Ah, quasi dimenticavo... che sbadato. Professore oserei rimandarla alla lettura di:
http://www.scrivere.info/haiku.phpdel quale cito giusto qualche passo:
Componendo in italiano è necessario rispettare la regola dei tre brevi versi, anche se è impossibile rispettare la regola tradizionale giapponese sulle sillabe (5–7–5) almeno nella gran parte dei casi. Rispettarla sarebbe meglio, ma non è possibile imporla.
Se proviamo a prendere un haiku autentico, scritto in giapponese, e lo traduciamo è poco probabile che possiamo riuscire a conservare il suo senso e rispettare la regola 5-7-5 allo stesso tempo.
Se qualcuno vi riesce è un ottimo lavoro, ma non è possibile imporre alla lingua italiana una regola che è nata nella lingua giapponese, profondamente diversa.Adesso andiamo ad un pò di Autocritica, e la risposta è anche per tè Pietro,
il mio non è un Haiku, è vero ma non per la metrica, quella passa in secondo piano visto che non scrivo in giapponese, non è un haiku perchè descrive un'azione. scrutando l'infinito, seduto su un fosso... questo lo tira fuori dal genere haiku.
Comunque sia, scusate la nota polemica, ma qui nevica e forse il mio umore ne risente. Saluti...