Autore Topic: Sulla Riva - Mario Luzi  (Letto 6166 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline caligola

Sulla Riva - Mario Luzi
« il: Sabato 5 Febbraio 2011, 12:29:31 »
I pontili deserti scavalcano le ondate,
anche il lupo di mare si fa cupo.
Che fai? Aggiungo olio alla lucerna,
tengo desta la stanza in cui mi trovo
all'oscuro di te e dei tuoi cari.
La brigata dispersa si raccoglie,
si conta dopo queste mareggiate.
Tu dove sei? ti spero in qualche porto...
L'uomo del faro esce con la barca,
scruta,perlustra,va verso l'aperto.
Il tempo e il mare hanno di queste pause.






 

Di cosa parla questo testo?

Offline Marina Como

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #1 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 12:38:50 »
 ;D Azzardo (preferisco andare a "lume di naso" e non documentarmi, sebbene lessi qualcosa di Luzi, non ricordo questa riportata): che dobbiamo soccorrerci l'un l'altro, e fare comunione, in quanto nella vita è meglio che si sia sempre disposti a tenere un lume acceso. Non si sa mai, potremmo averne bisogno noi, un giorno, quando la tempesta lambirà la nostra barca. Che dobbiamo aver fiducia e confidare che anche gli altri sono disposti a fare altrettanto. Mi viene in mente "la ginestra" quando Leopardi diceva che ci si deve dare la mano, anziché battersi per "spezie e cannella" in quanto la vita è già di per se portatrice di sventure.
Ma è stupendo sapere che vi sono delle "pause" di cui possiamo godere, anche se sempre vigili.
Quanto mi è piaciuto quel pontile (costruito dall'uomo) che "scavalca" anche le mareggiate: quel braccio, quella mano tesa.
« Ultima modifica: Sabato 5 Febbraio 2011, 12:42:18 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline caligola

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #2 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 12:54:02 »
Ciao  Marina,

grande! mi piace la gente che azzarda,
io penso che parli della morte e della conta che si fa da vecchi, dopo il passaggio della mareggiata,
il lupo di mare è lui che si fa cupo per il risultato delle ondate, della conta. Aggiunge olio alla lucenta mi piace pensare che sia il fatto stesso della poesia dello scrivere.
L'uomo del faro potrebbe essere un uomo illuminato, un prete o uno sciamano che si addentra nelle piege del significato della morte per carpirne i segreti.

Chi lo sa.


« Ultima modifica: Sabato 5 Febbraio 2011, 12:55:38 da caligola »

Offline Marina Como

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #3 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 13:04:14 »
Ciao  Marina,

grande! mi piace la gente che azzarda,
io penso che parli della morte e della conta che si fa da vecchi, dopo il passaggio della mareggiata,
il lupo di mare è lui che si fa cupo per il risultato delle ondate, della conta. Aggiunge olio alla lucenta mi piace pensare che sia il fatto stesso della poesia dello scrivere.
L'uomo del faro potrebbe essere un uomo illuminato, un prete o uno sciamano che si addentra nelle piege del significato della morte per carpirne i segreti.

Chi lo sa.



Bella anche questa tua! Che bella la poesia trasmessa e regalata, che ognuno fa propria, come solo un vero poeta sa fare.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Amara

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #4 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 13:11:28 »
..a me fa invece pensare alla solitudine interiore..dove le tempeste portano buio.. e poi nuove consapevolezze... dove nulla e nessuno.. alla fine.. occupa il posto che aveva..
anche a me la lucerna fa pensare alla poesia.. come espressione del pensiero.. di sé.. per non perderci dentro di noi...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Ilguardianodelfaro

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #5 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 13:36:04 »
La lucerna come riflessione attiva in quell'istante da carburare. Lontano dai propri cari e dal mondo, in una dimora spirituale strettamente intima. Ci si immerge nel pensiero oltrepassando i limiti confinanti con la vita, per cercare un continuo nell'ora del distacco terreno. Pausa spirituale ornata da un quadro multicolore di speranza. Ma nello stesso tempo la stessa ricerca rispecchia il dubbio di cosa si stia cercando, nell'inafferabile mondo dell'aldilà, di altre dimensioni, con una lacrima verso il nulla assoluto.
ilguardianodelfaro
Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento. (Navajo)

Offline Marina Como

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #6 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 13:55:41 »
..a me fa invece pensare alla solitudine interiore..dove le tempeste portano buio.. e poi nuove consapevolezze... dove nulla e nessuno.. alla fine.. occupa il posto che aveva..
anche a me la lucerna fa pensare alla poesia.. come espressione del pensiero.. di sé.. per non perderci dentro di noi...
Si, stessa impressione! La lucerna come una sorta di riflessione interiore che ci guida (nel mio caso per allontanarmi dalla pazzia?) nella tempesta-confusione dei pensieri
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline paolo corinto tiberio

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #7 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 21:42:28 »
I pontili deserti scavalcano le ondate,
anche il lupo di mare si fa cupo.
Che fai? Aggiungo olio alla lucerna,
tengo desta la stanza in cui mi trovo
all'oscuro di te e dei tuoi cari.
La brigata dispersa si raccoglie,
si conta dopo queste mareggiate.
Tu dove sei? ti spero in qualche porto...
L'uomo del faro esce con la barca,
scruta,perlustra,va verso l'aperto.
Il tempo e il mare hanno di queste pause.






 

Di cosa parla questo testo?

ad occhio e croce della stasi, della sospensione del tempo... i pontili sono deserti, pertanto assente qualsiasi approdo... conseguentemente con il languore del cielo e del mare il lupo di mare è cupo... poi c'è la prima domanda, su cui poggia, assieme all'altra, l'intera struttura del testo... che fai?... scrivo una poesia (tengo desta la stanza in cui mi trovo) poiché la poesia vivifica ed è rappresentata con la metafora della lampada, usata in una poesia anche dal Pascoli << io sono la lampada ch'arde soave, la lampada forse...>>,  poi la seconda parte del testo, che si rivolge ad un "tu"... l'uomo del faro, punto di riferimento dei naviganti, non sa nemmeno lui che pesci pigliare e girovaga un po' qua e là... la chiusa è perfetta ed esplicativa...
salvatico è quel che si salva

Offline Antonella Borghini Anto Bee

Re: Sulla Riva - Mario Luzi
« Risposta #8 il: Sabato 5 Febbraio 2011, 22:55:46 »
I pontili deserti scavalcano le ondate,
anche il lupo di mare si fa cupo.
Che fai? Aggiungo olio alla lucerna,
tengo desta la stanza in cui mi trovo
all'oscuro di te e dei tuoi cari.
La brigata dispersa si raccoglie,
si conta dopo queste mareggiate.
Tu dove sei? ti spero in qualche porto...
L'uomo del faro esce con la barca,
scruta,perlustra,va verso l'aperto.
Il tempo e il mare hanno di queste pause.



A volte è necessario anche per chi sa, scandagliare oltre la propria conoscenza. Nel tempo della riflessione si aggiunge olio alla lucerna per mantenere vivo il desiderio del sapere e del comprendere i propri sbagli. La brigata dispersa: gli errori accumulati, la vita non vissuta, i rimorsi e i rimpianti, si contano alla fine e solo l'uomo del faro, accorto osservatore che ha il potere della luce sul mare, oltre la luna; conosce questo tempo.

Augh! :angel:
 

Di cosa parla questo testo?
A volte capitano fatti che sono come domande: passano giorni, anni e la vita risponde.

Alessandro Baricco