Per Marina,
ti rispondo con un esempio. Non me ne voglia l'autore del verso che ora citerò ( oltretutto le sue poesie mi piacciono moltissimo).
Io Nazareno, vi lavo i piedi, loro umili servi.
Chi sono umili servi? i piedi? o la gente cui vendono lavati i piedi dal Nazareno?
Se si trattasse di prosa ti sembrerebbe una frase corretta? Per quanto mi riguarda questo autore può essere capace di scrivere un romanzo della portata dei Promessi Sposi, ma non posso giudicarlo da quello che scrive in poesia, perchè in poesia è tutto ammesso, anche che uno scriva
Io Nazareno, vi lavo i piedi, loro umili servi.
In poesia si può bluffare,proprio perchè esiste la licenza poetica. Ma che ne so se l'autore ha scritto questa frase perchè non sa scrivere in italiano o se l'ha scritta perchè si è voluto prendere " una licenza poetica?"
Il bello è che la poesia mi è piaciuta e anche molto, nonostante queste sgrammaticature volute o non.
Guarda, con tutti gli esempi che avresti potuto farmi, hai scelto quello più sbagliato: innanzitutto perché non vedo alcun errore di sintassi o grammaticale nella frase di Salvo, poiché non è che un "sottinteso del verbo", utilizzato anche in italiano corrente, il sottindendere. E comunque non significa che non si capisca che se avesse voluto, lo avrebbe potuto scrivere in prosa italiana, non un errore, quindi (come da te asserito, "tutti" gli autori del sito, a parte.... non sanno scrivere in prosa"). Inoltre è sbagliatissimo anche il fatto che tu veda errori nelle scelte stilistiche diverse dalle tue (che la poesia, al contrario della prosa, ammette).
Mii chiedo: ma se sei alla ricerca del linguismo puro, perché non scrivi in prosa e ti ostini a verseggiare? Ho letto qualche tuo tentativo in prosa, e personalmente, ritengo che tu abbia (non delle capacità, poiché non sono all'altezza di affermarlo) delle originalità nel vedere le cose (lo dimostri in continuazione, anche nel forum). Non sarebbe cosa sgradita, anche perché si eliminerebbero molti di quegli scritti che in home page appesantiscono.
Io lo ho fatto da tempo, come potete constatare (pubblicare il meno possibile le mie boiate, intendo) visto che mi sono resa conto leggendo quelle che reputo vere poesie, che non hanno nulla a che fare con i miei scritti. E proprio per amore della poesa, ho deciso di non inficiare sulle buone letture. Almeno fino a che non avrò non solo "qualcosa da dire", ma "qualcosa da dire in bello". Visto che finora coloro i quali hanno desiderato insegnarmi qualcosa non mi pare abbiano avuto molte soddisfazioni (
se so' de coccio!) e si contano sulle dita di una sola mano, il resto dei commenti non mi serve, neanche condividere i sentimenti, il cassetto li custodisce meglio.
aaaaaaah... che liberazione!