sarei mai permesso di generalizzare, ci sono stati molti preti che hanno suscitato la mia più profonda ammirazione e rispetto, come tutti coloro che combattono quotidianamente le mafie e l'ingiustizia, il degrado sociale e roba simile (c'è pure chi ha perso la vita per queste nobili cause), ma ciò che non posso proprio tollerare è essere costretto a sentire ancora oggi nel 2011 discorsi così stupidi, misogini e medievali da parte (mi sia permesso dirlo) di uno St**zo in abito talare!
« Ultima modifica: Domenica 6 Marzo 2011, 14:31:23 da panta rei »
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Offline Antonio Terracciano

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #35 il: Domenica 6 Marzo 2011, 19:01:31 »
Secondo il mio modestissimo parere, la problematica potrebbe essere racchiusa e riassunta in un brano tratto da "L'herbe rouge" (ed. "Le livre de poche" , pag. 131) di Boris Vian (un romanziere -e non solo- francese, purtroppo non tanto conosciuto in Italia, morto quarantenne per una crisi cardiaca) :
"Si je rencontre une femme qui me tente, mon premier réflexe me pousse à lui parler franchement, en effet. Mais supposez que je lui dise: 'Voulez-vous faire l'amour avec moi' . Combien de fois répondra-t-elle avec la meme franchise? Que sa réponse soit 'Moi aussi' ou 'Pas moi', ce serait si simple - mais elles répondent par un faux-fuyant...une betise...ou elles jouent les prudes...ou elles rient (...) " (traduco in italiano: "Se incontro una donna che mi tenta, il mio primo riflesso mi spinge a parlarle francamente, in realtà. Ma supponete che io le dica: 'Volete fare l'amore con me? '. Quante volte lei risponderà con la stessa franchezza? Sarebbe così semplice se la sua risposta fosse 'Anch'io' o 'Io no' , ma loro rispondono con un sotterfugio...una sciocchezza...o fanno la parte delle pudiche...o ridono" ) .
Ecco, nell'interpretazione di questa "lingua straniera" femminile, gli uomini che la comprendono "per difetto" sono candidati all'inazione (diventando, talvolta, dei poeti) , mentre quelli che la decodificano "per eccesso" corrono il rischio della "superazione" (diventano, a volte, dei bruti) .
Grazie per la cortese attenzione.

Offline Marina Como

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #36 il: Domenica 6 Marzo 2011, 20:59:03 »
Secondo il mio modestissimo parere, la problematica potrebbe essere racchiusa e riassunta in un brano tratto da "L'herbe rouge" (ed. "Le livre de poche" , pag. 131) di Boris Vian (un romanziere -e non solo- francese, purtroppo non tanto conosciuto in Italia, morto quarantenne per una crisi cardiaca) :
"Si je rencontre une femme qui me tente, mon premier réflexe me pousse à lui parler franchement, en effet. Mais supposez que je lui dise: 'Voulez-vous faire l'amour avec moi' . Combien de fois répondra-t-elle avec la meme franchise? Que sa réponse soit 'Moi aussi' ou 'Pas moi', ce serait si simple - mais elles répondent par un faux-fuyant...une betise...ou elles jouent les prudes...ou elles rient (...) " (traduco in italiano: "Se incontro una donna che mi tenta, il mio primo riflesso mi spinge a parlarle francamente, in realtà. Ma supponete che io le dica: 'Volete fare l'amore con me? '. Quante volte lei risponderà con la stessa franchezza? Sarebbe così semplice se la sua risposta fosse 'Anch'io' o 'Io no' , ma loro rispondono con un sotterfugio...una sciocchezza...o fanno la parte delle pudiche...o ridono" ) .
Ecco, nell'interpretazione di questa "lingua straniera" femminile, gli uomini che la comprendono "per difetto" sono candidati all'inazione (diventando, talvolta, dei poeti) , mentre quelli che la decodificano "per eccesso" corrono il rischio della "superazione" (diventano, a volte, dei bruti) .
Grazie per la cortese attenzione.
Senti, scusa, ma siamo nel secondo decennio del ventunesimo secolo. E la storia dovrebbe procedere (sembrerebbe cambi molto più velocemente che non nei secoli scorsi). Quindi non credo che la donna di oggi risponderebbe come una donna dei primi novecento, quando l'andare in giro in maniera sconcia era anche il solo far vedere le caviglie, e gli uomini si inchinavano alle fermate degli autobus per vedere i polpacci quando esse salivano. Anche se condivido il discorso dell'eccesso e difetto, in linea generale applicabili ad entrambi i sessi, trovo che così come lo dici risulti quasi un insulto al pari quasi di quello del prete: se l'uomo  violento la colpa è delle donne che non rispondono sinceramente.
Anche perché se le donne ridevano, era un chiaro indice di gradevolezza, mentre il no si manifestava con sdegno. E se si sdegnavano, era grazie ad un tacito accordo sociale in cui una donna non vergine al matrimonio era una prostituta, oppure comunque non degna (neanche le stuprate! Dovevano nasconderlo, per evitare l'onta del rimanere zitelle! Oh, cavoli, se fossi vissuta lì. Ma ci visse mia madre, nel secondo novecento, additata per aver fatto sei figli con un uomo senza essere sposata, ad esempio. Io non ho mai nemmeno pensato di mettere alla berlina una ragazza madre, e ringrazio il vostro Iddio per questo salto generazionale)
Convinta che non erano queste le tue intenzioni, un sincero saluto.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #37 il: Domenica 6 Marzo 2011, 21:00:26 »
non mi sarei mai permesso di generalizzare, ci sono stati molti preti ...
Mai pensato: non lo hai fatto, tranquillo!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #38 il: Domenica 6 Marzo 2011, 23:28:27 »
E' molto difficile, trovare delle motivazioni valide, in un'esternazione di tale gravità ( parlo dell'articolo da cui è stato creato il post ).Io, come ho detto prima, ne sono inorridito.
Senza voler essere polemici, e non prendere l'occasione al volo, per fare uno sfogo banale, occorre sempre usare molta obbiettività quando tali cose accadono.

Per chi segue le vicissitudini dell'attuale elite politica, troviamo questa anologia, circa il trattamento riservato alle donne, ed  anzi, direi che ci troviamo in una situazione estremamente peggiore. Gridare allo scandalo per il dire di un prelato che nella sua vita ha costruito muri, per poter mantenere lontana la tentazione, è come urlare al fuoco, nel bel mezzo di un incendio, che ormai sta devastando ogni cosa.Naturalmente, nessuno dubita, che nel particolare suo ambiente, il pensiero di fondo è quello da lui condiviso.

Ma cerchiamo di non precipitare nella depressione e mantenere sempre l'obbiettivo prefissato, di cui non mi stancherò mai di ripetere, ovvero la parità, ma meglio , la difesa senza compromessi della dignità di esseri umani,ognuno con le proprie peculiarità.

Quello che attualmente sta avvenendo, è quella lotta senza quartiere, fra ciò che è giusto e dignitoso per gli esseri umani, e quel che un potere che alimenta sè stesso, ritiene di dover perpetrare, deformando la percezione di libertà in schiavizzazione delle menti, nel tentativo di non permettere la consapevolezza, perchè impossibile da soggiogare.

Non vorrei essere troppo teorico nel mio discorso, dato che ho letto interventi estremamente "diretti", quindi potrei apparire un po' troppo accondiscendente.
Questo, ci tengo a chiarirlo, anche per chi mi ha subito ripreso per i miei interventi, non è affatto vero.
Credo che sia dovere di chiunque, di fronte ad una palese ingiustizia, nei confronti, nella fattispecie, delle donne, intervenire e mettere immediatamente in chiaro, che tali atteggiamenti non fanno parte della maniera di pensare comune, alle persone che lottano ogni giorno per la parità dei diritti, e per le pari opportunità.Non basta aspettare che cambi qualcosa nelle alte sfere, che influenzano l'informazione.
Occorre fare qualcosa di attivo, che anche in piccola parte, incida quella scorza di insofferenza, tipica di chi teme le reazioni di opinioni diverse da quelle dei potenti.

Siate fiduciosi nella grande energia che illumina il nostro destino.

Offline Fuori

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #39 il: Lunedì 7 Marzo 2011, 04:02:18 »
Iniziamo con calma perché come ripeto si stanno solamente strumentalizzando le parole di un prete, che non sono né le parole di Dio, né del presidente della Repubblica, né della legge quindi esulano da qualsiasi contesto di natura parlamentare o legislativa. Cerchiamo di leggere le parole che ha pronunciato senza fare un processo alle intenzioni e senza parlare della posizione della donna nel 1800 nel 1968 e nel 2010 perché con questo discorso non c'è attinenza:

Oh, allora per cortesia dimmi quale punto ho strumentalizzato delle sue parole

che l'abbigliamento succinto pecchi in tentazione per la religione è scritto nella bibbia
che l'aborto faccia più vittime dei pochi preti pedofili è innegabile (anche se a mio giudizio decisamente infelice il paragone)

Non mi sembra che abbia detto: "è giusto che sia stata stuprata o si è meritata lo stupro"

a questo punto: è indubbio che aumenti la probabilità di un'avance se gli atteggiamenti e gli indumenti sono provocatori questo perché si stimola il desiderio sessuale, ora che in alcuni soggetti malati l'approccio diventi stupro è indifendibile e giustamente punito penalmente.

Io vorrei partire da un esempio pratico: immaginate che io vada in giro sventolando fogli da 500 euro,  credo che molti mi guarderanno tentati di poterli avere, tanti con un forte desiderio, qualcuno potrà venire a chiedermeli gentilmente, però ci sta anche che qualcuno me li strapperà di mano o in una situazione limite, nell'ambiente sbagliato potrà succedere che troverò il malato che mi picchi o mi uccida e se li porta via.
Ora non è colpa mia: perché i soldi sono miei e ci faccio quello che voglio e non me lo sono nemmeno meritato perché nessuno ha il diritto di prendere i miei soldi, neanche se ha una famiglia indigente e glieli sventolo sotto il naso, perché sono esclusivamente miei.
Però ho indotto in tentazione molti e quindi ho responsabilità sull'evento, se li avessi tenuti in tasca sarebbe stato estremamente più difficile che mi uccidessero.

Nessuno di noi vuole privare la donna di vestire in un certo modo, è giusto che ognuno vesta e si comporti come meglio crede, esaltando la propria bellezza e femminilità nel modo che ritenga più consono, però di fare attenzione in determinate situazioni e cercare di evitare l'esposizione ai pericoli evitabili...tutto quì.

Io a mia figlia direi: se torni a casa da sola e passi per quella strada non andare in giro scosciata
Un prete dice: i vestiti succinti inducono in tentazione
« Ultima modifica: Lunedì 7 Marzo 2011, 04:05:52 da Fuori »
e l'Angelo Gli portò il cuore di piombo e l'uccello morto.
"Hai scelto bene" gli disse Dio, "poichè nel mio giardino del Paradiso questo uccellino canterà in eterno, e nella mia città d'oro il Principe Felice mi loderà".

Oscar Wilde "Il principe Felice"

In Venere veritas

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #40 il: Lunedì 7 Marzo 2011, 09:53:32 »
cioè quindi vestiti come vuoi ma attenta alle conseguenze?
andiamo bene...

indumenti provocatori?
sono onestamente allibita.
ma la cosa peggiore è che molte donne la pensano allo stesso modo.
una mia collega mi ha redarguito per una scollatura eccessiva (niente di che), mentre nessun altro l'aveva fatto, nemmeno la mia diretta collega di modulo.
questo? dobbiamo rivederci allo specchio per vedere se provocheremmo le reazioni degli uomini?
oppure la censura di padri, mariti e fratelli dovrebbe bastare?

certo che si cerca di essere conveniente, senza esagerare, ma se un uomo provoca invece un altro uomo, per come si atteggia, allora lì cosa si dice? come si procede?
come nell'antica roma, dove gli ospiti potevano baciare le matrone per sentire se avevano bevuto alcool, la purezza, l'abnegazione e il tenersi sempre un passo indietro, le vere virtù di una donna a qualunque età.

Offline Grazia Longo

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #41 il: Lunedì 7 Marzo 2011, 16:51:06 »
Tengo a precisare che quello che sto per dire non è una mia scoperta, ma il risultato di studi ed osservazioni a carattere scientifico. Ciò premesso, porto a vostra conoscenza che non vi è alcuna attinenza e corrispondenza tra lo stupro e lo stile provocatorio del vestire e dell'atteggiarsi di una donna, anzi, una donna che si concede il "lusso" di vestirsi e proporsi in modo provocante, in genere, è poco appetibile per chi è così codardo da agire solo in condizioni di disparità di forza con la vittima. (agisce in branco, o in condizioni che gli permettono facile prevaricazione). A dimostrazione di ciò, gli addestramenti delle donne-agenti di polizia americana, che investigano specificamente su questi crimini, facendo da esche, sono appositamente addestrate, nel caso si trovino in pericolo, a non mostrare paura e addirittura, a fare profferte agli stupratori ed a mostrarsi intraprendenti, poiché questo tipo di atteggiamento "sessualmente aggressivo" della donna ha un effetto deterrente per lo stupratore. Lo stupratore è un vigliacco, che odia le donne, che non è capace di "conquistarle", che, in situazioni normali, non è capace di relazionarsi, né a livello affettivo, con le donne, né a livello meramente fisico. La sua non è libidine violenta, in termini di desiderio istintuale, ma vera pratica perversa, dove la paura e l'impotenza della vittima è di per sé fonte di godimento e dimostrazione di potere.
Che poi, un prete bigotto e maschilista abbia problemi a gestire il suo voto di castità e ritenga che una coscia scoperta o un decoltè generoso lo induca in tentazione, è un'altra storia. Ritengo sia legittima e auspicabile, l'indignazione delle persone equilibrate in seguito alle di lui affermazioni, che la chiesa dovrebbe provvedere a smentire codeste esternazioni e che la stampa non dovrebbe dare così ampia diffusione a messaggi tanto fuorvianti, mettendoli alla portata di persone in via di sviluppo, che siano esse, adolescenti o soggetti con non adeguate competenze di ordine culturale e/o strutturale, per discernere.
« Ultima modifica: Lunedì 7 Marzo 2011, 17:07:07 da Grazia Longo »
Non c'è bellezza se non ci sono occhi che guardano.
Non c'è amore senza libertà.
Non c'è incontro senza rispetto per la diversità.
Non c'è felicità senza coraggio.
Non c'è niente di scontato in una vita che meriti di essere vissuta...
E la vita è un'avventura meravigliosa ...

Offline Amara

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #42 il: Lunedì 7 Marzo 2011, 19:48:22 »
..beh.. fa piacere sapere che c'è anche una conferma scientifica...
e concordo con le conclusioni... perchè fatti come questo, senza una presa di distanza, appaiono come un'assoluzione a comportamenti che ledono la dignità della donna.. anche senza arrivare al gesto estremo dello stupro...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Grazia Longo

Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #43 il: Lunedì 7 Marzo 2011, 20:27:07 »
Questo è quello che ho scritto sulla mia pagina di fb, voglio condividerlo con voi donne del sito, è il mio fiore!

Per domani, donna, amica mia, non farti fare la festa, con un fiore, una cena, o un diamante, chiedi rispetto, affinché questo video non sia così vicino alla realtà!

AAA cercasi - Carmen Consoli - video UFFICIALE - su puttanopoli e bunga bunga

Non prendetela a male, ma non amo la gogna di questa festa.
Amo ricevere un fiore i restanti 364 giorni dell'anno.
Facciamoci rispettare dalla Chiesa, dai politici, dai "cameraman stupratori visivi" dei varietà in tv!
Facciamoci rispettare non mercificando la nostra femminilità.
Facciamo che un video come questo non sia così vicino alla realtà.

Questo è il mio regalo per donne che stimo, affinché apportino cultura e progresso. ♥

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Non c'è incontro senza rispetto per la diversità.
Non c'è felicità senza coraggio.
Non c'è niente di scontato in una vita che meriti di essere vissuta...
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Ceryl81

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Re: Ancora una volta si vuole colpevolizzare la donna.
« Risposta #44 il: Martedì 8 Marzo 2011, 02:43:49 »
Mi ricollego al post iniziale.
Io penso che chi ha cattive intenzioni nei confronti di una donna, le ha anche se questa donna si veste in maniera del tutto modesta. E varie volte sono stata vittima io stessa di atteggiamenti davvero orribili,sul treno, sull'autobus, al parco e persino mentre giravo in bicicletta, e non posso certo dire che fossi vestita procacemente, anzi.
Tuttavia. Una doverosa premessa: non sono riuscita a trovare in rete per intero il discorso di monsignor Bertoldo, il quale discorso, credo, sia stato estrapolato solo in una sua parte per essere un tantino strumentalizzato, secondo il mio parere.
Dire che una donna che si veste procacemente induce in tentazione, non è mica una falsità. Tradotto in soldoni, questa frase dall'ostico e odioso sentore sacrale che tanto dà fastidio a coloro che si definiscono laici ( e per carità, la mia non vuole essere una notazione ironica, ma solo di constatazione), tradotta non significa altro che quello che è palese riguardo il buonsenso comune: se io, donna, mi metto un top scollato e una mini mozzafiato, non è che mi vesto così solo perché ho caldo, ma perché voglio risultare attraente, perché vorrei essere guardata, desiderat, concupita. O no?
Detto questo, cosa su cui non mi soffermo oltre, almeno per il momento, per il mio modo di vedere, emancipazione non significa poter indossare un tanga sotto un pantalone di bianca stoffa traslucida, ad esempio, e andarsene in giro "pretendendo"  che a un uomo non gli salti il cuore in gola, per non dire altro, nel vedermi il fondoschiena, praticamente. Nè significa sfoggiare una mise succinta per sentirmi al passo coi tempi.
No. Emancipazione per me significa considerare come uomo e donna siano facce di una stessa medaglia, entrambi con i loro diritti, ma anche i loro doveri, e come entrambi siano degni di essere rispettati, e non trattati come meri oggetti sessuali, o sensuali, che dir si voglia.