Autore Topic: Il verso ha un suo perchè  (Letto 5778 volte)

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Offline Michele Tropiano

Il verso ha un suo perchè
« il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:16:27 »
La poesia: che cosa sublime! suprema arte dell’uomo, probabilmente molto più della pittura, della scultura e di tutte la altre arti; tant’è che Giambattista Vico, nella sua fantasiosa ricostruzione delle tre età della terra (gli Dei, gli Eroi, gli Uomini), affermava che la poesia sarebbe nata prima della prosa perché essa sarebbe derivata dal linguaggio degli Dei e degli Eroi.
Per non divagare troppo, il concetto che vorrei esprimere è questo. La poesia, in ogni suo verso, in ogni sua parola, in ogni sua virgola, deve avere una motivazione ben precisa: riguardo a ciò, vorrei tentare di spiegare che alcune “tendenze comuni” della poesia odierna (che noto nello scrivere su questo e vari siti) sono di per sé senza un perché e, di conseguenza, vanno, secondo me, contro il concetto stesso della poesia, ovvero l’arte sublime.

Non utilizzare la punteggiatura. Moltissimi autori nelle loro poesia omettono punti, virgole, punti e virgole ecc ecc per semplice moda, che non risponde a nessuno stile in particolare e nessuna motivazione interna alla poesia. Una motivazione interna, può essere, per esempio, che la poesia termina con la parola “infinito” e allora si omette il punto per, così dire, prolungare quell’infinito. Non ha nessun significato, invece, terminare un verso senza un punto, ma inserire la lettera maiuscola al verso successivo. Mi riferisco in particolare a questo e alla mancanza di punto finale, non al fatto di mettere poca punteggiatura o quasi nessuna virgola (cosa che faccio anche io spesso ma per un motivo stilistico che non sto qui a spiegare). Anche diversi poeti contemporanei non hanno inserito punteggiatura, ma il motivo risiede, a volte, nel contesto storico, ovvero quello di andare contro le regole millenarie e nello specifico di andare contro la moda: ora, se non usare punteggiatura è diventata una moda, viene travisato il senso stesso del non usare punteggiatura!! Tra l’altro, in una poesia lunga, omettere tutta la punteggiatura, può causare un travisamento di significato…

Versi brevissimi o lunghissimi. Anche se nella poesia contemporanea molte cose sono state stravolte, è indubbio che la poesia, per sua stessa natura, debba avere una propria musicalità: e se non ce l’ha, come in alcuni componimenti di poeti contemporanei, ci devono essere motivi specifici. Utilizzare versi brevissimi, molto spesso di una sola parola, può avere un significato solo se il verso serve ad evidenziare una parola importante o magari riesce a creare un effetto simbolico, o una figura retorica da esaltare in un sol verso, altrimenti è un inutile vezzo che va a scapito della musicalità. Versi brevi avrebbero un significato poetico se magari fossero in metrica, magari tutti bisillabi e trisillabi. Stesso discorso, più o meno, per i versi lunghissimi, che spesso non mettono in evidenza, poeticamente, un bel niente.

Il turpiloquio. Il turpiloquio, ovvero “l’uso della parolaccia” non è affatto recente, anzi, affonda le proprie radici già nell’antica Roma (pensiamo ad alcuni carmi di Catullo), il punto è che però nella tradizione poetica l’uso di espressioni scurrili è sempre stato funzionale ad un genere, ed a motivazioni contestuali, come per esempio il descrivere un ambiente di basso livello, parlare di una persona cattiva, o il fatto di ribellarsi a qualcuno o a qualcosa. Viceversa, l’inserimento di parolacce per il semplice gusto di andare controcorrente è, come già detto, la negazione stessa dell’andare controcorrente, perché diventa poi una moda.


« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:18:24 da Michele Tropiano »
Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non Aquilo inpotens
possit diruere aut innumerabilis
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(Horatio, Carmina III, XXX)

Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #1 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:17:20 »
La totale mancanza di figure del suono. Noto che nel 99 per cento delle poesie che leggo su questo e altri siti, c’è una totale mancanza di figure retoriche del suono. E questa non è una moda, ma ignoranza (non come un offesa, nel senso che si ignora) delle più basilari “regole”, se così vogliamo chiamarle, della poesia. Forse pochi ci fanno caso, ma anche nei poeti contemporanei che usano il verso libero, e che quindi apparentemente non seguono regole, inseriscono nei loro componimenti le cosiddette figure del suono. Le più importanti sono:
1. Allitterazione: ripetizione di suoni all'inizio o all'interno di due o più parole consecutive. “Di me medesmo meco mi vergogno (F. Petrarca)” – “E nella notte nera come il nulla (G. Pascoli)”;
2. Paronomasia: avvicinamento di parole di suono uguale o assai simile, ma di significato diverso, creando quasi un gioco di parole. “Ch'i fui per ritornar più volte volto (D. Alighieri)”;
3. Omoteleuto: identità di suono nella terminazione di due o più parole. “andarono, a stento arrivarono, ma non ritornarono”;
4. Onomatopeia: come il celebre “gre gre di ranelle” del Pascoli.
Se inserite, le figure retoriche del suono, possono far fare, a mio avviso, il salto di qualità ad una poesia, perché spesso sono avvertite anche a livello inconscio e contribuiscono a suscitare emozioni e sensazioni, anche inconsce, nel lettore.

In definitiva, una poesia è poesia non solo per il contenuto "poetico" e per le frasi "che terminano un pò prima del rigo", ma anche per la forma, anzi, a volte la forma è anche più importante del contenuto!!

Credetemi, non faccio questo per erigermi in cattedra, ma perché sono realmente interessato a far capire a molti come si scrive poesia. E il fatto che io abbia solo 23 anni e lo sappia, non deve destare in voi risposte (come mi son state fatte) del tipo “e tu che ne puoi sapere” oppure “non sei nessuno per giudicare”.
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:25:06 da Michele Tropiano »
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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #2 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:38:42 »
sostanzialmente tutti scrivere come dante o un trasgressivissimo carducci.
mi irrita un po' l'idea che andare oltre questi canoni sia tutto dettato dalla "moda" come la definisci tu.
mi sembra quantomeno antipatico fermarsi a questo giudizio superficiale. o si dà dignità a tutta la scrittura (che non significa dire che tutto sia bellissimo o chissà che), tutte le forme sperimentali, oppure si mette un bel decalogo e tutti a scrivere sotto regime poetico.
(quindi, tutta la poesia del novecento è da buttare secondo te... secondo questo ragionamento)
au revoir

Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #3 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:45:46 »
sostanzialmente tutti scrivere come dante o un trasgressivissimo carducci.
mi irrita un po' l'idea che andare oltre questi canoni sia tutto dettato dalla "moda" come la definisci tu.
mi sembra quantomeno antipatico fermarsi a questo giudizio superficiale. o si dà dignità a tutta la scrittura (che non significa dire che tutto sia bellissimo o chissà che), tutte le forme sperimentali, oppure si mette un bel decalogo e tutti a scrivere sotto regime poetico.
(quindi, tutta la poesia del novecento è da buttare secondo te... secondo questo ragionamento)
au revoir

Ma allora tu non hai capito un piffero di quello che ho scritto... io amo la poesia del novecento e, come ho già scritto, anche se in pochi se ne accorgono, ogni parola, ogni verso, ha un suo perchè nelle poesie del novecento: molti pensano al verso libero come poesie senza regole, cosa che non è assolutamente vera. Le poesie sperimentali del novencento, tra l'altro, hanno un motivo, che può essere anche "storico" come ho già scritto. I grandi poeti del novecento stravolgono le regole per un motivo, ma la gente che scrive poesie su internet, secondo me, lo fa solo prevalentemente moda, oppure perchè, non conosce i modi della poesia. Ma io tutto questo l'avevo già scritto... sei tu, in venere veritas, che non hai inteso le mie parole...

Del resto, per stravolgere le regole bisogna conoscerle!  ;D (questo non l'avevo scritto)
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:50:05 da Michele Tropiano »
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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #4 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:49:39 »
io le regole le conosco. ma tu presupponi di conoscerle solo tu, cosa ne sai degli altri autori?
li conosci di persona?
allora, ripeto, la democrazia sta anche nel scrivere emerite boiate con la coscienza d'essere ignoranti, e magari imparare.
ma non facciamo per piacere i grandi esperti, in arte conta un gran poco la tecnica, in un secolo come questo poi, direi ancor meno.

e comunque: PER MODA??? ma te che ne sai? le leggi quelle tanto vituperate poesie sperimentali?
ho capito perfettamente, inutile nascondersi dietro il dito del tutti gentili, poetici e accomodanti.
volete le regole precise, tutti edotti, bene, epuriamo il sito dalla sperimentazione. il risultato sarebbe la morte cerebrale per disseccamento. l'evoluzione nell'arte è la sua linfa.
scusa ma sono irritata per altro, leggi queste parole in senso freddo e distaccato. non ce l'ho con te.
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:52:07 da In Venere veritas »

Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #5 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:51:51 »
in arte conta un gran poco la tecnica, in un secolo come questo poi, direi ancor meno.

ecco il motivo per cui penso che nel nostro secolo l'arte stia scadendo!!!!!  :D

credimi, non è difficile, d'altra parte, accorgersi se autore ha avuto motivazioni per scrivere in quel modo o l'ha fatto per caso, senza conoscere le regole...
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:57:57 da Michele Tropiano »
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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #6 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:52:36 »
e allora, buon sonetto a tutti.

Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #7 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 13:54:25 »
e allora, buon sonetto a tutti.

Con questa tua frase ironica, mi fai capire che continui a non capire nulla di quello che ho scritto!

epuriamo il sito dalla sperimentazione. il risultato sarebbe la morte cerebrale per disseccamento. l'evoluzione nell'arte è la sua linfa.

Non sono assolutamente contro la sperimentazione, ma, appunto, la sperimentazione deve avere un suo perchè, non deve essere fatta per il solo gusto di scrivere, per esempio, versi brevi o senza virgole. Se leggi le mie poesie, ti accorgerai che molte sono ben lontane dall'avere regole fisse... Sono d'accordo con te che l'evoluzione nell'arte è la sua linfa, ma io credo che si stia andando oramai verso un'involuzione, dovuta all'ignoranza. Tutti i poeti che fin ora hanno sperimentato erano tutt'altro che ignoranti, anzi, dottissimi ed espertissimi nella poesia.

Io credo che in nell'epoca del consumismo e dell'alienazione, in un'epoca dove tutti diventiamo uguale davanti alla TV, in un'epoca in cui sembra che non ci siano punti fissi, la poesia debba rimanere una delle poche cose, per così dire, d'elite, non aperta a tutti. E con questo non dico assolutamente che chi non ha una grande cultura non debba provarci a scrivere, anzi, scrivere è forse una delle poche cose che ci può salvare dalla mediocrità del nostro tempo, ma almeno si informi prima su come si scrive, si legga qualcosa...
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:05:44 da Michele Tropiano »
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Offline Saldan

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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #8 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:02:52 »
Sono d'accordo sul fatto che le poesie bisogna saperle scrivere, non sempre però conoscere tutte le regole porta a saper scrivere davvero bene, ad essere autori validi e, soprattutto, originali...bisogna anche che ci sia qualcosa da dire, ma saperla dire conoscendo -in primis- tutte le regole grammaticali e la poesia degli antichi... insomma un vero poeta deve avere talento e conoscenze, ma il talento è molto più importante...
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #9 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:08:37 »
insomma un vero poeta deve avere talento e conoscenze, ma il talento è molto più importante...

Ecco perchè penso che non tutti possono scrivere poesie: tutti possono informarsi su come si fa, ma non tutti hanno talento, e questa non è una cosa che s'impara. D'altronde, questo non è certo solo in poesia, ma in tutte le discipline, anche sportive; tutti possono imparare le regole del calcio e come si fa un tiro d'esterno o una veronica, ma non tutti hanno talento... al contrario, se nessuno t'insegna come si gioca a pallone, non diventerai mai un campione calciando un pallone contro un muro!  :)
« Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:12:09 da Michele Tropiano »
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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #10 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:11:38 »
..penso che qui nessuno pretenda di entrare nella storia della letteratura..
o di rivoluzionare le regole della poesia.. e spero davvero ci sia coscienza di questo..
ma certamente avere un minimo di consapevolezza su ciò che si fa.. sarebbe opportuno..
(sono fra quelli che non usano quasi mai punteggiatura.. è una scelta fatta di pause diverse.. nessuna moda..)

detto questo.. penso che il tuo intervento sia poco utile.. perchè chi ha vero interesse nella poesia lo continuerà a coltivare ed approfondire.. e chi invece pensa di star già facendo bella poesia a prescindere.. continuerà a farlo senza occuparsi d'altro.. :)

certo sarebbe interessante conoscere le motivazioni alle scelte di ciascuno.. ma è assai difficile..

sull'importanza della forma.. si sono spese qui grandi quantità di parole.. inutilmente direi...
ma certo che da ogni intervento..se si vuole.. si può trarre qualcosa..

è per questo che pur non condividendo tutto.. ho letto con interesse...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
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Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #11 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:15:10 »
..penso che qui nessuno pretenda di entrare nella storia della letteratura..

E io invece non vedo perchè non si può almeno crederlo?  L'importante è crederci, no? Pretenderlo non si può eheheh
Ti potrei fare i nomi di 3 autori su questo sito che, secondo me, non sfigurerebbero per niente accanto a Pascoli e Montale. Fra questi 3 autori ovviamente ci sono anche io  ;D ;D ;D
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Offline Amara

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #12 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:19:47 »
E io invece non vedo perchè non si può almeno crederlo?  L'importante è crederci, no? Pretenderlo non si può eheheh
Ti potrei fare i nomi di 3 autori su questo sito che, secondo me, non sfigurerebbero per niente accanto a Pascoli e Montale. Fra questi 3 autori ovviamente ci sono anche io  ;D ;D ;D

..beh....d'accordo che l'umiltà non è del poeta.. ma... forse esagggeri un po'.. non credi??.  :P :angel:
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Offline Saldan

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Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #13 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:21:49 »
E io invece non vedo perchè non si può almeno crederlo?  L'importante è crederci, no? Pretenderlo non si può eheheh
Ti potrei fare i nomi di 3 autori su questo sito che, secondo me, non sfigurerebbero per niente accanto a Pascoli e Montale. Fra questi 3 autori ovviamente ci sono anche io  ;D ;D ;D

Magari in futuro potrebbero entrare nei libri di storia poeti che possibilmente io, tu, o altri potremmo considerare delle mezze calzette... del resto son sempre i posteri a dar l'ardua sentenza...  ;D :angel:
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Offline Michele Tropiano

Re: Il verso ha un suo perchè
« Risposta #14 il: Lunedì 21 Febbraio 2011, 14:23:10 »
..beh....d'accordo che l'umiltà non è del poeta.. ma... forse esagggeri un po'.. non credi??.  :P :angel:

Se esagero e mi sbaglio, certo non faccio male a nessuno! Non capisco chi mi attacca e mi biasima quando dico queste cose.. Se mi sbaglio, peggio per me, no?  ;)
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