..è qui che si discosta il mio concetto di leggerezza... il non attribuire funzioni.. perchè questo sarebbe chiudere le cose e le persone in una gabbia..
oggi potrei avere una funzione nella mia vita e in quella degli altri.. e domani variarla.. o non averne alcuna.. e non mi chiedo se sarà percepita favorevolmente da chiunque.. (cosa per'altro impossibile).. vivo in ciò che sono curandomi solo del sentire con me stessa... seguendo i miei principi (e con elasticità).. ed accettando col sorriso quel che a me.. ed intorno accade... senza giudizio..
eviterei esempi così clamorosi come l'assassinio.. che con la leggerezza ha ben poco a che vedere.. ma volendo elaborare quello del sole.. se domani diventasse viola.. e modificasse la sua funzione... leggerezza, per me, sarebbe prenderne atto.. come di qualcosa di inevitabile.. e senza disperazioni..adattarsi al nuovo corso... (spero di essermi spiegata.. perchè a volte è davvero difficile farlo...)
Si, anche a me l'esempio del sole ha dato la stessa immagine, riferendoci alla leggerezza.
Per quanto riguarda il concetto espresso da Dario, mi trova senz'altro d'accordo se stessimo parlando di accettazione del sé, del concetto giusto-sbagliato (se abbiamo avuto una reazione coerente con ciò che siamo, giusto, altrimenti sbagliato) o al massimo di idea di efficenza (idem come in precedenza, se abbiamo agito secondo le nostre possibilità giusto, altrimenti sbagliato).
Ma questa espressa da Dario, mi sembra in qualche maniera anche un caso di avere o non avere una coscienza "leggera": ovvero essere in pace con noi stessi.
Nella leggerezza che intendo io, invece, essa non è l'essere in pace con noi stessi, ma con il mondo, anche qualora (e quando mai non lo fa!
) ci rema contro.
Conosco una persona (l'unica che mi sia mai capitato anche di sentire) che ha festeggiato i "guai". Avendo ricevuto nelle ultime ventiquattro ore: il preventivo dei lavori del palazzo improcastinabili; una tabella esattoriale a prossima scadenza; una raccomandata che dichiarava (fortunatamente sbagliando) della cancellazione della sua pensione... ha pensato "che facciamo, mi faccio "mettere sotto" dai guai e sbatto la testa al muro... nonsiamai! Ha invitato tutti gli amici a cena, ed ha brindato, auguri auguri... ma alla fine della cena, una sua amica le ha chiesto cosa stessero festeggiando e lei candidamente: "i guai".
E non è che questa persona sia una cretina che non si rende conto della gravità delle cose, né che non avrebbe agito come meglio avrebbe potuto, con i suoi mezzi, subito l'indomani mattina. Solo che si è rifiutata di piangerci sopra e rovinarsi la giornata in cui non avrebbe potuto fare altro.
Si, lo ammetto, un caso limite, ma secondo me un caso da ricopiare. Ottimo esempio di leggerezza.