Autore Topic: come al cinema  (Letto 13416 volte)

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pigreco

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Re: come al cinema
« Risposta #30 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 00:48:53 »
il mio ragionamento era solo volto a spiegare che
se qualcuno ha degli interessi a usare questa opzione per
avere maggior visibilità... e favorirsi a vicenda, lo può fare
attuando giochetti del genere...

[...]

rimane il fatto che a me non piace
per niente questa funzione... la trovo troppo influenzabile...

Scusami Aldo, (anche se sono in gran parte d'accordo con te) devo dire che se le tue ragioni sono queste allora bisognerebbe eliminare ogni tipo di commento, bacheca o poesia a tema. So che hai già capito cosa voglio dire, quindi non farmelo dire... cià

Offline India

Re: come al cinema
« Risposta #31 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 00:58:34 »
Aldo, io credo che se usata bene è un'ottima funzione. Possono venire alla luce autori che sono bravissimi, ma che pochi leggono e ti assicuro che sono tanti.  Io infatti lo userò proprio per quelle poesie bellissime che hanno un solo commento e 12 letture.
La poesia che ha 120 letture e 23 commenti non ha bisogno di essere segnalata, si segnala da sola.
E' come se avesse già vinto degli Oscar.
Spero che anche gli altri usino la stessa lealtà.

Offline DarioC 85

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Re: come al cinema
« Risposta #32 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 09:25:24 »
Aldo, io credo che se usata bene è un'ottima funzione. Possono venire alla luce autori che sono bravissimi, ma che pochi leggono e ti assicuro che sono tanti.  Io infatti lo userò proprio per quelle poesie bellissime che hanno un solo commento e 12 letture.
La poesia che ha 120 letture e 23 commenti non ha bisogno di essere segnalata, si segnala da sola.
E' come se avesse già vinto degli Oscar.
Spero che anche gli altri usino la stessa lealtà.
Sono d'accordo!Se una poesia ha per es. 10 letture e magari solo qualche messaggio in bacheca è probabile che tenda ad essere snobbata o tralasciata...Ma se dovesse anche avere ad es. 4 stelline,forse qualcuno potrebbe incuriosirsi...
Scusami Aldo, (anche se sono in gran parte d'accordo con te) devo dire che se le tue ragioni sono queste allora bisognerebbe eliminare ogni tipo di commento, bacheca o poesia a tema. So che hai già capito cosa voglio dire, quindi non farmelo dire... cià
Purtroppo è così...

Offline Webmaster

Re: come al cinema
« Risposta #33 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 09:50:54 »
Scusami Aldo, (anche se sono in gran parte d'accordo con te) devo dire che se le tue ragioni sono queste allora bisognerebbe eliminare ogni tipo di commento, bacheca o poesia a tema. So che hai già capito cosa voglio dire, quindi non farmelo dire... cià
Volendo fare i puristi ad oltranza, i duri e puri della poesia, allora dovremmo fare un sito che pubblica i testi delle poesie puri e semplici, tutto in bianco e nero, solo testo, senza nemmeno il nome dell'autore (ed infatti spesso qualcuno ha chiesto di togliere il nome dell'autore dalle poesie perché può influenzare la lettura).
Una lettura pura della poesia non deve essere influenzata da nulla, solo il testo, senza autore, senza colori, senza immagini né suoni.

Ma non è possibile, e non è neppure realistico. Infatti, anche se togliessimo dal sito ogni colore ed immagine, nomi, commenti, bacheca, temi... voi comunque sareste in un mondo a colori, sentendo i suoni dei vicini e della strada, come minimo, ed avete letto qualcosa d'altro che permane nella vostra mente, come giornali, libri, o sentito musica che vi risuona a volte in mente. Quindi, a meno che non possiate confermarmi che leggete le poesie da un computer posto nel profondo di una grotta immersa in una montagna al confine fra Nepal e Buthan, dove avete meditato purificando la mente per i tre anni, tre mesi e tre giorni canonici, è vano cercare una lettura "pura" della poesia, non influenzata da nulla.
Siamo tutti influenzati da mille cose in ogni istante, sia da fuori che da dentro la nostra mente, ed allora tanto vale vivere nel nostro mondo fatto di colori, suoni, altre persone che pensano e parlano, e saper integrare la poesia in questo mondo.
Posso fare un parallelo della lettura di una poesia con una meditazione. La meditazione in una stanza isolata, senza alcun rumore esterno, senza la tv del vicino, le macchine in strada ed i ricordi del giorno, non è la meditazione più pura, ma quella più facile! In un ambiente isolato tutti sono capaci di concentrarsi ed isolare la mente. La vera capacità di meditare, invece, è quella di farlo nonostante il rumore ed i disturbi.
Così la lettura della poesia senza nessuna influenza, senza colori, immagini, nome dell'autore, commenti... non è la lettura più pura, ma quella più facile. Sono bravi tutti, od almeno è molto più semplice leggere una poesia senza distrazioni e commenti altrui. La vera capacità di leggere una poesia è però quella di farlo anche nel casino più totale.
Secondo voi è più bravo un pilota che guida un'auto sulle piste larghissime e vuote di un aeroporto in disuso, o quello che fa le rampe dei tornanti innevati di un passo alpino di notte e con il ghiaccio? Non vogliamo certo fare di tutto per rendere la lettura delle poesie più difficile possibile, non ci mettiamo a farvi sentire barzellette o peti mentre le leggete e non vi facciamo vibrare lo schermo facendo ballonzolare le parole, ma voler leggere una poesia senza immagini, nomi, commenti, colori... è un po' come voler tirare un rigore senza portiere.
« Ultima modifica: Martedì 28 Dicembre 2010, 09:55:49 da Luigi. »

aureliastroz

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Re: come al cinema
« Risposta #34 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 15:12:47 »

...
Sono bravi tutti, od almeno è molto più semplice leggere una poesia senza distrazioni e commenti altrui. La vera capacità di leggere una poesia è però quella di farlo anche nel casino più totale.
Secondo voi è più bravo un pilota che guida un'auto sulle piste larghissime e vuote di un aeroporto in disuso, o quello che fa le rampe dei tornanti innevati di un passo alpino di notte e con il ghiaccio? Non vogliamo certo fare di tutto per rendere la lettura delle poesie più difficile possibile, non ci mettiamo a farvi sentire barzellette o peti mentre le leggete e non vi facciamo vibrare lo schermo facendo ballonzolare le parole, ma voler leggere una poesia senza immagini, nomi, commenti, colori... è un po' come voler tirare un rigore senza portiere.

Mi ero riproposto di non intervenire sui post del WM, ma quando sento queste eresie mi si accappona la pelle.

Da quando in qua la poesia è inscindibile dalle immagini e dai suoni? Forse che i grandi poeti dell’800 e del ‘900 per essere letti abbisognavano di colonna sonora? me lo immagino il Leopardi con il suo sabato del villaggio accompagnato dai “Village people” (tanto per rimanere in tema).
Ma immagino che nell’era tecnologica anche il concetto di poesia sia mutato tanto è vero che sembra non poter fare a meno di una colonna sonora e che il semplice fatto di voler leggere un testo senza influenze esterne sia considerata una idiozia. Ma sapete che c’è? Io sono uno dei pochi idioti rimasti che ama la poesia per quello che rappresenta e può rappresentare, senza ricorso ad agenti esterni che ne aumentino il potere suggestivo, anche se rispetto chi, invece, ha bisogno costantemente di questi mezzucci per supportare la scarsezza di idee.
Detto ciò, siccome non era mia intenzione entrare in questo post a polemizzare, ma non ho potuto resistere, apprenderò altri eventuali diversi punti di vista senza controbattere.

Offline Webmaster

Re: come al cinema
« Risposta #35 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 17:24:06 »
Mi ero riproposto di non intervenire sui post del WM, ma quando sento queste eresie mi si accappona la pelle.

Da quando in qua la poesia è inscindibile dalle immagini e dai suoni? Forse che i grandi poeti dell’800 e del ‘900 per essere letti abbisognavano di colonna sonora? me lo immagino il Leopardi con il suo sabato del villaggio accompagnato dai “Village people” (tanto per rimanere in tema).
La voglia di farti accapponare la pelle ti ha sopraffatto prima di leggere tutto quello che ho scritto, o forse non te l'ha fatto leggere bene. Non hai letto che ho scritto "tanto vale vivere nel nostro mondo fatto di colori, suoni...". Nel "nostro mondo" è quello di oggi, non quello del Leopardi, che ho il sospetto sia vissuto qualche anno or sono.
Certo, c'è chi supporta la pochezza poetica con qualche escamotage scenografica, ma non è per questo che bisogna condannare chi invece ne faccia uso adeguato. Basta pensare all'arte moderna. Certo che all'epoca del Caravaggio non si usava la serigrafia, la pittura a spruzzo o il collage di oggetti su una tela, e di sicuro ci sono artisti di poco talento che mascherano le loro mancanze dietro espedienti fantasiosi, ma non per questo dobbiamo condannare al rogo opere che fanno buon uso di molteplici media o di tecniche non usuali.
Gli estremismi sono sempre pericolosi, sia che vogliano proibire la semplice poesia senza alcuna influenza mediatica, sia che vogliano imporre le influenze mediatiche. Ognuno deve essere libero di produrre o di usufruire della poesia, e dell'arte in genere, nei modi in cui si trova. Pensare che il tuo sia il migliore ed anzi unico modo di scrivere o leggere poesia e sbagliato; ognuno deve poter trovare il proprio modo, deve poter sperimentare modi diversi. Poi magari alla fine sceglierà il tuo, se è veramente quello giusto per lui, ma non esiste un solo modo giusto di scrivere e leggere e tutti gli altri sono sbagliati e quindi vanno impediti.

PS: per cultura generale, si da il caso che sì, i grandi e piccoli poeti dell'800 e 900 venivano accompagnati da una colonna sonora, quella della loro epoca. Spesso le poesie venivano lette con l'accompagnamento di un cembalo, un clavicordio, un'arpa od una viola, magari da un terzetto di archi. Spesso quella che viene definita "musica da camera" veniva accompagnata od intervallata da recitazioni in versi.
L'accoppiamento fra musica e poesia è fondamentale ed è stato diffusissimo per secoli, tanto che ad un certo punto dalla recitazione di poesie accompagnate da musica è nato un bellissimo genere musicale, il lieder, che costituisce proprio la loro fusione. Musicisti come Schubert e Schumann hanno musicato testi e poesie di Goethe, Schiller e Heine. In Italia si sono sviluppati i generi dell'"aria" e della "cantata", anch'essi di derivazione dalla poesia e dalla stretta similitudine, di sensibilità ed espressività, di queste due forme d'arte.
Quindi si, non so chi ha scritto un'eresia, se permetti, perché i grandi poeti dell'800 e del 900 erano molto spesso accompagnati da una "colonna sonora".
E visto che fai la battuta sul Leopardi e la musica come se fossero due cose agli antipodi, sappi che c'era uno stretto legame fra le poesie del Leopardi e la musica, tanto che ne scrive diffusamente nello Zibaldone, ed anzi Leopardi è uno dei poeti che più ha studiato la musica, che più l'ha abbinata nell'esperienza creativa. Sempre per la famosa cultura generale di cui sopra, puoi leggere: http://www.laster.it/musica-ed-altro-storia/musicologia-giacomo-leopardi.html
Te ne cito un brano:

"Inoltre la scoperta di quest’arte (la musica) cambierà tantissimo l’idea di poetica Leopardiana. Infatti Giacomo, dopo l’ascolto di Rossini, cercherà di trarre in poetica (e soprattutto grazie anche al supporto della lingua italiana reputata da esso la più poetica in assoluto) ciò che aveva colto grazie alla musica.
Da qui in poi inizierà infatti la sua ricerca dell’armonia in poesia. Leopardi prende la musica come lo strumento ideale per esprimere l’indefinito dell’anima (come se la poesia non bastasse perché ancora troppo determinata nella costrizione del significato delle parole) e per suggellare questo infinito amore la identifica come una “medicina, quasi un narcotico, preparata dalla natura medesima, poiché l’uomo potesse sopportare i suoi mali più leggermente”."
« Ultima modifica: Martedì 28 Dicembre 2010, 19:15:22 da Luigi. »

crepax73

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Re: come al cinema
« Risposta #36 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 19:37:37 »
Più che le stelline metterei delle belle CROCI...un cimitero poetico illuminato sarebbe  8)

Offline Saldan

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Re: come al cinema
« Risposta #37 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 19:57:48 »
A parte che secondo me la musica nelle poesie non "stona" affatto (se adeguata) ma anzi può solo arricchire un contesto visivo attraverso la bellezza del suono, e poi...c'è una soluzione anche per chi non vuole sentirla...basta premere il tasto 'mute' o togliere il volume (dal pc), a meno che non sia rotto dovrebbe silenziare il tutto...e far tornare ai tempi del Leopardi (computer permettendo...)  ::)
« Ultima modifica: Martedì 28 Dicembre 2010, 20:05:08 da panta rei »
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline India

Re: come al cinema
« Risposta #38 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 21:03:16 »
Di questi tempi nulla dovrebbe essere considerato eretico. Non siamo nel '600.
Non si mette al rogo nessuno per un'opinione, ammesso che quella espressa da Luigi fosse un'opinione e non un assioma. Tu sei l'unico tra i poeti a non sapere la stretta relazione tra poesia e musica.
Io mi farei accapponare la pelle per ben altro.

Offline Saldan

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Re: come al cinema
« Risposta #39 il: Martedì 28 Dicembre 2010, 21:18:28 »
Poter musicare le poesie è uno strumento che il sito mette a disposizione, e come ogni strumento poi sta agli utenti saperlo utilizzare...ad esempio a me non piacciono quelle musichette strumentali che mettono alcuni autori tipo suoni della natura come "la musica del vento" o che so... melodie orientali, musica da yoga e tutto ciò che fa assopire più che appassionare alla lettura...ma ci sono molti che mi hanno fatto scoprire bellissime canzoni tipo Pi Greco, Corripio, Amara, Crepax...tanto per citarne alcuni...io stesso non potrei scindere la poesia dalla musica perché é il mio modo di concepire l'arte...che per me deve riguardare tutti i sensi...
« Ultima modifica: Martedì 28 Dicembre 2010, 21:25:35 da panta rei »
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aureliastroz

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Re: come al cinema
« Risposta #40 il: Mercoledì 29 Dicembre 2010, 00:18:29 »
...
E visto che fai la battuta sul Leopardi e la musica come se  Sempre per la famosa cultura generale di cui sopra, puoi leggere: http://www.laster.it/musica-ed-altro-storia/musicologia-giacomo-leopardi.html
...

Ma perchè devo sempre riprendere le cose che vorrei ignorare?

A volte il dubbio che qualcuno faccia l’indiano mi assale prepotente.
Ho letto con profondo interesse il link di rimando alla presunta miscellanea della poetica Leopardiana con la musica e, francamente, con tutta la buona volontà, a meno di sviste clamorose, mi è sembrato di capire che Leopardi avesse un certo interesse per la musica dalla quale traeva ispirazione per i suoi componimenti; non una sola riga che riguardasse questa presunta miscellanea e non un accenno al fatto che Leopardi  inserisse un pentagramma fra le strofe delle sue poesie; per cui questa roboante messa in scena con tanto di richiami allo Zibaldone che è composto più da una serie di annotazioni (dai quali Leopardi prese spunto per opere come i Canti o le Operette morali o i Pensieri) che una vera e propria opera letteraria, tanto è vero che in maniera dispregiativa si usa dire è uno zibaldone per indicare una accozzaglia di persone.
Dunque lo Zibaldone meglio non nominarlo.
Sono sicuro che Schubert e Schumann ai loro tempi hanno musicato opere dei poeti loro contemporanei, ma loro erano musicisti non poeti. Magari qualche poeta ha anche scritto i testi di composizioni liriche. Il fatto è che mi riesce difficile pensare che le persone che leggevano Schiller cercassero di accompagnarne sempre  i versi con musiche, perché magari amavano solo il semplice suono delle parole, ma forse sbaglio ancora.
Sono d’accordo che le poesie recitate a suon di musica sono presenti in tempi abbastanza remoti, ma, appunto recitate ad un pubblico. C’è un recitante e tanti ascoltatori, in quel caso l’ascolto della musica è un modo per rilassare l’ascoltatore non per suggestionarlo con immagini e musiche particolari ed è quest’ultima cosa che io contesto.
Hai ragione gli estremisti sono pericolosi, peccato che io non mi ritenga estremista, ma se per te esprimere la propria idea anche con convinzione significa estremismo, allora inutile discutere. Francamente me ne infischio di chi scrive pensando di sopperire alle sue carenze con l'ausilio di un bel pezzo musicale, sono fatti suoi, ma non pretendete per favore che io lo accetti passivamente senza poter esprimere il mio parere.
Gli altri commenti non li prendo nemmeno in considerazione, la mancanza di intelligenza non si può compensare con un lecchinaggio continuo al “capo” di turno.

« Ultima modifica: Mercoledì 29 Dicembre 2010, 00:37:53 da Il Conte »

Offline Saldan

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Re: come al cinema
« Risposta #41 il: Mercoledì 29 Dicembre 2010, 00:33:53 »
Conte permettimi di dirti che non sono d'accordo, e non c'entra il capo di turno...

Non sono d'accordo perché a mio avviso un testo può essere accompagnato da una musica adatta, che potrebbe solo arricchirlo...

E' una cosa che sento, e che avrei detto a prescindere dal contesto...anzi se non ci fosse stata questa possibilità mi sarei battuto per la sua realizzazione...
« Ultima modifica: Mercoledì 29 Dicembre 2010, 00:39:12 da panta rei »
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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pigreco

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Re: come al cinema
« Risposta #42 il: Mercoledì 29 Dicembre 2010, 02:29:33 »
Più che le stelline metterei delle belle CROCI...un cimitero poetico illuminato sarebbe  8)
;D  ;D  ;D  ;D  ;D

Appoggio d'idea!

Offline India

Re: come al cinema
« Risposta #43 il: Mercoledì 29 Dicembre 2010, 08:35:03 »
Visto che siamo in vena di stupidaggini, io metterei i baci sulle poesie d'amore, le croci su quelle di morte, i sorrisi su quelle comiche, le nuvolette su impressioni, le faccette pensierose  su riflessioni, i fucili su ribellione e le tette su quelle erotiche

In Venere

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Re: come al cinema
« Risposta #44 il: Mercoledì 29 Dicembre 2010, 09:11:52 »
...e perchè non dei piccoli falli illuminati a festa?  ;D