Il morto lo si cerca, ma se è morto,
inutile cercarlo se sia vivo,
io dico tuto questo "collo obtorto"
se la poesia a fare mia ci arrivo.
Morta invece è davvero la parola
e tu non puoi parlar se quella giace
sotto un metro di terra per lenzuola,
tu resti zitto e metti il cuore in pace.
"Lasciatemi divertire" scriveva il buon Palazzeschi, poeta fiorentino dell'altro secolo, mentre si fregava le mani.
Lasciate allora divertire anche me. Anche la mia satira (se satira è...) è sperimentale.
E sprattutto non se ne prendano a male i due autori, ai quali ho dedicato con amicizia queste due quartine. E non se la rifacciano con le mie strimpellate come ha fatto un loro collega avveniristico con la mia poesia (scusate...strimpellata) "il ritorno del mio Angelo custode". Nell'ultimo commento nella bacheca ha scritto che si è adormentato a metà. Non immagina quale elogio mi abbia invece fatto. Il novanta per cento di quelli che l'hanno commentata favorevolmente mi ha addirittura scritto in privato che si era addormentato dopo la prima quartina, ma che, per cortesia nei miei riguardi, per non umiliami troppo, si erano inventati un commento positivo (una commentatrice addirittura, religiosissima, non potendo sopportare la bugia, è andata persino a confessarsi).
"Lasciatemi divertire" scriveva, lo ripeto, il buon Palazzeschi. E voi lasciate che anche io mi diverta un poco.
La sperimentazione spesso porta a buoni risultati, Guardate, tanto per fare un esempio, al campo della scienza...