In questa schizzzofrenica tenzone, dolcissima Marina, sarò per te, letterariamente, ovverosia criticamente, come le parole della canzone "straziami, ma di baci saziami". Per cui, alla tua prossima poesia, ti strazierò col mio commento, farò stracci da cenciaiolo dei tuoi versi, li violenterò, sodomizzerò... e anche peggio. Il tutto, naturalmente, nella bacheca, poiché nella pagina dove possenti critici scrivono le loro profonde elucubrazioni, impostate al più alto equilibrio, commenti io non posso scriverne, per riconosciuta, arche da me, inferiorità ed indegnità, ulltimo dei mortali esiliato a vita. Batterò però, con il mio giudizio alla tua poesia, ogni record, e t'assicuro ch'esso entrerà nel guiness dei primati come il più lungo commento fatto in bacheca. Almeno trentanove interventi di un rigo l'uno, in rapida successione, sperando che nessuno, nel frattempo, si interponga e rovini la continuità.
Confido, a questo punto, dopo il mio scritto al quale personalmente mi autorizzi, che tu, delusa, offesa e pentita, non debba andare come tante, anzi troppe, a piangere sotto le ali della chioccia che tutti accoglie (tranne me, ma io non cerco neppure di mettermi sotto le sue protettive ali), chiedendo alla vendicatrice dei torti alle poetesse di punirmi come merito. Ma come potrà intervenire se già io sono lasciato solo in un zattera in mezzo al mare in uno sconfinato oceano e non posso scrivere i commenti? Cercherà forse allora, per la prima volta, con l'aiuto del capace tecnico che conosce tutti i segreti del computer, il famoso "terribile Saladino" webmaster, di veder di trovare un marchingegno per togliermi anche dalla bacheca?
Spero quindi, sorridente (nella foto almeno) Marina, che tu accetterai il mio strazio del tuo capolavoro, e piangerai per tale onta da sola, in silenzio, senza comportarti come tante tue "amiche” poetesse che gridano a gran voce e di continuo alla dolce mamma di tutte, che questo fellone Lorenzo sia alla fine condannato al taglio della testa... no, ho esagerato, volevo dire al taglio dei... no, ma cosa vado dicendo, intendevo al taglio totale dei suoi interventi, senza lasciarlo neppure nel troppo onorevole per lui "training".
Dunque, Marina, il patto è fatto e va rispettato. Agiremo da persone normali e non da schizzzzofrenici, sperando bene. Ma tu resterai sempre nella tua poltrona dove spero tu ti trovi tanto comoda, io chissà. Sono pronto, nell'eventualità, a prepararmi la magica pozione che mi permette, qual moderna fenice, di risorgere dalle mie stesse ceneri.
Un festoso saluto a te e a tutti.
Leggi pure questo mio scritto a rate! Non si può perdere tempo dietro ad uno che non sa scrivere chiaro, ed è meglio star dietro ai sontuosi commenti che reciprocamente si fanno le care comari del sito quando una di loro appare nella lista olimpica degli autori del... giorno, mese, anno, decennio, secolo, millennio. “Do ut des” erano soliti dirsi i latini. Un motto che andrebbe bene scritto in epigrafe, in tanti posti! Io non ho, fortunatamente, di questi timori!