Autore Topic: Il verso ha un suo perchè  (Letto 5795 volte)

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Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #15 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:25:45 »
Magari in futuro potrebbero entrare nei libri di storia poeti che possibilmente io, tu, o altri potremmo considerare delle mezze calzette... del resto son sempre i posteri a dar l'ardua sentenza...  ;D :angel:

Anche questo è vero! Quand'anche avvenisse una cosa del genere, significa che la poesia sarà diventata totalmente "popolare": ben venga per i posteri, avranno più possibilità di diventare grandi poeti!
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
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Offline Saldan

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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #16 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:49:25 »
Anche questo è vero! Quand'anche avvenisse una cosa del genere, significa che la poesia sarà diventata totalmente "popolare": ben venga per i posteri, avranno più possibilità di diventare grandi poeti!

Ma potremmo anche essere noi a non accorgerci della bellezza di qualche testo che, dietro una velata semplicità, potrebbe voler dire più di quanto possa apparire dalle prime letture...

I giudizi sono sempre soggettivi...
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline DarioC 85

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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #17 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:52:31 »
Anzitutto premetto che trovo questo topic molto interessante e, almeno per quanto mi riguarda, istruttivo nella sua prima parte!
Vorrei poi aggiungere una breve riflessione che quanto scritto sino ad ora mi ha stimolato:si parla di forma in poesia e del suo progressivo allontanamento dalle regole "classiche", per scadere in certi casi in assenza totale di forma...Ma non è curioso che proprio nella società contemporanea, in cui l'apparenza (e quindi la forma) spadroneggia ovunque, per le arti scritte valga il procedimento opposto?

Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #18 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:59:43 »
Ma non è curioso che proprio nella società contemporanea, in cui l'apparenza (e quindi la forma) spadroneggia ovunque, per le arti scritte valga il procedimento opposto?

Credo che il motivo risieda nel fatto che chi scrive poesie è in genere contro l'apparenza e i canoni della società contemporanea, chi scrive poesia (che siano pessime o bellissime poesie) abbia un minimo di sensibilità in più degli altri! Non tenendo conto che in poesia invece, la forma, è importantissima! certo io però non mi sento di dare la stessa valenza ad "apparenza" e "forma", in poesia, perchè la forma della poesia non è solo ciò che appare, ma anche e soprattutto un modo per dare incisività a ciò che si scrive.

P.S. Grazie per aver giudicato istruttivo il mio intervento  :)
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Offline Saldan

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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #19 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 15:07:51 »
Anzitutto premetto che trovo questo topic molto interessante e, almeno per quanto mi riguarda, istruttivo nella sua prima parte!
Vorrei poi aggiungere una breve riflessione che quanto scritto sino ad ora mi ha stimolato:si parla di forma in poesia e del suo progressivo allontanamento dalle regole "classiche", per scadere in certi casi in assenza totale di forma...Ma non è curioso che proprio nella società contemporanea, in cui l'apparenza (e quindi la forma) spadroneggia ovunque, per le arti scritte valga il procedimento opposto?

Nella società contemporanea spadroneggia l'apparenza, è vero, ma è un'apparenza vuota, che non dice nulla, che non vuole dire nulla...
L'arte è diversa, per me il procedimento non è poi così opposto... perché l'apparenza vuota è priva di sostanza e dunque se non dai una sostanza nemmeno alle arti, vale lo stesso ragionamento...

Del resto è difficile trovare sonetti antichi che oltre ad essere molto validi a livello di forma, non lo fossero anche per quanto concerne la sostanza...
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 15:09:50 da panta rei »
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Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #20 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 15:25:10 »
Per portare un esempio di poesia contemporanea che sembra senza regole, ecco una poesia di Edoardo Sanguineti (Genova, 9 dicembre 1930 – Genova, 18 maggio 2010)

La poesia è ancora praticabile, probabilmente: io me la pratico, lo vedi
in ogni caso, praticamente così:
_________________________con questa poesia molto quotidiana (e molto
da quotidiano proprio): e questa poesia molto giornaliera (e molto giornalistica
anche, se vuoi è più chiara, poi, di quell’articolo di Fortini che chiacchiera
della chiarezza degli articoli dei giornali, se hai visto il “Corriere” dell’11,
lunedì, e che ha per titolo, appunto, “perché è difficile scrivere chiaro” (e che dice persino, ahimè, che la chiarezza e come la verginità e la gioventù): (e che bisogna perderle, pare, per trovarle, in fondo): (e che io dico, guarda, che è molto meglio perderle che trovarle, in fondo):
________________________________________perché io sogno di sprofondarmi a testa prima,
ormai, dentro un assoluto anonimato (oggi, che ho perduto tutto, o quasi): (e
questo significa, credo, nel profondo, che io sogno assolutamente di morire,
questa volta, lo sai):
_________________oggi il mio stile è non avere stile:


A prima vista, sembra una cosa senza alcuna forma e senza regole, scritta a “capa di chiummo” come si dice dalle mie parti. In realtà, ci sono diverse ragioni che, a ben analizzare, vengono fuori. Innanzitutto il contesto storico: Sanguineti faceva parte del “Gruppo 63”, di cui facevano parte diversi artisti che volevano sperimentare nuove forme di arte, tutti autori, di per sé, coltissimi: il loro scopo era quello di andare controcorrente.
Secondariamente, in questa poesia vi sono diverse figure del suono, e nei primi due versi è èvidente “praticabile – probabilmente – praticamente” e un po’ più giù “chiara – chiacchiera – chiarezza”.
Il significato del verso lungo, in questo caso, è spiegato dal verso finale: “il mio stile è non avere stile” il che significa, al contrario, valorizzare il suo stile “altro” rispetto alla tradizione! Sono motivazioni molto sottili che abbisognano di un po’ di cultura per essere capite… e per essere scritte! Se Sanguineti non fosse stato un uomo di grande cultura, non gli sarebbe venuto nemmeno in mente di scrivere una poesia così, siglando il suo nome nella letteratura come "sperimentatore"

Sta di fatto che una poesia così, qualitativamente parlando, non sarà mai paragonabile ad un un Leopardi, un Pascoli, un D'Annunzio, un Ungaretti...
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 15:33:14 da Michele Tropiano »
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Offline lunamagika

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #21 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 18:39:28 »
Ho letto con interesse i suggerimenti iniziali e mi sono sentita intimiditamente ignorante.
Ho letto con interesse i commenti successivi ed ho continuato a sentirmi ignorante.
Ora - oltre all'ignoranza - sento pure inaridirsi l'ispirazione.
Potrei darmi all'ippica!

Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #22 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 18:44:00 »
Ho letto con interesse i suggerimenti iniziali e mi sono sentita intimiditamente ignorante.
Ho letto con interesse i commenti successivi ed ho continuato a sentirmi ignorante.
Ora - oltre all'ignoranza - sento pure inaridirsi l'ispirazione.
Potrei darmi all'ippica!

Non saprei, da piccolo ho ho provato, è molto più difficile di quanto si pensi! Non ho mai capito il perchè dell'espressione "darsi all'ippica".. non è mica una disciplina facile!  ;D ;D
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Offline lunamagika

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #23 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 18:49:57 »
Eheheheheh, Michele!
Ho il doppio dei tuoi anni e metà della tua cultura!! Non mi piace Sanguineti e avevo sempre 2 in latino. Pero' adoro la lingua italiana e la musicalità dei versi. E ho scoperto che ogni tanto l'ispirazione bussa alla mia porta. Senza (troppe) conoscenze di stile. Non sono ancora capace di scrivere seguendo cuore E regole poetiche. Per questo mi sento profondamente ignorante. E pure vecchia, se guardiamo l'età. AAARRGGHHHH!!!!

Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #24 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 18:58:27 »
Eheheheheh, Michele!
Ho il doppio dei tuoi anni e metà della tua cultura!! Non mi piace Sanguineti e avevo sempre 2 in latino. Pero' adoro la lingua italiana e la musicalità dei versi. E ho scoperto che ogni tanto l'ispirazione bussa alla mia porta. Senza (troppe) conoscenze di stile. Non sono ancora capace di scrivere seguendo cuore E regole poetiche. Per questo mi sento profondamente ignorante. E pure vecchia, se guardiamo l'età. AAARRGGHHHH!!!!

beh, se ti può consolare, sanguineti non piace nemmeno a me!  :)
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In Venere veritas

  • Visitatore
Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #25 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 20:36:29 »
resto della mia idea: tutti possono scrivere, sonetti o meno, ignoranti o eruditi. quindi, tropiano, come si dice da me: sbasa la cresta.

Offline Amara

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #26 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 21:09:56 »
..Sanguineti.. che io invece apprezzo molto e non solo per campanilismo..
ha scritto anche cose come questa...

Ballata delle donne

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.



..e come ho detto altre volte.. non credo possa esserci poesia bruttissima o bellissima...
ma è poesia o non lo è....
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Amara

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #27 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 21:12:18 »
resto della mia idea: tutti possono scrivere, sonetti o meno, ignoranti o eruditi. quindi, tropiano, come si dice da me: sbasa la cresta.
..certo Venere.. tutti possono farlo..
per scrivere basta mettere insieme delle parole..
poi rimane da vedere se si pretende di aver fatto poesia...
perchè non sempre è così..
(ovviamente è la mia opinione..)
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Marina Como

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #28 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 22:55:27 »
Rimango sinceramente basita.
Finalmente una discussione inerente il forum (discussione "fra autori") ed in cui si parla di poesia e delle sue tecniche, dove qualcuno cerca di condividere il suo sapere per "insegnare" un qualcosa a qualsiasi voglia apprendere, in un sito di poeti dilettanti di avvicinamento alla poesia,  e rispondono coloro ai quali non interessa, che non reputano "le tecniche poetiche" consoni al proprio modo di scrivere, ed invede di andare oltre e leggere altre chiacchiere o discussioni sul forum, si permettono pure di dare del saccente?!? Mah! Allora se non siete qui per imparare a far poesia, per me potete anche andare a scrivere nel vostro blog personale (consigliato vivamente il suo uso): è un modo per esprimere i propri sentimenti, condividerli, liberarsene, ecc... ma non è poesia! Ecco, qualche blog in più e ne gioverebbe la home page, grazie. (Tengo a precisare che non mi infastidisce per niente vedere scarsissime poesie o pensierini sullla home, essi appartengono al sito, come tutti i primi passi traballanti fatti con tanta buona volontà e tentativi appartengono al grande maratoneta, mi infastidisce il disfare chi propone un qualcosa di buono per tutti)-
Scusandomi per lo sfogo, invito Michele a ricopiare il suo intervento, ed a darsi da fare per ampliare la sezione Articoli del forum: sembra caduta in disuso! Mi piacerebbe sapere quanti hanno fatto caso al link articoli (appena nati da buoni propositi e morti subito ;) E diamine!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #29 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 22:58:58 »
..Sanguineti.. che io invece apprezzo molto e non solo per campanilismo..
ha scritto anche cose come questa...

Ballata delle donne

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.



..e come ho detto altre volte.. non credo possa esserci poesia bruttissima o bellissima...
ma è poesia o non lo è....
Che bella Amara! Grazie, non è il mio poeta preferito, ma questa poesia mi aveva colpito, ricordo, ma... chi se la ricordava!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.