Tu dovresti conoscere Orazio, "est modus in rebus" (Satire 1, 1, 106-107). Per parlare delle odierne peripezie politico/scandalistiche, è necessario invocare il membro maschile? Sei sicuro che sia indispensabile, che proprio non se ne possa fare a meno?
Quello che ci siamo domandati è stato questo, tutti stanno parlando della stessa cosa ma nessuno inizia il discorso con un "fallo". Stanno tutti sbagliando oppure è superfluo? Visto anche che, come dici tu, l'offerta di falli è caduta fuori moda. Anzi credo che se ti rechi invitato a cena da una anziana signora romana e le rechi come omaggio un grosso fallo in marmo, la reazione potrebbe essere non del tutto positiva.
Scherzi a parte, no, ovviamente non c'è un metro dell'oscenità. Di solito ci regoliamo al riguardo cercando di giudicare la sua essenzialità nell'insieme dell'opera. L'opera avrebbe senso anche senza? E' indispensabile all'opera? E' indispensabile per dare la sensazione che la poesia vuole dare? Sarebbe diversa, carente, senza? Oppure è solo un "in più", magari per ottenere una reazione maggiore, che l'autore usa per dare forza ad una poesia che altrimenti non avrebbe gran ché da dire?