Autore Topic: italiani, una faccia, una razza.  (Letto 9291 volte)

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In Venere

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Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #15 il: Mercoledì 11 Agosto 2010, 23:12:10 »
e tu pensi che non la pensi come te? per questo sono rimasta male.

ferdan21

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Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #16 il: Giovedì 12 Agosto 2010, 20:14:18 »
e tu pensi che non la pensi come te? per questo sono rimasta male.

bisogna isolare queste persone...
sono dei trogloditi, anche se indossano giacca e cravatta.
un abbraccio
sal

Offline Stellaerratica

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #17 il: Domenica 15 Agosto 2010, 13:01:03 »
di cosa?
io trovo assurdo che ci sia gente che si scandalizzi, quando una persona mette "sul piatto" argomenti scottanti come questo.
finiamoli di fare i finti moralisti.
viviamo in un paese razzista, per il semplice fatto che non siamo ancora abituati all'integrazione razziale.
se stiamo ancora a parlare di gente del nord e di gente del sud, figuriamoci cosa pensiamo di uno che viene dal senegal.

Parlerei più di intolleranza, che di razzismo.
Vorrei vedere quanti di quelli che si dicono contro il razzismo e l'intolleranza sarebbero felici di vedere la propria figlia sposata con un israeliano, un palestinese, un turco, un musulmano, un senegalese, un mormone, un testimone di geova, un induista.
E vi spiego perché: perché tutte e due le parti -italiana- e -israelopalestiturcmanlesmone ecc- non ragionano allo stesso modo. Le differenze culturali ci sono e vanno ricordate. Se un cristiano magari è più tollerante, magari un musulmano (per fortuna non tutti, ma le cronache raccontano) invece pretende che l'altro faccia come dice lui: le coppie miste sono difficili per questo.
C'è troppa ipocrisia in Italia soprattutto perché, a differenza della Francia, ci lamentiamo tanto della situazione attuale ma non siamo capaci di dare una dimostrazione della nostra rabbia: loro hanno dato fuoco alle banlieues. Non sto giustificando il gesto, ma solo cercando di far notare la differenza di atteggiamenti: noi ci lamentiamo e basta, ragioniamo per clichés (chi ne è esente? Da dove nascono? Forse un minimo di verità ci sia?), ci scandalizziamo per poco però siamo i primi a dire: eh, i milanesi con la puzza sotto al naso; però i siciliani mafiosi; certo che i napoletani sono artistoidi nel fregare la gente; i crucchi però hanno la vita facile con tutti i soldi che ricevono; i genovesi, 'sti tirchioni; gli albanesi poi te li raccomando, tutti ladri; i rumeni hanno portato altra criminalità; i triestini, così freddi; i tal meridionali, così presuntuosi; quei nordici invece vogliono sapere tutto loro come va; e così via secondo tutti i cliché che avete sentito.

A me l'unica cosa che dà fastidio è quando altri a casa mia pretendono di comandare. E' mia sensibilità e libertà cercare di venirti incontro, e lo faccio volentieri anche prima che tu me lo chieda, ma se vieni a casa mia e ti comporti male, per me puoi anche tornare a casa tua.
E questo, a casa mia, non è razzismo.
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
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Offline Pino Penny

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Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #18 il: Domenica 15 Agosto 2010, 17:01:20 »
di cosa?
io trovo assurdo che ci sia gente che si scandalizzi, quando una persona mette "sul piatto" argomenti scottanti come questo.
finiamoli di fare i finti moralisti.
viviamo in un paese razzista, per il semplice fatto che non siamo ancora abituati all'integrazione razziale.
se stiamo ancora a parlare di gente del nord e di gente del sud, figuriamoci cosa pensiamo di uno che viene dal senegal.

nati in italia,però campanilisti,però io figlio di meridionali fui gettato giù(avevo 5 anni)in un fosso da ragazzi del paese piemontese dove ero nato.eravamo nel1953 è vero...le cose son cambiate?mario balotelli costretto ad andarsene ..addirittura amauri e balotelli,disprezzati da chi sappiamo perchè non italiani(anche se invece lo sono)adesso vedremo cosa succederà con minacce di secessione,pur di difendere l'indifendibile..l'italia altro che non razzista..addirittura per i sentori che capto addirittura fraticida altro che storie..in quanto al fatto che non siamo abituati agli stranieri..un altra bella storia..molti Italiani sfruttano la situazione,affittano in nero fanno lavorare in nero ammazzano i neri(è successo)vanno a prostitute(quasi tutte straniere)non siamo razzisti...italiani?brava gente!
guardi la vita a...colori?Io a volte si, a volte in nero a seconda dei giorni.se sono grigi anche grigio è un colore.Ma anche in blu non mi dispiace.in rosso per tirarmi su.in giallo se mi sento più pazzo del solito,in bianco se ci vado...

Offline Gianpiero De Tomi

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #19 il: Domenica 15 Agosto 2010, 18:22:40 »
Ottimo topic.
Non scrivo moltissimo sul forum ,ma quasi sempre leggo quel che viene dibattuto, perchè trovo ottimi spunti, e se vedo che ci sono delle considerazioni da aggiungere o cose su cui,in effetti non sono d'accordo, alloro aggiungo anche il mio contributo. La trovo una condotta corretta.
 
Penso che per un sito in cui si condividano le emozioni, sia sempre molto interessante (non sempre, ma ogni tanto)un topic diverso dal solito, che dia spunti di carattere sociale.
Quello che ha aperto Venere è davvero molto particolare e noto a tutti, nelle sue problematiche piu' diffuse ed anche molto gravi.
Quoto l'intervento di Stellaerratica, che ha esposto in maniera molto esaustiva, l'argomentazione, con l'aggiunta di una considerazione finale,sul fatto che chi giunga da un altro paese in Italia, non possa pretendere di comandare,comportandosi anche male,ma si debba adeguare ad una condotta piu' assennata.

A prescindere dalla considerazioni personali che possono essere più o meno giuste, più o meno legate al proprio vissuto personale oppure ad una convinzione di carattere morale e sociale, io preferirei appianare ogni considerazione partendo da un presupposto: cosa intendiamo per tolleranza? Perchè è una questione basilare chiarire questo concetto.

Se non sopporto , le differenze, se mi sento al sicuro solo con persone che in qualche maniera la pensano al mio stesso modo, nel contesto delle mia struttura sociale,se discrimino per il colore della pelle, per la classe sociale , per la religione, per il paese di provenienza, per le tradizioni "diverse" ... allora sono un intollerante, e non c'è nulla da dire,non ci sono scuse.La mia chiusura mentale è tale, da indurre anche la controparte, ad attuare gli stessi ragionamenti,discriminando la mia posizione,per difesa.Non vedo oltre al mio modo di ragionare, e quindi ogni altra considerazione è un attentato alle mie convinzioni.

Quindi c'è un problema di base, legato ad una sorta di timori che alimentano un tipo di mentalità,che nel tempo viene radicata da un'intera cultura.

Sradicare questo tipo di struttura, è pressochè impossibile,nel modo in cui intendiamo muoversi, ovvero rimuovere ogni tipo di intolleranza e vivere in un mondo completamente aperto e libero in un breve lasso di tempo.
C'è bisogno di un'educazione di base che alimenti una nuova mentalità.

Rassegnatevi: per molte persone, fra cui mi ci metto volentieri, essere tolleranti è davvero difficile, essendo venuto a contatto molto tardi con questo genere di mentalità.Tutto è semplice quando si ha a che fare con l'argomento fuori dalle mura domenstiche, poi pero' quando tocca a noi esserne partecipi, riprediamo il vecchio vestito dell'intolleranza.

Saranno necessarie molte generazioni, per poter rendere la struttura sociale diversamente tollerante e solo i nostri figli , o i figli dei nostri figli potranno cominciare prendere consapevolezza di questo.Ed osservando le altre nazioni in cui prima di noi, è avvenuta un'immigrazione di massa con relativi sconvolgimenti sociali,non sono cosi ottimista circa le tempistiche di questa complessa operazione.

Come sottolineato, molte volte, neppure tolleriamo il vicino, che proviene dalla nostra stessa nazione, pur spostato di qualche centinaia di chilomentri ...E come diceva Pino Pennisi nel forum, fra le pieghe di questo disagio si inserisce lo sfruttamento, si alimentano disagi sociali, si coltivano tensioni che presto o tardi non tarderanno ad essere un problema notevole.

Noi che scriviamo poesie, per condividere le emozioni. come in ogni epoca è successo, siamo consapevoli delle condizioni che si verificano quotidianamente e fissiamo, a volte senza successo, altre con maggiore enfasi, queste peculiarità che tutti vedono, ma che pochi hanno il coraggio di affrontare per poter dare un piccolo contributo.

  
« Ultima modifica: Domenica 15 Agosto 2010, 18:24:17 da Gianpiero »

Offline Amara

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #20 il: Domenica 15 Agosto 2010, 20:17:25 »


Rassegnatevi: per molte persone, fra cui mi ci metto volentieri, essere tolleranti è davvero difficile, essendo venuto a contatto molto tardi con questo genere di mentalità.Tutto è semplice quando si ha a che fare con l'argomento fuori dalle mura domenstiche, poi pero' quando tocca a noi esserne partecipi, riprediamo il vecchio vestito dell'intolleranza.

 
  

..volentieri???...
io non mi rassegno... perchè l'intolleranza.. quando c'è.. si estende anche oltre quella razziale.... e se posso comprendere (e a volte peccarne) di una certa forma di diffidenza.. all'intolleranza proprio non posso rassegnarmi...
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Offline Saldan

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Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #21 il: Domenica 15 Agosto 2010, 20:51:00 »
Purtoppo fin quando ci saranno partiti come la Lega nord al governo non si risolverà nulla...

Con gente che grida di voler prendere gli Imam per le barbe e volerli rispedire nei loro paesi a calci nel culo...

O più semplicemente che non si sentono manco italiani, che salutano dicendo "Buona Padania" (che non esiste) e delirano l'utilizzo improprio della nostra cara bandiera tricolore (Per pulirsici il loro culaccio)

e se ne potrebbero dire di cose...è questo lo schifo!!
« Ultima modifica: Domenica 15 Agosto 2010, 20:52:44 da Salvo D’Angelo »
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
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Offline Marina Como

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #22 il: Domenica 15 Agosto 2010, 22:56:09 »
Un piccolo anedoto personale, permettetemelo. Che credo di avere già detto.
Io ho smesso di comperare i quotidiani, almeno venti anni fa, quando l'immigrazione era agli inizi, e leggevo: dal sondaggio (e non si sapeva mai chi aveva fatto il sondaggio, quante persone erano intervistate, se rappresentative, ecc) gli italiani sono al 20 per cento contro gli stranieri perché  "pensano" che gli tolgono i posti di lavoro. Ed ogni giorno la percentuale aumentava. Nessun giornalista naturalmente si procurava di informarmi quanti stranieri lavoravano, insomma l'informazione,  la notizia non esisteva. Poi entravo in un bar, e sentivo le persone dire che gli stranieri tolgono il lavoro agli italiani! (eh, si, se lo diceva il giornale del giorno, doveva proprio essere vero, da dove proveniva questa conclusione non lo so) Io pensavo: ma che sono scemi? Vogllono forse farci diventare razzisti? A noi Italiani? Proprio a noi, quelli che l'abbiamo subito il razzismo, a noi,  emigrati in tutta Europa sino in Australia, per non parlare degli stati uniti. Proprio a noi, noi che abbiamo nascosto nelle soffitte gli ebrei? Ma che sono scemi? E quasi sorridevo, proprio a noi! Ma ho smesso di dare loro quello che ho definito il "mio obolo quotidiano" (ne ho cambiati molti, ma erano stranamente diventati tutti uguali!).
Si, proprio a noi, avevano ragione loro. Ed io lo ho intuito, quello che stavano facendo, ma non li ho fermati, non ci sono riuscita.
Perciò vi invito: ho una carissima amica somala (che un impiegato comunale ha definito più italiana di un napoletano), una rumena, una tunisina: bhe, lo sapete? Sono così meravigliosamente disuguali, proprio come me e le mie sorelle, alle quali assomiglio, a qualcuna di più di un'altra. Qualcuno potrebbe pensare al suo quotidiano prima di parlarne male? Chi di noi non ha amicizia  con un napoletano e lo stima per il suo sapersela cavare anche con furbizia? Chi non ha un amico milanese che guarda caso riesce sempre ad organizzare i giochi per capodanno? E se poi l'amico milanese sia nato a Bologna o Catanzaro, che differenza fa? Non sono solo italiana, sono meravigliosamente diversamente romana (anche se figlia di Roma città aperta, testarda come mio padre sardo ed assennata come mia madre abbruzzese) romana pura caciarona cento per cento (anche fiera di aver vissuto i primi anni di vita in una soffitta affacciata su campo de'fiori, trasferita fra i negozi di viale Marconi, deportata a Corviale per qualche anno prima di sposarmi: tutte differentissime realtà con differenti modi di vita).
Ah, anche se non c'entra niente, sento il bisogno di dirvi un'altra cosa: da almeno dieci anni, ho sentore che ci vogliono far diventare zombie, ci stanno togliendo il sonno, i nostri figli non sapranno cosa sia svegliarsi la mattina per andare in piazza a protestare per qualcosa! (ci hanno aumentato il tempo di inizio della prima serata, ci hanno fatto le luci e detto che andare in giro solo di notte è bello, tutti gli intrattenimenti cominciano dopo la mezzanotte!?!?!? Che volete di più, un popolo nervoso dalla privazione del ritmo sonno-veglia che si scannano tra loro, un popolo di dormienti, ecco quello che ci stanno facendo: "e sopra il ministero Morfeo se la ride"-
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stellaerratica

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #23 il: Domenica 15 Agosto 2010, 23:58:52 »
..volentieri???...
io non mi rassegno... perchè l'intolleranza.. quando c'è.. si estende anche oltre quella razziale.... e se posso comprendere (e a volte peccarne) di una certa forma di diffidenza.. all'intolleranza proprio non posso rassegnarmi...

Amara, siamo coerenti ed umani: cosa c'è di più umano dell'aver paura del diverso? Dell'altro? Della novità?
E' facile criticare e disprezzare chi magari non riesce a superare lo iato tra la sua realtà quotidiana e contingente con la paura del diverso.
Se fossimo davvero razzisti, ci sarebbero state tragedie più spesso: chi -come dice saggiamente Marina- non ha amici, colleghi, conoscenti napoletani, siciliani, lombardi, veneti, toscani, romani, liguri o friulo-giuliani? Chi non ha almeno conoscenze, se non amicizie, brasiliane, indiane, senegalesi, marocchini, turche, o dell'est?
Mi tacceresti di razzismo se ti dicessi che c'è una popolazione italiana ed una estera che non apprezzo particolarmente? Ma allo stesso modo non apprezzo tutta una serie di persone proveniente dalle più svariate parti della penisola o del mondo. Le rispetto come esseri umani, ma di certo non saranno persone che scelgo per amicizia. Esattamente come tu non sceglieresti me come amica.
E' troppo facile dar del razzista in giro. Io insisto che più che razzisti, siamo intolleranti e impauriti: fintanto che non siamo sicuri di noi stessi (come Paese), difficilmente riusciremo a non considerare l'altro come un pericolo.
L'intolleranza la riversiamo tutti i giorni verso le persone che incontriamo per strada, indipendentemente dalla provenienza geografica: basta uscire di casa per rendercene conto. Che sia la vicina autoctona o oriunda, che sia l'anziano alle poste o un genitore in casa. Finché non impariamo a rispettare e a farci rispettare (coerentemente con rispetto), non credo che ne usciremo.
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Offline Amara

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #24 il: Lunedì 16 Agosto 2010, 00:23:19 »
..non mi pare di aver dato del razzista a nessuno...
penso di poter dire di non essere intollerante.. con tutti i miei timori e diffidenze..
e ripeto che chi pratica l'intolleranza la estende anche oltre i 'problemi' razziali...
è per questo che non mi rassegno ad essa..
e non c'era proprio nient'altro dietro le mie parole..
se poi parli di rispetto questo è l'antitesi dell'intolleranza perciò pare non riguardarti..
ovviamente le scelte non sono né intolleranza né razzismo.. ma semplice desiderio di appagamento..
probabilmente non ti sceglierei come amica... ma non vorrei rimandarti a casa se dovessi venire ad abitare vicino a me.. ;D
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Offline Stellaerratica

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #25 il: Lunedì 16 Agosto 2010, 00:31:51 »
..non mi pare di aver dato del razzista a nessuno...
penso di poter dire di non essere intollerante.. con tutti i miei timori e diffidenze..
e ripeto che chi pratica l'intolleranza la estende anche oltre i 'problemi' razziali...
è per questo che non mi rassegno ad essa..
e non c'era proprio nient'altro dietro le mie parole..
se poi parli di rispetto questo è l'antitesi dell'intolleranza perciò pare non riguardarti..
ovviamente le scelte non sono né intolleranza né razzismo.. ma semplice desiderio di appagamento..
probabilmente non ti sceglierei come amica... ma non vorrei rimandarti a casa se dovessi venire ad abitare vicino a me.. ;D

Parlavo genericamente, in merito al dar facilmente del razzista in giro.
Io credo che si può rispettare le persone ma si può anche, contemporaneamente, essere intolleranti.
Ci vuole pazienza con chi non riesce a colmare lo iato dell'intolleranza.
Posso comprendere chi, in qualche modo, è intollerante. Mi infastidisce chi però si chiude dietro l'ipocrisia dell' "io rispetto tutti" e poi li osservi e tutto sono tranne che rispettosi. Ovviamente, Amara, non mi rivolgo a te, ma è lo stesso discorso di quando si attaccano tanti cattolici come ben predicanti e tanto meglio razzolanti ;) Per questo preferisco un po' più di coerenza ed onestà. Ed io, nei miei limiti, cerco di esserlo, anche passando per poco simpatica :D
(cmq, sarei una buona vicina: non sono rumorosa, cerco di rispettare spazi comuni, tempi, ecc. ecc. hehehe)
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Offline Amara

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #26 il: Lunedì 16 Agosto 2010, 00:47:06 »
Io credo che si può rispettare le persone ma si può anche, contemporaneamente, essere intolleranti.
Ci vuole pazienza con chi non riesce a colmare lo iato dell'intolleranza.
Posso comprendere chi, in qualche modo, è intollerante. Mi infastidisce chi però si chiude dietro l'ipocrisia dell' "io rispetto tutti" e poi li osservi e tutto sono tranne che rispettosi. Ovviamente, Amara, non mi rivolgo a te, ma è lo stesso discorso di quando si attaccano tanti cattolici come ben predicanti e tanto meglio razzolanti ;) Per questo preferisco un po' più di coerenza ed onestà. Ed io, nei miei limiti, cerco di esserlo, anche passando per poco simpatica :D
(cmq, sarei una buona vicina: non sono rumorosa, cerco di rispettare spazi comuni, tempi, ecc. ecc. hehehe)
..sinceramente non penso che intolleranza e rispetto possano avere qualcosa in comune... ed avere pazienza con l'intolleranza corrisponde ad avvallarla... perciò non condivido...
sul rispetto.. hai ragione che vada dimostrato sul campo e non sbandierato... ma nel mio concetto di rispetto non comprendo il buonismo e l'ipocrisia...

(non ho dubbi sulla tua buona educazione.. condominiale...:D)
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Offline Stellaerratica

Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #27 il: Lunedì 16 Agosto 2010, 10:53:41 »
..sinceramente non penso che intolleranza e rispetto possano avere qualcosa in comune... ed avere pazienza con l'intolleranza corrisponde ad avvallarla... perciò non condivido...
sul rispetto.. hai ragione che vada dimostrato sul campo e non sbandierato... ma nel mio concetto di rispetto non comprendo il buonismo e l'ipocrisia...

(non ho dubbi sulla tua buona educazione.. condominiale...:D)

infatti cerco di non essere ipocrita e per questo dico che è "normale/umano" che ci siano intolleranze. certo, io cerco di rispettare le persone a prescindere, ma certe categorie le rimanderei a casa propria.
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Offline Pino Penny

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Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #28 il: Lunedì 16 Agosto 2010, 12:43:58 »
ma certe categorie le rimanderei a casa propria.

piuttosto che tenerle qua,poi quando riesci ad arrestarle(il60%sono stranieri nelle carceri italiane strapieneeneene!!)
guardi la vita a...colori?Io a volte si, a volte in nero a seconda dei giorni.se sono grigi anche grigio è un colore.Ma anche in blu non mi dispiace.in rosso per tirarmi su.in giallo se mi sento più pazzo del solito,in bianco se ci vado...

Offline Saldan

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Re: italiani, una faccia, una razza.
« Risposta #29 il: Lunedì 16 Agosto 2010, 14:04:43 »
ma certe categorie le rimanderei a casa propria.

piuttosto che tenerle qua,poi quando riesci ad arrestarle(il60%sono stranieri nelle carceri italiane strapieneeneene!!)

Certo quelli che vengono per delinquere dovrebbero essere rispediti nei loro porcili ma molti criminali sono italiani...insomma lo schifo non ha nazionalità...
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