Ragazzi… due considerazioni…
Intanto in ordine dal più importante: la satira. Io ritengo che questa sia una delle più nobili forme espressive e che rappresenti la Democrazia nella sua essenza più immediatamente percepibile, Quando con qualsivoglia mezzo, viene impedita questa espressione di “dissenso” viene a mancare il fulcro stesso di una civiltà avanzata, e dunque democratica: quello che permette a chiunque di poter esprimere un parere sui propri governanti o, in generale, su chiunque rivesta un ruolo pubblico, dal comportamento e dalle decisioni del quale derivino scelte che condizionano la vita di una comunità.
E’ ovvio che il dissenso attraverso versi, o scritti in generale, ha sempre presentato notevoli rischi, perché è risaputo che, a chi detiene il poter,e non è sempre ben accetto che si possa criticare in alcun modo il proprio operato. Per fortuna non è sempre così e, a fianco a chi non tollera la satira, c’è invece chi ne prende spunto per percepire gli umori di un popolo e cercare di apportare al proprio operato i necessari correttivi. La satira è da sempre il termometro dello stato di salute di un popolo, quando la satira è attiva lo stato (e la democrazia) gode ottima salute quando viceversa la satira tace o è relegata in spazi sempre più ristretti e controllati, allora si è ad un passo dal baratro e accorgersene il giorno dopo è sempre troppo tardi perché si rischia di ritrovarsi alle prese con l’equivalente moderno del carri armati e dell’olio di ricino.
Riportando il tutto al discorso più modesto di questo sito, io credo che il Crocetti abbia avuto una sola colpa, quella di personalizzare troppo le sue critiche. La satira è tale quando è generalizzata, quando non parte dal personale cercando di farne un caso globale purtroppo quando accade che si prenda a pretesto un caso, cercando di generalizzare per risolvere i propri dissidi allora si cade nella trappola di chi (senza fare nomi) soprattutto ai livelli di potere più alto, utilizza gli strumenti in suo possesso per crearsi una immagine il più popolare possibile.
Il Crocetti, bravissimo “versaiolo” è espressione di come si possano utilizzare (male) le proprie doti indiscutibili. Anche a me piace il suo verseggiare e, quando non era fazioso (rarissimamente), lo trovavo davvero interessante. Purtroppo sono stati pochi i momenti in cui lo si poteva apprezzare come un mero autore satirico, dato che si è fatto prendere spesso la mano e scivolava verso espressioni e argomenti che con la satira avevano poco a che fare.
Nemmeno posso dire si sia comportato, all’interno del forum, con l’intelligenza di cui ritengo sia fortemente dotato.
Ogni volta che compariva, anche su temi che non avevano nulla su cui si potesse polemizzare, riusciva a far deviare il discorso sui binari della discussione accesa.
Io faccio ammenda perché sono conscio di non potere fare prediche data la mia “vis polemica”, ma al contrario del Crocetti, quando non ho nulla da dire cerco di tacere anziché annoiare, o peggio far incazzare inutilmente e sempre sugli stessi argomenti gli abitanti del forum.
La seconda considerazione è su Elisabetta Randazzo… finalmente tira fuori le unghie, adesso si tratta di canalizzare in maniera costruttiva questa “rabbia”.
Ultima cosa , il mio intervento precedente è rivolto a tutti coloro che invece di rompersi le corna in privato, trovano più affascinante, e “culturalmente avanzato”, recarsi sui social network e pubblicare spazzatura (che finché è quella di casa propria va anche bene) lo trovo di una “eleganza” unica.
Il guaio è che poi le stesse persona ritornano su questo forum come se fosse la cosa più normale del mondo, fanno ammenda (neanche tanto), scaricano vicendevolmente la colpa sugli altri “et voila, le jeux sont fait” si può proseguire con la benedizione e l’assoluzione dei peccati con il codazzo di sostenitori e quello dei detrattori.
Io posso dire come mi comporterei se qualche amico, che frequenta assiduamente casa mia dovesse andare in casa d’altri, affacciarsi dalla finestra e sputarmi addosso quando passo sotto; lo manderei a cagare e gli stamperei gli intarsi della porta di casa sulla faccia.