Per portare un esempio di poesia contemporanea che sembra senza regole, ecco una poesia di Edoardo Sanguineti (Genova, 9 dicembre 1930 – Genova, 18 maggio 2010)
La poesia è ancora praticabile, probabilmente: io me la pratico, lo vedi
in ogni caso, praticamente così:
_________________________con questa poesia molto quotidiana (e molto
da quotidiano proprio): e questa poesia molto giornaliera (e molto giornalistica
anche, se vuoi è più chiara, poi, di quell’articolo di Fortini che chiacchiera
della chiarezza degli articoli dei giornali, se hai visto il “Corriere” dell’11,
lunedì, e che ha per titolo, appunto, “perché è difficile scrivere chiaro” (e che dice persino, ahimè, che la chiarezza e come la verginità e la gioventù): (e che bisogna perderle, pare, per trovarle, in fondo): (e che io dico, guarda, che è molto meglio perderle che trovarle, in fondo):
________________________________________perché io sogno di sprofondarmi a testa prima,
ormai, dentro un assoluto anonimato (oggi, che ho perduto tutto, o quasi): (e
questo significa, credo, nel profondo, che io sogno assolutamente di morire,
questa volta, lo sai):
_________________oggi il mio stile è non avere stile:
A prima vista, sembra una cosa senza alcuna forma e senza regole, scritta a “capa di chiummo” come si dice dalle mie parti. In realtà, ci sono diverse ragioni che, a ben analizzare, vengono fuori. Innanzitutto il contesto storico: Sanguineti faceva parte del “Gruppo 63”, di cui facevano parte diversi artisti che volevano sperimentare nuove forme di arte, tutti autori, di per sé, coltissimi: il loro scopo era quello di andare controcorrente.
Secondariamente, in questa poesia vi sono diverse figure del suono, e nei primi due versi è èvidente “praticabile – probabilmente – praticamente” e un po’ più giù “chiara – chiacchiera – chiarezza”.
Il significato del verso lungo, in questo caso, è spiegato dal verso finale: “il mio stile è non avere stile” il che significa, al contrario, valorizzare il suo stile “altro” rispetto alla tradizione! Sono motivazioni molto sottili che abbisognano di un po’ di cultura per essere capite… e per essere scritte! Se Sanguineti non fosse stato un uomo di grande cultura, non gli sarebbe venuto nemmeno in mente di scrivere una poesia così, siglando il suo nome nella letteratura come "sperimentatore"
Sta di fatto che una poesia così, qualitativamente parlando, non sarà mai paragonabile ad un un Leopardi, un Pascoli, un D'Annunzio, un Ungaretti...