Ritorno ancora sul forum, attendendomi strettamente all'argomento, quindi senza andare fuori tema.
In mezzo allo strepito generale che invoca celesti punizioni sull'incauta che a man bassa ha copiato poesie del sito, e tuttora, a quel che sento, impunemente continua, confesso che, pur non essendo ferrato specificatamente sull'argomento, avevo all'inizio pensato che la persona che effettuava tali"imbrogli" fosse una ragazzina di dodici o tredici anni, quindi non punibile.
Sento invece che la persona che ricorre a simili "marchingegni" è una donna di quarantaquattro anni. Anche in questo caso non penso alla punibilità della medesima né nell'ambito del diritto civile, né tampoco in quello del penale, in quanto le persone che si comportano in tale maniera che non appare equiparata alla normalità del comportamento generale, vengono "tutelate" dal legislatore.
Manca poi addirittura, nella fattispecie il "dolus pecuniae" (non so come meglio chiamarlo, ma credo di essere egualmente capito) in quanto la signora, almeno a quel che appare, si limita a pubblicare sotto il suo nome opere di altri, senza riceverne corrispettivo in denaro. Il che penso rende ancora più difficile una determinata procedura.
In tale situazione io credo (ma è semplicemente il pensiero di uno che non è certo uno specialista in materia) che l'unica possibilità da esperire sia quella di diffidare Facebook dal continuare a concedere l'account a detta amanuense. nella speranza che essa non si ripresenti subito dopo con diverso pseudonimo (si può su facebook? lo domando).
Se poi dovesse continuare, il che non appare affatto inconcepibile, non so, al momento almeno, esperire alcun pensiero che sia di soluzione.