Che l'italiano abbia due termini separati a differenza di tutte le altre lingue è un fatto, per così dire, casuale, dettato da ragioni storiche. L'italiano, si sa, deriva dal latino: in latino, c'era una sola parola, ovvero "amor" per indicare l'amore e l'affetto. Il problema è che nel lungo evolversi della lingua italiana ci sono state molte parole che sono entrate nella nostra lingua come "doppioni" ovvero un doppio termine per intendere lo stesso concetto: una risalente alla volgarizzazione delle parole latine, un'altra risalente dalla tradizione auilica, parola impiantata in un secondo momento. Non è esattamente il nostro caso, perchè amore e affetto non esprimono lo stesso identico concetto, ma il procedimento è sicuramente stato simile. Ora non ho gli strumenti per farti una disquisizione approfondita sulla storia linguistica del termine amore, ma evidentemente ha seguito questa linea direttrice, ovvero da una parte c'è stato il termine della varietà popolare (probabilmente "il bene") dall'altra quella della tradizione aulica ("amor - amore"), derivata con grande probabilità dal linguaggio poetico; del resto, la lingua italiana è una lingua nata con una serie di operazioni letterarie. Grazie a questo sviluppo parallelo (letterarietà e pololarietà) abbiamo la "fortuna" di poter esprimere questi due concetti con due termini diversi, ma, appunto, è stato un fatto dettato da ragioni storiche, non dalla maggior precisione di sentimenti degli italiani!
D'altra parte, poi, che praticamente tutte le lingue (compresa il latino) abbiano un solo termine per indicare questi due concetti è sintomatico del fatto che
il genere umano ha sempre confuso le due cose - e questo lo possiamo costatare nel linguaggio (che è tutt'altro che nuovissimo!) dei giovani, in alcune espressioni, per esempio, del tipo "ti amo di bene"... Siamo una razza più stupida di quanto non si voglia credere, questo l'ho sempre pensato.