ASSASSINIO NEL SITO SCRIVERE (PRIMO RACCONTO APPARSO PER IL NUOVO ARGOMENTO "PROSA". SETTORE "GIALLO").
Come il mio grande conterraneo Dante Alighieri (absit imiuria verbis), guelfo bianco dichiarato, venne bandito dalla sua città, Firenze, per volontà della parte avversa e dovette andarsene ramingo ospitato da nobili signori (“... come sa di sale... lo scender e il salir per l'altrui scale”), così l'orgoglioso Monilèo viene bannato da questo sito e dovrà andare anche lui ramingo a chiedere ospitalità a signori di Mantova (ali di carta) o da “descrivendo", o “Gocce di poesia”, o “poetika” (con la K!), o “net edior” o tanti altri che avranno la bontà di accoglierlo.
Purtroppo in questo sito si fa di tutto per eliminare Molinèo (mi ha telefonato cinque minuti fa una persona parlandomi in proposito) e lo si provoca da parte di vari personaggi, conoscendo che lui reagirà, ne dirà delle belle e ci sarà l'occasione da parte del Webmaster (e colleghi) per cacciarlo fuori.
E dire che mi ero messo abbastanza in riga, e a poco a poco mi sarei definitivamente corretto (ma fino a un certo punto, intendiamoci), però basta che si veda uno scritto di Lorenzo Crocetti, perché subito lo si distrugga, senza neppure andare a guardarne il contenuto. La prova? Avevo scritto un commento, bellissimo e serio (mi è stato detto da chi l'ha letto e non esprimo questo “mea sponte”, e che non si comporta certo verso di me come i commentatori per certe poesie...), ma il signor Crepax, da poco entrato in redazione, forse per farsi bello, sapendo che cancellando me ci si fa sempre belli, me lo cancellò, io penso senza neppure averlo letto. Quanto una poltrona può influire sulla psiche delle persone!|
Ieri avevo fatto un commento nel quale mi ero adeguato agli altri in tutto e per tutto, per una poetessa che va per la maggiore (sic!), e che appare “intoccabile” malgrado le sue poesie appaiano abbastanza da (ri)toccare, anche questo ha suscitato le ire...
Io non ho amici in alto in questo sito, non ho parenti che possano dare una mano, e non l'accetterei per tutto l'oro del mondo. Ma se mi si nega l'evidenza, che qui, non so per quale ragione e non lo voglio sapere perché queste sono ragioni particolari, non ci sono degli “intoccabili”, allora a testa alta dico che è una grossa ipocrisia.
Io ricevo a casa, in privato, lettere di personaggi per lo più “prezzemolo” del sito, che, se avessi la disonestà di pubblicarle dato che sono riservate, a mio rischio, farebbero allibire persino il “feroce Saladino” Webmaster, e farebbero saltare dalla cova, dove tiene sotto le sue materne ali i suoi pulcini timorosi e bisognosi di protezione, la chioccia Elisabetta,
Mi reputo pertanto”bannato”, anche se tuttora ci si trincera dietro ma e se. Può darsi che resti a scrivere solo poesie, (o strimpellate, se preferite, così è meglio chiamarle di fronte a tanta vera poesia che qui esplode). Ma anche in quelle verrò sicuramente ostacolato. Oggi ne ho inviata una, satirica, che in certo senso tocca le donne. Non so se verrà respinta, dopo che si sarà letto il nome dell'autore, trovando la scusa che “qualcuna “ si è offesa e si è sentita tirata in ballo.
Non credo, un'altra volta “bannato”, che rientrerò. Anche se posso entrare di nuovo come e quando mi pare, come ho visto che effettivamente è accaduto per altri autori. Il sito è pubblico, e a ciascuno è dato il diritto di entrarvi a suo piacimento. A meno che non si dimostri che effettivamente la persona si è comportata non secondo le esigenze regolamentari del sito stesso ed ha agito in modo da apportare denigrazione al portale. Ci sono vari decreti legge, lettere ministeriali, appunti legali vari, giurisprudenza sull'argomento. Ed io avrei tutte le carte da spiattellare quando mi si dovesse dire che ho agito in denigrazione del sito. Con ampia facoltà di prova. Così mi ha detto l'ex collega d'università, ora valente avvocato, che fa parte dello studio legale al quale, per mie eventuali necessità, chiedo consiglio. (quasi sempe gratuito! Cosa rara!)
Comunque non voglio esagerare oltre. Sia quel che sia. Se mi si dice di restare, anche a queste condizioni, io resto. Anche perché, nella mia orgogliosa generosità, sento che, ritirandomi, toglierei a Voi signori l'onore che Voi fate a Voi stessi, lasciandomi libero di scrivere almeno le poesie. Ed io ho nell'animo una grande generosità riconosciuta da ognuno che ha dimestichezza con me... Non vi voglio quindi togliere questo ONORE ch va esclusivamente alle Vostre persone.