parere di una ragazza giovane.
siamo due mondi diversi, per certi versi lontanissimi e per altri vicinissimi. la condizione femminile sottomessa deriva dall'accettazione passiva delle stesse del dominio maschile, solo per comodità. perciò, il ruolo delle vittime in fondo ce lo siamo voluto. che sia giusto, è indubbio sia no la risposta.
ora che comincia a esserci consapevolezza, ci ribelliamo, ma comunque fatichiamo a crearci una morale autonoma, un mondo nostro che non sia mero riflesso di quello maschile.
io personalmente provo a ragionare per persone: siamo solo anime disincarnate, il genere viene dopo.
e perciò (e anche per il genere) adoro il genere maschile, m'incuriosisce la nostra estrema diversità, invidio certi aspetti della psiche maschile e ne odio altri. ma in genere si tratta di odio-amore. personalmente non potrei fare a meno del mondo maschile... per quanto sia stato crudele con noi, intese come genere, io sono convinta che avremmo potuto ribellarci ancora quando fu abolita la Dea Ctonia, ma questo è un altro discorso...