In uno stato civile non si risponde alle provocazioni ma ci dovrebbe pensare la legge a tutelare i suoi cittadini., ci si fa giustizia da soli lì dove lo Stato é assente.
Se Caio mi dice che sono idiota e che le mie poesie fanno ca..re c'è qualcuno che pensa a tutelarmi?
No, lo stato interviene quando si compie un reato, non quando c'è una provocazione. Se qualcuno ti provoca e tu gli dai un pugno, lo stato non punisce chi ti ha provocato, ma punisce te che hai dato un pugno.
Se vogliamo restare in una comunità civile, anche se c'è qualcuno che si comporta incivilmente, ci si comporta in modo civile.
Bisogna essere noi stessi a tutelarci, prima di tutto comportandosi civilmente. Se qualcuno ci provoca o ci insulta, non bisogna passare dalla parte del torto rispondendo allo stesso livello o peggio. Quindi sei tu per prima che devi tutelarti.
Se c'è chi ama provocare e nessuno gli risponde, prima o poi o la smette o va da qualche altra parte. Rispondendo alle sue provocazioni, ti metti al suo livello e lo incoraggi ancora di più.
Inoltre quello che per te può non essere una provocazione, per qualcun altro potrebbe esserlo, quindi bisogna sempre tener presente che quello che tu vedi come provocazione può, agli occhi dell'altro, essere una risposta ad una tua provocazione, anche se in buona fede. E questo accade ancora di più quando due persone si stanno antipatiche a vicenda.
Resta il fatto che c'è un limite e deve essere osservato per restare nella comunità; chiunque scende al di sotto di quel livello non lo merita, sia che ci sia sceso per primo che per secondo.