Poissons amis aimés
Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
Vous avez assisté à cette calamité
A cette chose horrible
A cette chose affreuse
A ce tremblement de terre
La pêche miraculeuse
Poissons amis aimés
Amants de ceux qui furent péchés en si grande quantité
De ceux qui furent péchés ébouillantés mangés
Poissons… poissons… poissons…
Comme vous avez dû rire
Le jour de la crucifixion.
Jacques Prévert, Histoires (1963)
Questa è stata la prima poesia di Prévert che la mia insegnante di francese mi ha fatto imparare in seconda media. Dice, in italiano:
Pesci, amici amati,
Amanti di coloro che furono pescati in si gran quantità
Voi avete assistito a questa calamità
A questa cosa orribile
A questa cosa spaventosa
La pesca miracolosa
Pesci amici amati
Amanti di coloro che furono pescati in sì gran quantità
Di coloro che furono pescati bolliti mangiati
Pesci... pesci... pesci...
come vi sarà venuto da ridere
il giorno della crocifissione.
Trovo che in questa poesia Prévert sia stato tutt'altro che banale! Nella nostra Italia cattolica e convenzionale, si è trattato di un grido dal sapore eretico che mi ha sempre affascinata!
In merito a Kavafis invece (interloquisco perchè è un autore che ADORO), la sua poesia più nota e per me più bella è Itaca:
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Qui, a mio parere, si esce totalmente dal binomio poesia-cioccolatini, o poesia-pubblicità, poesia-banalità. Rimane solo la Poesia. E le emozioni che sa dare