Per Venere,
Ebbene, ti assicuro che io personalmente non ho letto sul sito una, dico una sola poesia bella sulla guerra. In tutte le poesie sull'argomento si percepisce che non sappiamo di cosa stiamo parlando. Nessuno di noi l'ha vissuta e nessuno è in grado di esprimerla in poesia.
Sull'olocausto ne ho letto solo una bella, esattamente una poesia della Marina Pacifici.
Se la poesia non è emozione cos'è allora? un freddo rispetto di metrica, accenti, rime o parole ad effetto? ( che non sono neanche ad effetto, visto che si parla sempre di cielo, bruma, fiore, sole, vento, amore, ali di cera, pelle di velluto e la parola anima in tutte le salse: lacerata, tradita, sconfitta, sospesa, ).
Pessoa finge, ma non troppo . Se ha scritto di fingere, almeno in quei versi è stato sincero, e se non è stato sincero in quei versi , allora non finge. Manierismo? forse.
Poi una cosa è la finzione, altra è la fantasia. E'ovvio che Dante non è stato all'inferno, in purgatorio e in paradiso, ma non vuole fare credere di esserci stato; nella sua poetica c'è tutto il suo modo di intepretare la vita e la morte e quindi Dante non è un mentore.
Ma se un trafficante di armi, scrive degli orrori della guerra è un mentore della peggiore specie, oppure se uno spacciatore di droga scrive sulle vittime della droga mostrando nella poesia pietà e compassione è un mentore. ( viene spontaneo chiedersi; Proprio te che spacci da una vita scrivi una poesia del genere? ma vai a c....re )
uno stupratore non può scrivere una poesia sulla violenza alle donne senza essere un bieco menzognero. Bada, non sono casi estremi quelli che ho citato. Quante volte abbiamo visto piangere in televisione persone che poi si sono rivelate assassini della persona che piangevano? Io ho letto poesie scritte da mostri proprio sull'argomento in cui si erano rivelati mostruosi, ma invertendo le parti. Non lo accetto.
quella è ipocrisia, non è fantasia. La fantasia in poesia non solo è lecita, ma è d'obbligo.
Nessuno sta affermando che in poesia si debba necessariamente raccontare la realtà, appunto chiedevo ad Amara cosa intendeva per finzione, ma evidentemente non merito una risposta.