Settembre 2010: Gli autori del giorno

[Calliope04]

Forse la pentola di latte è una metafora che fa pensare ai contadini, e si potrebbe associare al sasso lavato dal fiume...come una pentola sporca ancora di latte che un contadino porta a lavare nel fiume, suppongo sia da collegare alle due righe della strofa centrale...

Concordo Salvo..mi trovo in difficoltà nel commentare oggi...(sarà il vino  )

Comunque grazie a voi per gli interventi grazie mille anche per le vostre parole!
un abbraccio

[Anna Elvira Cuomo]

Salve a tutti,

ringrazio la redazione che, affidandomi quest’incarico, mi dà l’opportunità di conoscere meglio gli autori di questo sito.


Autore del giorno 13 settembre 2010

Federica Bernardini

Commento della poesia

E mi diranno “era solo un gatto”

Confesso che, prima di leggere questa toccante poesia e commentarla, ho letto la biografia dell’autrice per cercare di capire di più di lei e per capire quale anima stessi per incontrare.

La lirica è l’elogio all’amico fedele di molti anni, che si sta per perdere, è il commiato da chi ha saputo donarci momenti intensi e piacevoli giornate; da chi ci capiva e ci consolava e in cui si trovava rifugio nei momenti buoi.

L’autrice pone in risalto il fatto che per lei quello non è solo un gatto, ma di più, molto di più e la sofferenza per la perdita imminente trasuda dalla prima all’ultima riga, insieme ad una pacata
rassegnazione di chi sa che per quel gatto lei, non è solo la padrona.

Ci sono anime che si riconoscono e che sanno comunicare attraverso i sensi e le percezioni e se questo accade tra due esseri di specie diverse è un miracolo; noi ne possiamo solo gioire e, forse, esserne invidiosi di chi ha avuto la possibilità di conoscere “quel gatto”.

Una poesia scritta con la penna del cuore e donata a noi con amore e fiducia;
ed è così che va letta, con il cuore, con amore e con l’anima.
Grazie per l’emozione provata

Anna

[Calliope04]

Salve a tutti,

ringrazio la redazione che, affidandomi quest’incarico, mi dà l’opportunità di conoscere meglio gli autori di questo sito.


Autore del giorno 13 settembre 2010

Federica Bernardini

Commento della poesia

E mi diranno “era solo un gatto”

Confesso che, prima di leggere questa toccante poesia e commentarla, ho letto la biografia dell’autrice per cercare di capire di più di lei e per capire quale anima stessi per incontrare.

La lirica è l’elogio all’amico fedele di molti anni, che si sta per perdere, è il commiato da chi ha saputo donarci momenti intensi e piacevoli giornate; da chi ci capiva e ci consolava e in cui si trovava rifugio nei momenti buoi.

L’autrice pone in risalto il fatto che per lei quello non è solo un gatto, ma di più, molto di più e la sofferenza per la perdita imminente trasuda dalla prima all’ultima riga, insieme ad una pacata rassegnazione di chi sa che per quel gatto lei, non è solo la padrona.

Ci sono anime che si riconoscono e che sanno comunicare attraverso i sensi e le percezioni e se questo accade tra due esseri di specie diverse è un miracolo; noi ne possiamo solo gioire e, forse, esserne invidiosi di chi ha avuto la possibilità di conoscere “quel gatto”.

Una poesia scritta con la penna del cuore e donata a noi con amore e fiducia;
ed è così che va letta, con il cuore, con amore e con l’anima.
Grazie per l’emozione provata

Anna

Buongiorno a tutti

grazie a te di cuore Anna per la collaborazione e l'impegno.
Un commento completo e perfetto il tuo, e concordo, l'amore che traspare da questa poesia (che riporto qui di seguito) è immensamente sentito dal lettore. Quell'amore che spesso diventa importantissimo perchè è verso un animale a cui doniamo veramente tanto, e tanto ci da. Anche io avevo un gatto che mi ha lasciata due anni fa, ne ho preso uno per compensare la sua assenza, ma niente, lui era speciale.

Grazie di cuore e congraturazioni a Federica

E mi diranno "Era soltanto un gatto" - Amore

Era ghiaccio il mio cuore di neve
e tu riscaldavi il mio pianto
sole d'inverno accanto alla finestra.
Eri gioia sulle mie ginocchia
quando di notte cucivo i miei pensieri
con l'azzurro assopito dei tuoi occhi stanchi.
Eri l'ombra che annusava i miei passi
e rincorrevi il vento ma poi tornavi
quieto a dormire dentro quella stanza.
Sta calando la sera e tu mi guardi
mentre si spegne intorno l'ultima speranza.
Tu sei parte di me
come l'onda che si aggrappa all'ultima spiaggia
 

[Anna Elvira Cuomo]

oh di nulla Teresa ma, a tal proposito avrei un quesito da porti;
qualora io dovessi nuovamente svolgere questo gradito compito vorrei sapere come fare a copiare la poesia inoggetto senza doverla riscrivere tutta.

So che avrei dovuto farlo ma problemi di tempo me lo hanno impedito.

grazie
Anna

[pattyrose]

Confesso che, prima di leggere questa toccante poesia e commentarla, ho letto la biografia dell’autrice per cercare di capire di più di lei e per capire quale anima stessi per incontrare.

Mi ha colpito la frase di Anna. La trovo molto giusta, capire chi scrive è un passo essenziale per la comprensione della lirica.

Grazie sempre a Teresa che sta svolgendo un ottimo lavoro. Molto attenta e molto capace.
Complimenti all'autrice del giorno, profonde e sentite le sue poesie.

[Calliope04]

Autrice 14 settembre 2010 - ROSSELLA GALLUCCI

Auguri Rossella
Un'autrice che seguo spesso che ho letto già dai miei primi giorni sul sito.
Lei non vuole definirsi poetessa, ma per me lo è eccome. I suoi versi sono dei dipinti dove si posano le sue parole d'amore, sensazioni, dolore, su tele di scenari variegati, suggestivi, affascinanti che rapiscono il lettore.
Trovo che l'autrice abbia una grande padronanza del lessico, nei termini e nelle sue metafore fa trapelare il suo vero sentire, la sua vera anima.
Complimenti Rossella.

Poesia di oggi
Zenit e Nadir - Amore
 

Custodirò gelosamente
nel cassetto del mio cuore
le tue ali che vibrano
arpeggiando di emozioni.

Custodirò
all'ombra di un abbraccio
il pianto tuo sommesso
dissetandomi di sale.

Custodirò
segreti dell'alcova
in morbide lenzuola ricamate
dove indelebile
è scritto il tuo nome.

E se la notte dividerà la nostra luna,
- io Zenit, tu Nadir -
mentre tu cercherai il sole nelle tenebre,
io frugherò nel giorno a ritrovar le stelle.

Mi farò acqua per la tua sete,
zefiro per la tua calura,
mare per i tuoi tramonti.

Rovescerò i nostri ieri
conservati nelle tasche,
come granelli di sabbia
li spargerò al vento

soffiandoli,
li spingerò nei tuoi domani -
- io, custode della tua anima.

  [/i]

Commento: E' un canto d'amore questa poesia che si fa leggere tutta di un fiato immergendosi in questi versi. Lei che si dona a questo amore per lui, proponendosi come custode di ogni suo respiro, di ogni suo sentire, si ogni suo ardore. La metafora nella quarta strofa mi affascina. Due punti distanti, che però legati dallo stesso cielo, ove uno cercherà nella notte il sole che lei ora non vede, lei, cercherà le stelle nel giorno che sta vivendo. La lontananza non li separa.
Il suo amore si trasformerà i brezza per avvolgerlo nel freddo, acqua per dissetarlo, un mare per specchiare i tramonti. Un manifestare sempre più di essere quel completamento di lui, sarà lei a ricamare i giorni d'amore raccogliendo l'anima del suo amato.
E' stupenda!
Consiglio di leggere:
Il vizio di vivere - Riflessioni
Deriva - Breve

Un carissimo saluto Rossella e un abbraccio.

Buona giornata a tutti

[Rossella Gallucci]

Autrice 14 settembre 2010 - ROSSELLA GALLUCCI

Auguri Rossella
Un'autrice che seguo spesso che ho letto già dai miei primi giorni sul sito.
Lei non vuole definirsi poetessa, ma per me lo è eccome. I suoi versi sono dei dipinti dove si posano le sue parole d'amore, sensazioni, dolore, su tele di scenari variegati, suggestivi, affascinanti che rapiscono il lettore.
Trovo che l'autrice abbia una grande padronanza del lessico, nei termini e nelle sue metafore fa trapelare il suo vero sentire, la sua vera anima.
Complimenti Rossella.

Poesia di oggi
Zenit e Nadir - Amore

Grazie Teresa, sono davvero commossa! Mi piace molto il modo in cui commenti, si vede che ci metti l'anima!
Un abbraccio
Rossella
 

Custodirò gelosamente
nel cassetto del mio cuore
le tue ali che vibrano
arpeggiando di emozioni.

Custodirò
all'ombra di un abbraccio
il pianto tuo sommesso
dissetandomi di sale.

Custodirò
segreti dell'alcova
in morbide lenzuola ricamate
dove indelebile
è scritto il tuo nome.

E se la notte dividerà la nostra luna,
- io Zenit, tu Nadir -
mentre tu cercherai il sole nelle tenebre,
io frugherò nel giorno a ritrovar le stelle.

Mi farò acqua per la tua sete,
zefiro per la tua calura,
mare per i tuoi tramonti.

Rovescerò i nostri ieri
conservati nelle tasche,
come granelli di sabbia
li spargerò al vento

soffiandoli,
li spingerò nei tuoi domani -
- io, custode della tua anima.

  [/i]

Commento: E' un canto d'amore questa poesia che si fa leggere tutta di un fiato immergendosi in questi versi. Lei che si dona a questo amore per lui, proponendosi come custode di ogni suo respiro, di ogni suo sentire, si ogni suo ardore. La metafora nella quarta strofa mi affascina. Due punti distanti, che però legati dallo stesso cielo, ove uno cercherà nella notte il sole che lei ora non vede, lei, cercherà le stelle nel giorno che sta vivendo. La lontananza non li separa.
Il suo amore si trasformerà i brezza per avvolgerlo nel freddo, acqua per dissetarlo, un mare per specchiare i tramonti. Un manifestare sempre più di essere quel completamento di lui, sarà lei a ricamare i giorni d'amore raccogliendo l'anima del suo amato.
E' stupenda!
Consiglio di leggere:
Il vizio di vivere - Riflessioni
Deriva - Breve

Un carissimo saluto Rossella e un abbraccio.

Buona giornata a tutti

[Nutellina Cinzia Pallucchini]

oggi mercoledi 15 settembre 2010

l'autore del giorno è Marco Cortese

ha in attivo 454 poesie

ha pubblicato su "festa delle donne" 2010
Halloween 2009
San Valentino 2009

Non avendo letto molto di questo autore commentarlo per me è un compito assai difficile ma soprattutto perché non ho la tecnica per farlo, perciò prendete con "le pinze" ciò che scrivo e fatevi una risata( ridere di questi tempi è una rarità perciò godetevi il momento)

la sua poesia:

"L' AMOR CORTESE" amore

Amor che vieni
per sinceri passi
e selve oscure trapassi
e lanci tuoi languidi strali
a sotterrar gl'impuri mali
poscia vien meco devoto
ch'io ti chiamai in veritiero voto
perciocché rimirar in vero fede
colei che in amor crede.



il mio commento:
ho dovuto rileggere più volte questa poesia per capire meglio il senso ma non è facile intuire cosa passa nella mente delle persone quando scrivono ..

In una prima lettura ho pensato che si parlasse di una donna che con il tempo è riuscita a farsi amare superando gli ostacoli che una relazione può avere, poi, leggendola più volte ho cambiato la mia interpretazione;
forse l'autore parla ,  di un  amore senza riserve quello della fede   ,che piano piano con fare sincero, superando ostacoli (perchè credere a qualcosa che non si vede non è facile), ti entra dentro il cuore,  e lasciarsi cullare da questa emozione è per lui una cosa bella...


Ho dato due interpretazioni diverse perchè ogni cosa che leggiamo può avere molteplici interpretazioni la poesia è soggettiva e ciò che piace a me non può piacere ad altri o semplicemente non tutti sanno leggere tra le righe.(come me per esempio)


Il modo di scrivere di Marco Cortese,  è ricercato, gioca tra il ritmo e la musicalità,  usa rime, compone spesso in terzine e quartine: ha uno stile alla vecchia maniera ma di ottima finitura...

vi propongo la lettura di questo testo:

"L'ULTIMO ATTO" spiritualità

cadeva l'umana invocazione
 al supremo Padre
e l'ultima lama lancinante
 lambiva l'esausto tuo corpo

Ora in te siamo liberi spirito
dopo il buio rivelatore..


(buona lettura)

[Calliope04]

oggi mercoledi 15 settembre 2010

l'autore del giorno è Marco Cortese

ha in attivo 454 poesie

ha pubblicato su "festa delle donne" 2010
Halloween 2009
San Valentino 2009

Non avendo letto molto di questo autore commentarlo per me è un compito assai difficile ma soprattutto perché non ho la tecnica per farlo, perciò prendete con "le pinze" ciò che scrivo e fatevi una risata( ridere di questi tempi è una rarità perciò godetevi il momento)

la sua poesia:

"L' AMOR CORTESE" amore

Amor che vieni
per sinceri passi
e selve oscure trapassi
e lanci tuoi languidi strali
a sotterrar gl'impuri mali
poscia vien meco devoto
ch'io ti chiamai in veritiero voto
perciocché rimirar in vero fede
colei che in amor crede.



il mio commento:
ho dovuto rileggere più volte questa poesia per capire meglio il senso ma non è facile intuire cosa passa nella mente delle persone quando scrivono ..

In una prima lettura ho pensato che si parlasse di una donna che con il tempo è riuscita a farsi amare superando gli ostacoli che una relazione può avere, poi, leggendola più volte ho cambiato la mia interpretazione;
forse l'autore parla ,  di un  amore senza riserve quello della fede   ,che piano piano con fare sincero, superando ostacoli (perchè credere a qualcosa che non si vede non è facile), ti entra dentro il cuore,  e lasciarsi cullare da questa emozione è per lui una cosa bella...


Ho dato due interpretazioni diverse perchè ogni cosa che leggiamo può avere molteplici interpretazioni la poesia è soggettiva e ciò che piace a me non può piacere ad altri o semplicemente non tutti sanno leggere tra le righe.(come me per esempio)


Il modo di scrivere di Marco Cortese,  è ricercato, gioca tra il ritmo e la musicalità,  usa rime, compone spesso in terzine e quartine: ha uno stile alla vecchia maniera ma di ottima finitura...

vi propongo la lettura di questo testo:

"L'ULTIMO ATTO" spiritualità

cadeva l'umana invocazione
 al supremo Padre
e l'ultima lama lancinante
 lambiva l'esausto tuo corpo

Ora in te siamo liberi spirito
dopo il buio rivelatore..


(buona lettura)

Buongiorno a tutti

Cinzia sei stata fantastica. Beh non facile entrare nella visione delle poesie degli autori..Dietro si celano magari tante cose. A volte il bello delle poesie è quell'infinità di significati che possiamo cogliere, ed è soggettiva e rende la poesia ancora più interessante.
Marco Cortese ha uno stile veramente interessante, va studiato ogni versi perchè nella sua ermeticità potresti cogliere sfaccettature di sensazioni varie. Struttura e lessico di grande livello!

Grazie di cuore per il tuo impegno Cinzia.
Un abbraccio e buona giornata

[Calliope04]

AUTORE DEL 17 SETTEMBRE 2010

HARISELDOM
Buongiorno a tutti,
devo dire che purtroppo, e dico purtroppo perchè l'ho verificato ora, non ho mai letto quest'autore, del quale invece mi hanno colpito molto le sue opere che ho letto prima di poterlo commentare.
Come dice lui nella sua autobiografia, gli piace scrivere favole, e in ogni sua poesia, il fascino di poter cogliere questi versi così decorativi, così ricca di dettagli, e di sfumature di vita, affascina molto il lettore, almeno per quanto mi riguarda.
Ne ho lette un pò, e quella da lui proposta: Non ho mai sporcato un muro per amore è veramente bella. Siamo capaci tutti a parlare d'amore, ma spesso quando si è fervorati da questo, la miglior parola è il silenzio, perchè ne contempliamo quel suo retrogusto anche amaro, per le impervie vie spesso da seguire.

La poesia di oggi in proposta è:

Cioccolato fondente - Amore

Sento il tuo profumo
il tuo corpo che flette
ascolto la tua voce
accarezzo la tua pelle.

Sei cioccolato fondente
mia delizia permanente
con quella tua malizia
che scava nei miei ricordi
qui
dove nascono le stagioni
in questa notte di brividi
e di emozioni.

Sento il tuo profumo
misto al tuo sudore
mentre mi baci teneramente
tu sei
tu sei
il mio cioccolato fondente.

E lieve mi incateni
con quella bocca unta
di olio e di passione
mia dolce tenera
emozione.

Cioccolato fondente
poggiata sul mio corpo
scivoli e ti fletti
mentre ti accarezzo.

Tu sei
tu sei
la ultima illusione
davanti a questo tempo
di noia permanente
di noia permanente.

COMMENTO: Secondo la mia opinione, come mia interpretazione, l'associazione che l'autore fa tra l'amore desiderato, bramato e assaporato, al cioccolato fondente, forse è per quel suo grande desiderio da bambino che gli ha lasciato il ricordo, il sapore di quel cioccolato che tanto bramiamo..Fondente perchè puro, il cacao allo stato puro, quindi come per dire che lei è il suo puro amore tanto agognato.
E scorrono poi i versi per sfogliare sinuosamente quella delizia del desiderio e del palato, nel viversi quella passione afrodisiaca del cioccolato, e quel gusto che coinvolge i sensi nel scivolare sul corpo l'uno dell'altro.
Per me questa poesia è molto affascinante e di raffinata stesura.
E come su esposto, un autore da conoscere e continuare a leggere.

Auguri Hariseldom per oggi. Complimenti!

Un caro saluto a tutti
 

[Calliope04]

AUTORE 18 SETTEMBRE 2010 - NUTELLINA

NON SO PIU' CHI SONO

mi guardo
in uno specchio
e non mi trovo

(danzano prepotenti
cicatrici profonde
che solcano la mia anima)

sono cambiata,
di chi è quel volto pensieroso
che mi scruta,
si insinua
tra le pieghe del dolore

piccoli accenni di sorrisi
sono sparsi
nella memoria
(piccoli attimi)

ricordi vaghi
si alternano

ombre scure
si intrecciano
a lampi di luce

mi ritrovo di nuovo
ad un bivio
e guardo indietro nel tempo
controllo le buche di allora
le discese e le risalite

chi sono io,
cerco nei miei occhi
quella luce
ancora per una volta

ho bisogno (per un attimo)
di ritrovare
quel viso familiare,
perché oggi non so più
chi sono

COMMENTO: Un guardarsi nello specchio e non ritovarsi più. Fare un giro nel passato, cercando di scrutare tutte le discese, le salite, il buio la luce, per ricostruire i propri passi. Sapersi piano piano alimentare di ogni goccia di quella nostra vita, forse perchè qualche situazione ci ha fatto perdere la strada, e allora cerchiamo quel volto amico, che prima si specchiava e sapeva cosa era, valeva, voleva.
Un'intensa poesia di contenuto e significato ove spesso ci troviamo noi a fare questo persorso interno!

AUGURONI NUTELLINA complimenti per tutto

[Angelo Ricotta]

Silvana Poccioni

MI SALVA LA SOLITUDINE
 
... dove la mente percorre
la sua strada
priva di segnaletica obbligata
senza il rischio di incontrare ricordi
usurati dalla ruggine del tempo
eppure vivi
come bambini appena nati.
L'etica della rinuncia
è un'arma bianca
la sua lama affilata
penetra lentamente nelle carni
le taglia nel profondo
e uccide
senza rumore.

Il senso complessivo, per me, è che l'autrice si ritira in solitudine dopo aver subito cocenti delusioni. Ma la solitudine, con le consequenziali rinunce, è una condizione che alla lunga uccide lo spirito e il corpo. Nella prima strofa trovo però qualche immagine contraddittoria. Infatti già il titolo, che è poi il primo verso della composizione, è in contrasto con il senso generale. Inoltre è vero che in solitudine possiamo disporre liberamente di noi stessi...la mente percorre la sua strada...ma non è vero, per esperienza, che in questa condizione evitiamo i ricordi dolorosi, anzi secondo me più facilmente tornano alla mente. Poi è curioso che ricordi dolorosi vengano associati a...bambini appena nati...che sono il simbolo della gioia, dell'alba radiosa della vita. La seconda strofa invece è perfettamente aderente al significato generale e quindi in contraddizione con il titolo. Qui si riconosce che la solitudine,la rinunzia sono condizioni autodistruttive e questa consapevolezza viene espressa con la bella ed espressiva immagine della lama affilata che affonda nelle carni.

[Calliope04]

Silvana Poccioni

MI SALVA LA SOLITUDINE
 
... dove la mente percorre
la sua strada
priva di segnaletica obbligata
senza il rischio di incontrare ricordi
usurati dalla ruggine del tempo
eppure vivi
come bambini appena nati.
L'etica della rinuncia
è un'arma bianca
la sua lama affilata
penetra lentamente nelle carni
le taglia nel profondo
e uccide
senza rumore.

Il senso complessivo, per me, è che l'autrice si ritira in solitudine dopo aver subito cocenti delusioni. Ma la solitudine, con le consequenziali rinunce, è una condizione che alla lunga uccide lo spirito e il corpo. Nella prima strofa trovo però qualche immagine contraddittoria. Infatti già il titolo, che è poi il primo verso della composizione, è in contrasto con il senso generale. Inoltre è vero che in solitudine possiamo disporre liberamente di noi stessi...la mente percorre la sua strada...ma non è vero, per esperienza, che in questa condizione evitiamo i ricordi dolorosi, anzi secondo me più facilmente tornano alla mente. Poi è curioso che ricordi dolorosi vengano associati a...bambini appena nati...che sono il simbolo della gioia, dell'alba radiosa della vita. La seconda strofa invece è perfettamente aderente al significato generale e quindi in contraddizione con il titolo. Qui si riconosce che la solitudine,la rinunzia sono condizioni autodistruttive e questa consapevolezza viene espressa con la bella ed espressiva immagine della lama affilata che affonda nelle carni.

Beh Angelo credo che l'associazione "come bimbi appena nati" si riversa proprio sul fatto che nella stessa strofa la contraddizione tra solitudine via liberatoria, ma si scontra con ricordi vivi! Infatti secondo me come dici tu, nella solitudine non si fa altro che rincorrerli quei ricordi...Ma forse quel che l'autrice vuol dire è che, a prescindere dal significato in se di solitudine in quanto momentanea assenza dagli altri, vuole rinunciare proprio alle persone, per far si che le lame di questo disagio, finalmente graffino l'anima per estrorcere la radice del dolore, uccidendo senza rumore. A volte rinuciamo a vivere nella totalità pensando di ritrovare poi la strada!

Grazie Angelo un grandissimo lavoro!

[Anna Elvira Cuomo]

AUTORE DEL GIORNO 20 SETTEMBRE 2010

Per oggi il mio commento è rivolto ad una poesia di EDOARDO IOSIMI, di questo autore non ho trovata la biografia e di ciò mi rammarico ma, ho scoperto con piacere che amiamo alcuni brani entrambi, ho letto quindi qualcosa di suo per addentrarmi nello Iosimi pensiero.

La poesia che oggi commento è

“All’amore ritrovato”
Di Edoardo Iosimi


Amore,
seduto dove un raggio tocca Terra,
il tuo arrivo vedo
e l'abbraccio sugli scalini
tra i nostri respiri
mi si figura nell'Anima
dove posso tuffarmi
per incontrare Te
che tra i fiori dell'Eden
sei quello parlante
di cui le mie mani
da Sempre
si prendono cura
per cui stando insieme
egoismo e altruismo coincidono

La prima cosa che mi ha subito rapita, leggendo, è che secondo me è il fulcro di tutta la lirica, è il modo con cui l’autore s’accosta e definisce la sua amata; notate, infatti, quel “Te” scritto con la lettera maiuscola, come si farebbe se si parlasse di Dio;
vi è inoltre quella visione, oserei dire celestiale, che ci regala quasi fosse un dipinto del ‘300, riesco a vedere questa immagine di lei posta alla fine di quel raggio che tocca terra, quasi fosse un angelo caduto dal cielo.
Quindi ancora sacralità nella descrizione.
È chiaro quindi che egli pone il suo “Amore” un gradino più sù, rendendola quasi eterea e celestiale.
Questa non tangibilità, però, è subito vanificata da quell’”abbraccio sugli scalini” che riporta tutto ad un livello più terreno.
Ecco, questo è quello che ho visto e sentito.
Ringrazio per aver conosciuto un altro autore.
Anna

[Calliope04]

Autore del giorno 21 settembre 2010 - NUNZIO BUONO

Mi trovo in difficoltà nel commentare questo autore, che è la prima volta che leggo, purtroppo, solo ora l'ho scoperto.
Ho letto da ieri varie sue poesie per capire il suo stile, e al di la della sua autobiografia che dichiara un poeta molto preparato, con grande lavoro attivo nel campo, la sua anima è comunque stata ben forgiata dalle vicissitudini della vita.
Un autore con un lessico forbito ma accessibile a tutti, sa accostare sentimenti e sensazioni, con qualsiasi gesto, senso dell'essere umano, respiro, scenari di natura. Assonanze e metafore ben disposte e liriche di grandissima forma stilistica.
Insomma sono molto contenta di aver avuto la possibilità di conoscerlo.

La poesia di oggi è:

QUEL CHE SAPEVA L'AUTUNNO - AMORE


Raccontami di te
di quel che sapeva l'autunno ai tuoi occhi
e quel cielo di nebbie
che scese, come un sipario alle palpebre
dei tuoi giorni

raccontami
al ciglio del tempo
che commuove i rami
del tuo sentirti madre spoglia

e al rigoglio dei passi incerti
e al tuo dire muto sguardo
alla finestra, sola
mentre fuori c'è neve da ascoltare

raccontami
ed io sarò mano dei tuoi giorni
da sfogliare, sarò luce da scrivere
quando la notte
ti sorprenderà sveglia
a cercare un sogno;

- Allora
raccontati di me -.

COMMENTO: E' come se l'autore si tramutasse in un'essenza che vige accanto alla donna amata, ma senza poterla vivere. Le sussurra come entità di raccontarle di quel che nella sua solitudine d'amore lei sta vedendo passare quell'autunno, mentre il cielo nel cupo suo divenire, va celando gli occhi di lei. Di raccontarle come nel tempo che lentamente è passato, e i rami di un albero, che forse rigoglioso era fuori dalla finistra, ora siano sconfortati dal tempo, mentre lei si ritrova spoglia di quei frutti che ha avuto.
Come ha trascorso la sua vita, si rivela nel suo sguardo, muto, che vaga fuori dalla finestra, ove solo si ode quel soffio di neve che cade.
Esortarla a aprire quel che la donna racchiude nel cuore, affinchè lui nel suo amore, possa essere quel giorno da porterle donare il cuore, sfogliare le pagine della sua vita, arricchirle della sua anima, luce nelle notti insonne, alla ricerca di quel sogno..Che nel ridestarsi parla di lui!
Potrei sbagliare ma è come se l'autore appunto come ho detto all'inizio, come entità nascosta, parlasse ancora al suo amore, vede lei nella sua vita che ancora lo vive, e nel sogno lui, ancora racconta dell'immenso sentimento che li ha uniti.

Ci sono molte poesie da leggere dell'autore. Ma io consiglio Cielo Mare Amore

Un augurio a Nunzio Buono complimenti con stima Teresa