Autore Topic: il peso della leggerezza...  (Letto 9276 volte)

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Offline Marina Como

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #30 il: Venerdì 3 Dicembre 2010, 12:51:45 »
Non ti rammaricare Saverio, vivere con leggerezza è più facile, ma anche meno profondo.
Il contrario, esattamente.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline DarioC 85

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Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #31 il: Venerdì 3 Dicembre 2010, 13:08:59 »
Il contrario, esattamente.
Concordo!Infatti,se non ho capito male il senso del topic della signora Amara,per dirla a parole semplici,un conto è considerare ogni cosa,ogni persona,ogni gesto per ciò che realmente è,senza le sovrastrutture e gli schemi obbligati del pregiudizio e delle regole di convivenza comune;altro è non considerare minimamente le cose,le persone o i gesti,ma lasciare che tutto ci sfiori in un moto di estrema superficialità...Leggerezza e superficialità credo siano i due modi opposti per vivere il mondo fuori dagli schemi della convenzione:da un lato "l'essenza" e dall'altro "l'assenza" (se mi passate lo slogan..).

Offline Marina Como

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #32 il: Venerdì 3 Dicembre 2010, 13:55:00 »
Comunque pur potendo attribuire diversi significati al termine "leggerezza" essa non va mai identificata con "menefreghismo" che invece è sinonimo di irresponsabilità ed egoismo.
Leggerezza è anche un termine indicato per quando si usa fare un lavoro "duro" o sfiancante, o snervante, con il sorriso sulle labbra canticchiando una canzone.
Mio marito che lavora con persone ammalate di tumore, è soprannominato "karaoke" ed apprezzatissimo per questo dai pazienti, che nella loro "pesantezza quotidiana" riescono a trovare un'area felice.
Il resto spesso porta soltanto a piangersi addosso ed al miserere: deplorevole.
Leggerezza è sapere che ogni guaio ha un rimedio che si troverà, e che nessun guaio merita il nostro sconforto, e che ogni cosa irrimediabilmente perduta, è una cosa che abbiamo posseduto od avuto, ed il suo ricordo ci apparterrà sempre.
E' il sapere che se non ci facciamo  prendere dal panico, possiamo trovare una soluzione ben ponderata che non ci porti allo sfascio, è il contrario del rimanere "impietriti".
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Amara

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #33 il: Venerdì 3 Dicembre 2010, 14:36:22 »
Concordo!Infatti,se non ho capito male il senso del topic della signora Amara,per dirla a parole semplici,un conto è considerare ogni cosa,ogni persona,ogni gesto per ciò che realmente è,senza le sovrastrutture e gli schemi obbligati del pregiudizio e delle regole di convivenza comune;altro è non considerare minimamente le cose,le persone o i gesti,ma lasciare che tutto ci sfiori in un moto di estrema superficialità...Leggerezza e superficialità credo siano i due modi opposti per vivere il mondo fuori dagli schemi della convenzione:da un lato "l'essenza" e dall'altro "l'assenza" (se mi passate lo slogan..).
Comunque pur potendo attribuire diversi significati al termine "leggerezza" essa non va mai identificata con "menefreghismo" che invece è sinonimo di irresponsabilità ed egoismo.
Leggerezza è anche un termine indicato per quando si usa fare un lavoro "duro" o sfiancante, o snervante, con il sorriso sulle labbra canticchiando una canzone.
Mio marito che lavora con persone ammalate di tumore, è soprannominato "karaoke" ed apprezzatissimo per questo dai pazienti, che nella loro "pesantezza quotidiana" riescono a trovare un'area felice.
Il resto spesso porta soltanto a piangersi addosso ed al miserere: deplorevole.
Leggerezza è sapere che ogni guaio ha un rimedio che si troverà, e che nessun guaio merita il nostro sconforto, e che ogni cosa irrimediabilmente perduta, è una cosa che abbiamo posseduto od avuto, ed il suo ricordo ci apparterrà sempre.
E' il sapere che se non ci facciamo  prendere dal panico, possiamo trovare una soluzione ben ponderata che non ci porti allo sfascio, è il contrario del rimanere "impietriti".

... beh.. perfetti!!!.. :)
grazie...
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Offline Marina Como

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #34 il: Venerdì 3 Dicembre 2010, 16:13:29 »
 :)   ;)  Leggerezza è ballare sulle grucce e roteare i fianchi non pensando al peso del gesso sulle gambe, e ritrovarsi leggiadri e felici della musica come quando...
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Amara

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #35 il: Venerdì 3 Dicembre 2010, 17:16:14 »
:)   ;)  Leggerezza è ballare sulle grucce e roteare i fianchi non pensando al peso del gesso sulle gambe, e ritrovarsi leggiadri e felici della musica come quando...

... :D 8) :-*....
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Offline DarioC 85

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Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #36 il: Sabato 4 Dicembre 2010, 10:53:31 »
A questo punto vorrei provare a sviluppare ulteriormente il discorso,sperando di scrivere qualcosa di interessante.
Vorrei partire da un esempio assurdo,ma che renda bene poi il senso della riflessione che sto per fare:poniamo che stamattina,aprendo le finestre,ci fossimo accorti che il sole (qui piove,ma ho già detto che l'esempio è asurdo... ;D) era viola e non giallo.
Afrontando il tema con "superficialità" avremmo potuto pensare:"Forse ieri ho bevuto un po' troppo...".
Ma volendo raggiungere la "leggerezza" di pensiero,come già detto,bisogna prima raggiungere l'essenza delle cose...Ed allora,posto che un sole viola l'ho comunque chiamato "sole",ciò significa che non è il colore a definire che cosa il sole sia,né valga a contribuire a definirlo.
Continuando...E se il sole fosse stato cubico?Probabilmente,a parte la stranezza,lo avremmo ancora considerato sole...Quindi anche la forma non identifica l'essenza...
Così continuando sono giunto alla conclusione che l'essenza di qualunque cosa sta nella sua funzione:il sole è sole perché (e finché) scalda ed illumina una vastissima porzione di terra...
Ma se una cosa si identifica con la funzione...Allora per raggiungere l'essenza di me stesso e raggiungere la "leggerezza" di pensiero devo prima capire io a che cosa servo...
Capito ciò appare poi intuibile che ogni azione che compirò seguendo la mia funzione sarà in se stessa "giusta",e sarà percepita favorevolmente da chiunque;e viceversa qualora dovessi compiere una azione diversa dalla mia funzione.

Offline DarioC 85

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Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #37 il: Sabato 4 Dicembre 2010, 11:01:06 »
In questo modo,se un padre uccide un figlio va contro la sua "funzione" di padre...E perciò ci si trova a dire "Ma che razza di padre è?"...Ma se contrariamente lo stesso padre uccide qualcuno per salvare la vita al figlio,immediatamente il disvalore della sua condotta appare affievolito,perché quel padre ha agito assecondando la propria funzione di protezione del figlio...
Per riprendere l'esempio posto dalla signora Marina Como,un dottore ha la funzione di alleviare le sofferenze,sia fisiche che psicologiche,del paziente...Ed un buon dottore è sì chi ci riesce,ma anche chi si adopera con impegno nel provarci...
Capita la "funzione" che ci identifica e distingue saremo liberi di agire senza condizionamenti,senza sovrastrutture o giudizi,perché non faremo altro che "essere" ciò che siamo,e da ciò non puo' derivare un disvalore...Ed ecco la leggerezza...

Offline Amara

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #38 il: Sabato 4 Dicembre 2010, 16:36:54 »
Così continuando sono giunto alla conclusione che l'essenza di qualunque cosa sta nella sua funzione:il sole è sole perché (e finché) scalda ed illumina una vastissima porzione di terra...
Ma se una cosa si identifica con la funzione...Allora per raggiungere l'essenza di me stesso e raggiungere la "leggerezza" di pensiero devo prima capire io a che cosa servo...
Capito ciò appare poi intuibile che ogni azione che compirò seguendo la mia funzione sarà in se stessa "giusta",e sarà percepita favorevolmente da chiunque;e viceversa qualora dovessi compiere una azione diversa dalla mia funzione.
..è qui che si discosta il mio concetto di leggerezza... il non attribuire funzioni.. perchè questo sarebbe chiudere le cose e le persone in una gabbia..
oggi potrei avere una funzione nella mia vita e in quella degli altri.. e domani variarla.. o non averne alcuna.. e non mi chiedo se sarà percepita favorevolmente da chiunque.. (cosa per'altro impossibile).. vivo in ciò che sono curandomi solo del sentire con me stessa... seguendo i miei principi (e con elasticità).. ed accettando col sorriso quel che a me.. ed intorno accade... senza giudizio..
eviterei esempi così clamorosi come l'assassinio.. che con la leggerezza ha ben poco a che vedere.. ma volendo elaborare quello del sole.. se domani diventasse viola.. e modificasse la sua funzione... leggerezza, per me, sarebbe prenderne atto.. come di qualcosa di inevitabile.. e senza disperazioni..adattarsi al nuovo corso... (spero di essermi spiegata.. perchè a volte è davvero difficile farlo...)
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Offline Marina Como

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #39 il: Sabato 4 Dicembre 2010, 20:00:34 »
..è qui che si discosta il mio concetto di leggerezza... il non attribuire funzioni.. perchè questo sarebbe chiudere le cose e le persone in una gabbia..
oggi potrei avere una funzione nella mia vita e in quella degli altri.. e domani variarla.. o non averne alcuna.. e non mi chiedo se sarà percepita favorevolmente da chiunque.. (cosa per'altro impossibile).. vivo in ciò che sono curandomi solo del sentire con me stessa... seguendo i miei principi (e con elasticità).. ed accettando col sorriso quel che a me.. ed intorno accade... senza giudizio..
eviterei esempi così clamorosi come l'assassinio.. che con la leggerezza ha ben poco a che vedere.. ma volendo elaborare quello del sole.. se domani diventasse viola.. e modificasse la sua funzione... leggerezza, per me, sarebbe prenderne atto.. come di qualcosa di inevitabile.. e senza disperazioni..adattarsi al nuovo corso... (spero di essermi spiegata.. perchè a volte è davvero difficile farlo...)
Si, anche a me l'esempio del sole ha dato la stessa immagine, riferendoci alla leggerezza.
Per quanto riguarda il concetto espresso da Dario, mi trova senz'altro d'accordo se stessimo parlando di accettazione del sé, del concetto giusto-sbagliato (se abbiamo avuto una reazione coerente con ciò che siamo, giusto, altrimenti sbagliato) o al massimo di idea di efficenza (idem come in precedenza, se abbiamo agito secondo le nostre possibilità giusto, altrimenti sbagliato).
Ma questa espressa da Dario, mi sembra in qualche maniera anche un caso di avere o non avere una coscienza "leggera": ovvero essere in  pace con noi stessi.
Nella leggerezza che intendo io, invece, essa non è l'essere in pace con noi stessi, ma con il mondo, anche qualora (e quando mai non lo fa!  ;D ) ci rema contro.
Conosco una persona (l'unica che mi sia mai capitato anche di sentire) che ha festeggiato i "guai". Avendo ricevuto nelle ultime ventiquattro ore: il preventivo dei lavori del palazzo improcastinabili; una tabella esattoriale a prossima scadenza; una raccomandata che dichiarava (fortunatamente sbagliando) della cancellazione della sua pensione... ha pensato "che facciamo, mi faccio "mettere sotto" dai guai e sbatto la testa al muro... nonsiamai! Ha invitato tutti gli amici a cena, ed ha brindato, auguri auguri... ma alla fine della cena, una sua amica le ha chiesto cosa stessero festeggiando e lei candidamente: "i guai".
E non è che questa persona sia una cretina che non si rende conto della gravità delle cose, né che non avrebbe agito come meglio avrebbe potuto, con i suoi mezzi, subito l'indomani mattina. Solo che si è rifiutata di piangerci sopra e rovinarsi la giornata in cui non avrebbe potuto fare altro.
Si, lo ammetto, un caso limite, ma secondo me un caso da ricopiare. Ottimo esempio di leggerezza.
« Ultima modifica: Sabato 4 Dicembre 2010, 20:02:13 da Marina Como »
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Offline Amara

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #40 il: Martedì 7 Dicembre 2010, 16:27:41 »
..il tuo esempio Marina.. è perfetto....:)

..siccome vedo che i Marlene scorrono nelle vene di molti.. qui..
volevo ringraziare chi ha voluto partecipare alla discussione... così....   8)

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Offline paolo corinto tiberio

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #41 il: Martedì 21 Dicembre 2010, 23:32:17 »
leggeri nella vita o nell'arte?... la distinzione è importante... nella vita può assumere connotati negativi o positivi, a seconda delle circostanze... nell'arte solo positivi... Calvino ne fa una delle cinque categorie della letteratura... avere i piedi di vento è la condizione dello ritmo dello stile e qualcuno diceva che delle cose supreme si può parlare soltanto con la danza... :)
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Offline Amara

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #42 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 13:25:22 »
..mi dispiace non averti risposto a suo tempo.. evidentemente mi è sfuggito il tuo intervento...

parlavo della vita...

mi fai però sorgere una domanda... chi non abbia leggerezza nel vivere.. può averne ugualmente nella sua espressione artistica?
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Offline paolo corinto tiberio

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #43 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 16:36:38 »
..mi dispiace non averti risposto a suo tempo.. evidentemente mi è sfuggito il tuo intervento...

parlavo della vita...

mi fai però sorgere una dom anda... chi non abbia leggerezza nel vivere.. può averne ugualmente nella sua espressione artistica?

che bella domanda... :)
confesso che al momento non so rispondere... istintivamente sarei propenso a dire di NO, ma...  è importante chiarire di questa problematica (perché è un bel problema) il contenuto di "leggero nella vita" e "leggero nell'arte"... cosa intendo quando assumo la leggerezza nel fare artistico?... e cosa intendo quando parlo di leggerezza di vita?... sta tutto lì... :)
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Offline Amara

Re: il peso della leggerezza...
« Risposta #44 il: Mercoledì 1 Giugno 2011, 16:38:56 »
..cosa io intenda per leggerezza nel vivere.. l'ho espresso...
nell'arte.. forse sai farlo meglio tu....
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