Bruna, non so quanti anni tu abbia, ma la tua concezione sulla leggerezza io l'ho sperimentata molto bene, e mi comporto in questo modo, dando la giusta valenza alle cose. L'impermanenza, la caducità, il non attaccamento al terreno, non parlo solo dei beni materiali, ma anche il non attaccamento alle persone. Perderemo tutti per strada, perderemo anche noi stessi. Questa consapevolezza ci deve fare ridimensionare sulla nostra vita. Chi siamo noi? siamo lo specchio del nostro vicino, non siamo migliori o più degni o meno degni, non riusciamo mai a considerarci parte del tutto, ma ci consideriamo il tutto. Quello ci da pesantezza.
Abbiamo provato a immaginare cosa pensa il nostro salumiere quando non ci saremo più? dirà mentre affetta il prosciutto o mentre lo pesa: " La Sig. X , si quella terzo piano , lì al palazzo d'angolo, è morta poverella, 7 euro e 50 Signora".
Ecco chi siamo. Nulla. Siamo una notizia che turberà per 15 secondo qualcuno che abbiamo salutato tutti i giorni, che ci abbiamo scambiato parole, che ci ha dato sempre il prosciutto migliore.
Fino a quando non capiremo di essere nulla, ma sopravvaluteremo la nostra vita, non capiremo mai cos'è la leggerezza