Leggerezza, bella parola che a mio parere investe una larga zona interpretativa. Credo che il buon senso in tutte le cose contribuisca ad individuarla al meglio. Non c'è il bianco senza il nero, ne il bene senza il male. Quindi a dimostrazione che il bene vince sempre sul male, il buon senso alleggerisce malumori e stress psicologici. La stessa meditazione tibetana, alleggerisce l'attrazione del peso psicologico negativo che infuenza la mente chiudendola in labirinti a volte senza nome, depressioni varie. La leggerezza del tempo, quando scorre e non lo seguiamo, ma se ci mettessimo a controllare l'orologio ogni 5 minuti, avremmo una leggere pesantezza a mò di mal di testa. Tutto ciò che influisce sul cervello, viene deviato sul corpo, e viceversa. La leggerezza è nella consapevolezza di essa, l'abituarsi a certi standard della vita è causa di disfacimento totale. Noi siamo per alcuni un modo di sfogo, di far sentire un amico consolato, ma ci mettiamo impegno che spesso ci porta a coinvolgimenti personali, ricadendo noi stessi nel nostro problema. Le sottigliezze più intriganti, a volte, ci scaricano del bagaglio che ci opprime. Come la semplicità, l'umiltà ci dona non solo la stima di tutti, che può sembrare relativa, ma la nostra importanza nel posto che occupiamo non solo nella società, ma nella vita come luogo da rispettare, di passaggio. E' la conoscenza delle soluzioni in ogni problema, anche quando quest'ultimi sembrano irrisolvibili. Mai essere menefreghisti, ma con un pò di filosofia che non guasta mai, si spianano anche montagne aride. La leggerezza è nell'ampliamento e completamento dell'anima verso la nostra stessa esistenza: presenza nell'assenza di essere, come il vento passa per poi ritornare. La leggerezza è il giorno vissuto con serenità e appagamento totale. Il peso della vita, come stress e difficoltà cognitive, può essere l'anteprima della leggerezza, la quiete dopo la tempesta, ecc...tanti sensi di leggerezza che sono lo specchio della nostra essenza della vita.