Autore Topic: Quando le parole parlano dell'ovvietà  (Letto 730 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline India

Quando le parole parlano dell'ovvietà
« il: Domenica 23 Gennaio 2011, 21:29:01 »
L'ovvio è irritante più delle idiozie, almeno sulle idiozie ci pensi e ti chiedi: " ma sarà vero?" oppure " ma come fa sta testa di zucca a pensare simili cose"? Ma sull'ovvio, ti chiedi solo perchè la gente non riesce a tacere.

Gli anni passano per tutti ( noo! macchè! passano solo per gli altri)

Ha smesso di soffrire ( bella consolazione)

La gioventù non torna più ( no, ma cosa dici? la gioventù si ripresenta, magari a 80 anni)

Alla morte non c'è rimedio  ( eh si, ce lo dovei dire te)



Poi ci sono  proverbi privi di qualsiasi base e non si capisce come abbiano fatto a tramandarsi.
1) Non c'è due  senza tre. E perchè? Da dove nasce simile credenza?



Poi ci sono i proverbi consolatori
1) Donna baffuta sempre piaciuta
2) Donna pelosa sempre virtuosa
3) Nelle botti piccoli c'è il vino migliore
4) sposa bagnata sposa fortunata

Poi ci sono i proverbi che si contraddicono l'uno con l'altro e a seconda dei casi usiamo l'uno o l'atro

Chi fa da sè fa per tre/ l'unione fa la forza
chi di speranza vive disperato muore/ la speranza è l'ultima a morire








« Ultima modifica: Domenica 23 Gennaio 2011, 21:31:48 da Gabriella Angela Caruso »

Offline paolo corinto tiberio

Re: Quando le parole parlano dell'ovvietà
« Risposta #1 il: Lunedì 24 Gennaio 2011, 01:11:21 »
ah ah, mi hai fatto ridere di cuore!...  :D   è vero, l'ovvietà è il liquido nel quale nuotiamo giornalmente tutti... ma, credo, che esse abbiano la funzione di stabilire una comunizione qualsiasi, per esempio tra due nello stesso scompartimento del treno... "Piove da più di un'ora" dice uno ad un certo punto, ecco quello sta stabilendo un canale come quando telefoniamo e diciamo "pronto?"... immagina se invece gli si rivolgesse con un'asserzione di filosofia trascendentale!... interromperebbe subito il canale comunicativo e l'altro penserebbe "questo è matto!"...   :)
così è... siamo tarlati d'ovvietà... ma è la poesia che s'incarica di riscattarla e nei modi migliori redimerla... tu, Gabriella, quando componi un testo poetico, riscatti e redimi l'ovvio...  ;)
salvatico è quel che si salva