Premesso che non sono fra quegli autori che hanno richiesto l'area riservata, vorrei riportare una poesia di Duritz Crows, intitolata "Metti White Rabbit: voglio un suono ascendente", che ho tra i miei segnalibri.
Siccome molti nel forum chiedevano delucidazioni sullo stile da adottare, direi che, in base agli obiettivi iniziali per cui fu richiesta quest'area, la strada da seguire sia più o meno quella indicata da questa poesia. Anzi, anche qualcosa di più forte.
Duritz Crows "Metti white rabbit: voglio un suono ascendente"
la nostra poesia è una puttanella imbronciata, figlia di tubetti di maionese da
sorseggiare.figlia di tubetti di sangue da maledire.figlia di tubetti di notti insonni,di
tubetti di letame.figlia dei nostri anni arancioni in tubetti, in tubetti o forse
no.
la parola tubetti è più di quanto possiamo sopportare:avrei voglia di un gelato di psichedelia, di un
gelato di stramonio, di un gelato di coniglio bianco: come no, ehm, la luna e l’amore e le stelle e i
baci e la tua bocca che incontra la mia, ah! di perdite di tempo, e di librerie, è pieno il bizzarro
mondo.