Autore Topic: per chi ne ha voglia  (Letto 4072 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Calogero Pettineo

per chi ne ha voglia
« il: Martedì 16 Novembre 2010, 19:56:38 »
Quartina annotata durante il periodo dei morti è rimasta lì.  Chi se la sente di continuare con altre tre quartine in Endecasillabo in rima ABBA.    Non scrivo molto con la metrica, quindi, spero sia giusta.

Sognando sollevo granelli di sabbia
abbandonati nei mesti viali dei santi
avanzando ferendo il vento con canti
e immagini precarie chiusi in gabbia

Offline Saverio Chiti

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 903
  • Sesso: Maschio
  • " C’è un vuoto nel mio giardino..."
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #1 il: Martedì 16 Novembre 2010, 21:30:11 »
Quartina annotata durante il periodo dei morti è rimasta lì.  Chi se la sente di continuare con altre tre quartine in Endecasillabo in rima ABBA.    Non scrivo molto con la metrica, quindi, spero sia giusta.

Sognando sollevo granelli di sabbia
abbandonati nei mesti viali dei santi
avanzando ferendo il vento con canti
e immagini precarie chiusi in gabbia


So/gnan/do/ sol/le/vo/ gra/nel/li /di/ sab/bia        12
ab/ban/do/na/ti/ nei/ me/sti/ via/li/ dei/ san/ti     13 ?
avan/zan/do/ fe/ren/do il/ ven/to/ con/ can/ti     11
e im/ma/gi/ni/ pre/ca/rie/ chiu/si in/ gab/bia        11


Non ne capisco poi molto di endecasillabe…
Perciò ti prego, dimmi se ho fatto bene la divisione!
Se così fosse, caro Calogero…

Per continuare aspetto tuoi chiarimenti!

chs

« Ultima modifica: Martedì 16 Novembre 2010, 21:33:40 da Saverio Chiti »
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Saverio Chiti

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 903
  • Sesso: Maschio
  • " C’è un vuoto nel mio giardino..."
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #2 il: Martedì 16 Novembre 2010, 22:00:50 »
Quartina annotata durante il periodo dei morti è rimasta lì.  Chi se la sente di continuare con altre tre quartine in Endecasillabo in rima ABBA.    Non scrivo molto con la metrica, quindi, spero sia giusta.

Sognando sollevo granelli di sabbia
abbandonati nei mesti viali dei santi
avanzando ferendo il vento con canti
e immagini precarie chiusi in gabbia


ok... mentre aspetto... ci provo!  ;D
tanto per vedere se ho capito  ???

Lascio là indietro ricordi passati
mentre ora vivo la mia esistenza mesta
e all’orizzonte divido quel che resta
della vita scorsa in tempi migrati
[/b]

lezione nr. 1... spero di esser stato bravo

chs
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Francesco Pozzato

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #3 il: Martedì 16 Novembre 2010, 23:40:50 »
Piccolissima lezione di metrica italiana..è arrivato il momento di sfruttare i miei attuali studi in materia al corso di Lettere moderne a Padova! :)

Dicesi endecasillabo un verso che presenta l'accento ritmico finale sulla decima sillaba (in fr. decasyllabe). A seconda quindi che termini con una parola tronca, piana, sdrucciola, ecc. il verso può contare 10, 11, 12, ecc. sillabe.
Le due maggiori varianti ritmiche dell'endecasillabo sono quello a maiore e quello a minore che si sono imposti con lo Stilnovo e Petrarca.
END A MAIORE: presenta il più forte accento ritmico alla sesta sillaba

"NEL/ MEZ/ZO/ DEL/ CAM/ MIN/ DI/ NOS/ TRA/ VI/ TA"

END A MINORE: presenta il più forte accento ritmico sulla quarta sillaba

"MI/ RI/ TRO/ VAI/ PER/ U/NA/ SEL/VA O/SCU/RA"

Spesso l'endecasillabo trova un accento di appoggio all'ottava sillaba, ma non è obbligatorio.
Le altre varianti sono cadute dopo l'esperienza siculo-toscana del Duecento.

Una quasi-regola che si è imposta con Petrarca è la sinalefe, ovvero l'unione di due sillabe quando una termina in vocale e l'altra inizia per vocale tipo appunto la nona sillaba del secondo verso citato (A si lega con O).

Quindi, Calogero ha azzeccato solo l'ultimo verso. E Saverio il primo. L'ultimo di Saverio è sconsigliabile per accenti ritmici poco musicali.

Ultima osservazione, come spiega Dante nel De Vulgari Eloquentia, meglio evitare parole sdrucciole perché fanno zoppicare il verso, avendo una cantabilità minima.

F. Pozzato xD xD xD
Francesco, scudiero dei classici

Offline Saverio Chiti

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 903
  • Sesso: Maschio
  • " C’è un vuoto nel mio giardino..."
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #4 il: Mercoledì 17 Novembre 2010, 13:22:49 »
Piccolissima lezione di metrica italiana..è arrivato il momento di sfruttare i miei attuali studi in materia al corso di Lettere moderne a Padova! :)

Dicesi endecasillabo un verso che presenta l'accento ritmico finale sulla decima sillaba (in fr. decasyllabe). A seconda quindi che termini con una parola tronca, piana, sdrucciola, ecc. il verso può contare 10, 11, 12, ecc. sillabe.
Le due maggiori varianti ritmiche dell'endecasillabo sono quello a maiore e quello a minore che si sono imposti con lo Stilnovo e Petrarca.
END A MAIORE: presenta il più forte accento ritmico alla sesta sillaba

"NEL/ MEZ/ZO/ DEL/ CAM/ MIN/ DI/ NOS/ TRA/ VI/ TA"

END A MINORE: presenta il più forte accento ritmico sulla quarta sillaba

"MI/ RI/ TRO/ VAI/ PER/ U/NA/ SEL/VA O/SCU/RA"

Spesso l'endecasillabo trova un accento di appoggio all'ottava sillaba, ma non è obbligatorio.
Le altre varianti sono cadute dopo l'esperienza siculo-toscana del Duecento.

Una quasi-regola che si è imposta con Petrarca è la sinalefe, ovvero l'unione di due sillabe quando una termina in vocale e l'altra inizia per vocale tipo appunto la nona sillaba del secondo verso citato (A si lega con O).

Quindi, Calogero ha azzeccato solo l'ultimo verso. E Saverio il primo. L'ultimo di Saverio è sconsigliabile per accenti ritmici poco musicali.

Ultima osservazione, come spiega Dante nel De Vulgari Eloquentia, meglio evitare parole sdrucciole perché fanno zoppicare il verso, avendo una cantabilità minima.

F. Pozzato xD xD xD

Grazie per la lezione Francesco  ::)
adesso mi è un po più chiara la cosa...   ;) metterò a frutto i tuoi insegnamenti!

chs

...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Calogero Pettineo

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #5 il: Mercoledì 17 Novembre 2010, 18:12:28 »
Piccolissima lezione di metrica italiana..è arrivato il momento di sfruttare i miei attuali studi in materia al corso di Lettere moderne a Padova! :)

Mi associo anche io, ai ringraziamenti rivolti da Saverio a Francesco, che con la sua lezione ho appreso come si forma un endecasillabo.   Grazie, riformulerò la quartina.

Offline Calogero Pettineo

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #6 il: Mercoledì 17 Novembre 2010, 18:13:44 »
Piccolissima lezione di metrica italiana..è arrivato il momento di sfruttare i miei attuali studi in materia al corso di Lettere moderne a Padova! :)

F. Pozzato xD xD xD


Mi associo anche io, ai ringraziamenti rivolti da Saverio a Francesco, che con la sua lezione ho appreso come si forma un endecasillabo.   Grazie, riformulerò la quartina.

lynnkam

  • Visitatore
Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #7 il: Mercoledì 17 Novembre 2010, 22:33:30 »
io non ringrazio nessuno, la lezione, come spesso mi accade, l'ho trovata molto noiosa anche se i prof. sono ferrati in materia.
Ma, ragazzi, l'emozione, la vibrazione , il sentimento dove sono?
Mi dissocio

Offline Francesco Pozzato

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #8 il: Mercoledì 17 Novembre 2010, 22:51:56 »
ma chi ha parlato di emozione e sensazione?
non sta proprio qui il punto..
calogero ha scritto di versi che riteneva endecasillabi..non lo erano..e l'ho corretto..non ho intaccato la portata sentimentale del testo..mi sono soltanto attenuto a specificare la natura del verso endecasillabo..
e poi, poeti moderni, finitela col dire dov'è il sentimento, dov'è la vibrazione, ecc..siete noiosi quanto un pedante di metrica!
non mi pare proprio che dall'antichità ad oggi nessuno sia stato in grado di esprimere i propri sentimenti attraverso la metrica!
la pedanteria è da condannare quanto l'assenza di regole!
un buon testo retorico e metrico porta oltre al sentimento la musica che è la massima espressione dell'animo umano..
continuerò a preferire una canzone di Petrarca a "Mattina" di Ungaretti, una poesia che non si può chiamare poesia..chiamalo aforisma, chiamala illuminazione, ma con la poesia ha poco a che fare eccetto la composizione settenaria e l'alliterazione delle nasali m e n..un significato profondissimo certo, ma che posso tranquillamente trovare in qualunque altro filosofo del periodo..
quando leggo una poesia, voglio sentire passione, musica, rima..beati i tempi in cui si leggeva a voce alta e si cantavano i testi scritti..beati quei tempi!dovremmo fare un passo indietro e rendercene conto!
Francesco, scudiero dei classici

Offline Francesco Pozzato

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #9 il: Mercoledì 17 Novembre 2010, 22:57:13 »
non mi stancherò mai di cantare

Tityre tu patulae recubans sub tegmine fagi

o

Arma virumque cano Troiae qui primus ab oris

o

Vertù contro a furore
Prenderà l'arme, e fia el combatter corto;
Ché l'antiquo valore
Nell'italici cor non è anchor morto.

o

Zacinto mia, che te specchi nell'onde

o

Sempre caro mi fu quest'ermo colle

hai qualcosa da ridere su questi capolavori?se sì, difficilmente puoi definirti poeta o poetessa..
Francesco, scudiero dei classici

Offline India

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #10 il: Giovedì 18 Novembre 2010, 00:10:44 »
Davina le emozioni sono andate a farsi benedire in poesia, non tanto perchè distrutte dalla metrica, che rende il testo freddo, artefatto e ingabbiato, quanto dalle nuove correnti poetiche, nelle quali  l'unico scopo  della poesia è quello di essere compresa solo da chi li scrive, ma secondo me nemmeno. Spesso sono parole prese dal mucchio. scelte a caso come le persone mandate a morire nelle fosse Ardeatine.

Mi viene in mente una scena tragicomica, ( tragica solo perchè ho speso 200 euro , un vero furto, per partecipare alla rappresentazione del nulla). Una mia amica tempo fà mi convinse ad andare con lei ad un convegno durato una giornata, in cui il relatore ha parlato per tre ore  senza che noi capissimo nulla. Mi spiego meglio, non ero io a non aver capito nulla, ma le 300 persone presenti: di queste, un buon 80% guardava il Maestro estasiato.
Alla fine del suo niosissimo e incomprensibile discorso il Gran Maestro (si spacciava per psichiatra ipnoterapeuta)
ci disse: " Scommetto che non avete capito niente. Bene, doveva andare così, solo la non comprensione con la mente vi  permette di far entrare nell'inconscio quello che io vi dico e potete farlo vostro.. Non dovete capire niente, ma solo ascoltare".
Alla fine ci ha fatto riunire in gruppi di una decina di persone. A me sembrava di essere all'interno di un manicomio. Le persone capitate con me erano completamente incantate da questo essere , una luce particolare brillava nei loro occhi. Parlavano dell'impostore chiamandolo Lui. Erano convinti di essere stati guariti dal cancro per i suoi insegnamenti o viceversa di essersi procurati il cancro per punirsi , erano convinti che bisognasse diventare nevrotici o psicotici per non ammalarsi di nessuna malattia organica, e viceversa,  liberarsi delle proprie nevrosi era una via sicura per il cancro, in quanto le  nevrosi sono difese che tutelano il nostro organismo.
Insomma una cosa folle. In poche parole sta gente andava da lui, per farsi passare le nevrosi e " Lui "gli rispondeva che guai a pensare di curare le proprie nevrosi, il giorno successivo si sarebbero ammalate di cancro.

Ebbene la poesia quando è incomprensibile svolge la funzione di confondere o fare sentire deficiente chi la legge.
Avete mai letto i commenti sul sito , di poesie incomprensibili? il commentatore non entra mai nel merito della poesia, ma nel suo intimo pensa: " Se non ci ho capito nulla, vuol dire che è piena di significato filosofico, quindi io devo commenarla per far vedere che l'ho compresa". Il commento è pressappoco il seguente: " poesia che crea intense emozioni etc etc". Vorrei chiedere a questi commentatori che emozioni hanno provato, ma se lo faccio, mi si risponde o che sono provocatoria o che le emozioni come le poesie non si spegano.
Leggete Sanguinetti, leggete Pessoa, non c'è un solo verso che non si riesca a capire, eppure sono grandi poeti e sono capaci di emozionarci. Sanguinetti poi della metrica se ne frega altamente.
Questa è la vera avanguardia in poesia: liberarla dalle catene, dalla parola che vorresti mettere e che rende l'idea , ma che non puoi mettere perchè è di tre sillabe invece che di due e ti devi adattare.
La poesia non nasce dal cuore se si usa la metrica, ma solo da uno studio accurato.
Questo è il mio modesto parere.

Offline India

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #11 il: Giovedì 18 Novembre 2010, 00:19:03 »
Francesco, i versi che hai citato nel tuo ultimo post sono meravigliosi, certo, proprio splendidi.
Ma devo dire che la maggior parte di chi scrive in endecasillabi non arriva lontanamente a riuscire a creare immagini così belle.

Sempre caro mi fu quest'ermo colle

A me piace tantissimo, ma non so se perchè l'ho sentito tante volte, forse a una prima lettura non avrei trovato questo verso di gran pregio.
Un pò come succede con le canzoni che devi ascoltarle e riascolatarle per apprezzarne la bellezza.


Offline Francesco Pozzato

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #12 il: Giovedì 18 Novembre 2010, 09:53:19 »
La metrica non è mai stata un vincolo..la metrica è un potenziamento dell'arte poetica..se usata correttamente e senza pedanteria beninteso..altrimenti come avrebbe potuto Dante scrivere la Commedia o Marino l'Adone?siamo sinceri..ultimamente la metrica è malvista anche e soprattutto per la gente non vuole compiere lo sforzo di unire sentimento a musica..tutto per colpa dell'inner speach, cioè della lettura silenziosa..non si può comprendere la bellezza straordinaria di un testo in metrica e rima leggendolo silenziosamente..sarebbe come ascoltare un'opera di Morricone senza volume!dici, Gabriella, che nessuno in metrica è stato in grado di creare immagini così belle?non è assolutamente vero!provate a leggere la famosissima canzone petrarchesca Chiare, fresche et dolci acque, ma provate a leggerla a voce alta e lontano dai vecchi contrasti liceali..provate a leggere per il gusto di leggerla, non per l'obbligo dello studio!molti poeti antichi sono bistratti proprio per la necessità di studiarli e saperli nei minimi particolari e non si va mai oltre il proprio naso..non si cerca mai di apprezzarne in toto la bellezza espressiva musicale profonda..come s'aprono i Fragmenta di Petrarca (Canzoniere)? "Voi ch'ascoltate in rime sparse il SUONO..."..come si può capire un testo simile senza produrre suono?provate a leggerla a voce alta e vi si aprirà un modo sconosciuto!ho già trattato l'argomento in un altro topic e non mi sembra giusto affrontarlo qui visto che era stato aperto per ben altri motivi..se vorrete, potremo aprire una nuova discussione e lì "affrontarci" a SUON di esempi e citazioni.. :laugh:
Francesco, scudiero dei classici

In Venere

  • Visitatore
Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #13 il: Giovedì 18 Novembre 2010, 13:44:54 »
allora francesco, al rogo 200 anni di poesia?
tutti i francesi? gozzano? neruda? yeats? corazzini? e tutti quelli che non dico e non conosco? la dickinson?
il classicismo ok, ma se non ti piace il verso sciolto puoi solo dire: a me non piace, non lo capisco, non mi trasmette nulla.

Offline Francesco Pozzato

Re: per chi ne ha voglia
« Risposta #14 il: Giovedì 18 Novembre 2010, 15:00:10 »
dove ho scritto al rogo 200 anni di poesia?da nessuna parte mi sembra!
chiedo solamente che la poesia classica venga apprezzata per quello che è!
oggigiorno, la poesia classica è solo e malamente bistratta da tutti, quando non lo merita assolutamente!
i poeti moderni non hanno inventato nulla!esisteva tutto da prima, dalla poesia greca e romana!temi e sensazioni!l'hanno soltanto riproposto in forme diverse e sono diventati dei miti, mentre i classici vengano considerati dei cessi!questo a me non va!non che la poesia moderna faccia schifo..non l'ho mai detto!a me Montale piace e molto!Saba pure!Pavese, D'Annunzio, ecc. la poesia moderna non mi ha mai fatto schifo..se posso dare una mia opinione (ma mi pare che qui siano tutti contrari!) non c'è paragone tra Montale e Petrarca!a favore del mio omonimo intendo!ma questa è una MIA opinione!voglio soltanto che il classicismo torni ad essere considerato il padre di tutto, non lo stupratore, come molti lo dipingono!questo non lo accetto!perché è un'opinione falsissima!
e poi gran parte dei poeti che citi scrissero in metrica..quindi stai dalla mia parte!Baudelaire scrive in alessandrini, Gozzano e Corazzini scrivono nella trasposizione italiana degli alessandrini, ovvero il doppio settenario!
la metrica non ha mai distrutto le sensazioni, la metrica le amplifica!ed è quello che intende dire Baudelaire nei Fiori del Male!ma molte di questi messaggi sono stati perduti vedo..purtroppo..
Francesco, scudiero dei classici