Come in ogni traduzione, la musicalità e la nitidezza delle rime baudelairiane vanno alquanto perdute e ne abbiamo soltanto una sfumata idea. Non credo sia qui il caso di riportare il testo originale e Ruggiu non precisa dove ha attinto la sua traduzione, ma, perso per perso, ne voglio proporre qui un'altra, quella famosa del De Nardis, per vedere se, per caso, può piacere di più o di meno.
La Morte degli amanti
Avremo letti pieni di profumi
lievissimi, divani come tombe
profondi, e su scaffali strani fiori
schiusi per noi sotto cieli più belli.
Usando poi le estreme fiamme a gara,
i nostri cuori saranno due fiaccole
superbe, che le loro doppie luci
rifletteranno dentro i nostri spiriti,
questi specchi gemelli. In una sera
fatta di rosa e di un azzurro mistico,
ci scambieremo un unico baleno,
come un singhiozzo lungo, denso, pieno
di addii. Più tardi un Angelo, le porte
dischiudendo, verrà, lieto e fedele,
per ravvivare gli appannati specchi
e risvegliar le nostre fiamme morte.