Insomma, onestamente esercito il mio voto con onestà, ma volendo potrei favorire chiunque.
Le poesie a tema erano una iniziativa per divertirsi e si supponeva che vi avrebbero partecipato persone oneste.
E' ovvio che un disonesto, per quanto possiamo mascherare colori, commenti e immagini, trova sempre il modo di imbrogliare, ed il modo più semplice è quello di mandare una mail con scritto "La mia poesia è 'Xxxxxx', votala". Contro questa disonestà così semplice e banale, ed alla portata di tutti, non c'è nessun mascheramento della poesia, colori, musiche, che possa funzionare.
Quello che abbiamo fatto, le precauzioni per rendere gli autori non riconoscibili, valgono per le persone oneste, ed io speravo che persone disoneste non ci fossero, o che fossero poche, e che comunque non valesse nemmeno la pena di dargli importanza; di non rovinare un divertimento mettendosi a litigare sul "perché quella ha più letture di me".
Invece questo è successo, il divertimento è diventato gara, il piacere di partecipare è sparito in cambio della voglia di vincere e della classifica. Sul forum non si discuteva tanto dei temi più divertenti o interessanti, o sfiziosi, ma del mettere le poesie su FB, dei trucchi, dei favori. Non erano più le poesie al centro dell'attenzione, ma la loro posizione in classifica e la quantità di letture ottenute in un determinato tempo. Sembrava che non foste più sul sito a leggere poesie, ma a fissare il contatore delle letture con il cronometro alla mano.
Se mi fa tristezza che qualcuno faccia opera di pubblicità o reclutamento di votanti, mi fa anche tristezza che l'interesse maggiore delle poesie a tema non fosse su quale abbia risolto meglio od abbia espresso meglio, ma su chi abbia fatto più trucchi, avvolgendo alla fine tutti in un alone di sospetto e come dando per scontato che chi partecipa (o vota) ai temi sia comunque un ladro e un disonesto e la cosa più importante sia fare la guardia, mascherare, nascondere, scegliere una élite di giudici fidati, trasformando quella che doveva essere un divertimento di tutti, un gioco comune, in un "mini concorso letterario".