Autore Topic: Donne, femminismo e religione  (Letto 1894 volte)

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Offline Massimiliano Manocchia

Donne, femminismo e religione
« il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 16:37:16 »
“Allora il Signore Dio fece cadere un sonno profondo sull’uomo, che si addormentò, poi gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio costruì la costola, che aveva tolta all’uomo, formandone una donna. Poi la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse: “Questa volta è ossa delle mie ossa e carne della mia carne! Costei si chiamerà donna perché dall’uomo fu tratta.”
(Genesi, 2, vv, 21-23)

Quello appena riportato credo sia uno dei passaggi più noti e meno discussi del più grande, geniale e insuperabile romanzo fantasy che ha come titolo “La Bibbia”.
Ho letto, con infinita pazienza, tutti i post relativi al tema donna/femminismo, ben pochi dei quali – per non dire nessuno – hanno tentato di indagare le ragioni storiche e psicologiche della “sottomissione” della donna nel corso dei millenni. Non mi propongo certo qui di ripercorrere l’evoluzione del ruolo femminile nelle epoche precedenti la nostra, né di analizzare come le culture moderne stiano o non stiano tentando di dare ad esso (e quindi alla donna stessa) il valore e l’importanza che ha e deve avere, per diritto naturale. Al pari dell’uomo.
Uso non a caso il concetto di “diritto naturale” perché se affrontassimo tale soggetto da una prospettiva naturale, vale a dire dal punto di vista della Natura, non ci sarebbe affatto alcun tipo di discussione: uomo e donna sono esseri umani, e questo è tutto ciò che ci sarebbe da dire.
Che a livello giuridico, nell’odierna società civile, la donna abbia pari diritti, è una verità inconfutabile. Non esiste legge che non vieti discriminazioni “di sesso”; ma già il fatto che queste discriminazioni vengano espressamente vietate presuppone che, di fatto, esistano ancora.

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #1 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 16:37:51 »
Prima ancora di “combattere” la discriminazione, dobbiamo porci una domanda: perché esistono? E trovare risposte che vadano oltre le prese di posizione del femminismo.
In altri termini, quali sono le ragioni storiche e psicologiche cui facevo riferimento poc’anzi, dell’emarginazione del “gentil sesso” da parte del “sesso forte”?
Io credo vadano entrambe cercate, per buona parte, nella Religione; prima fra tutte, il Cristianesimo, la più brutale, sanguinosa, ottusa e misogina setta che l’essere umano abbia mai creato.
Non possono forse essere definiti tali i versetti della Bibbia citati all’inizio, che attribuiscono all’uomo la “proprietà” della donna?
E non è forse vero che una donna cattolica, per sentirsi davvero tale espletando il ruolo e la funzione che la Chiesa le assegna, non ha altra scelta se non quella di rassegnarsi alla propria presunta inferiorità, per volere di Dio?
E dunque: può una donna credente e osservante rivendicare il proprio diritto all’emancipazione e alla parità quando è proprio ciò in cui crede a negarglielo?
Lungi dall’essere un sofisma filosofico, il dilemma ha una portata psicologica non trascurabile, poiché la donna vive inconsciamente (ma a volte anche consciamente) da millenni questo conflitto a livello collettivo, direi quasi archetipico.
Nell’antichità, c’erano tante, tantissime Dee venerate al pari degli Dei, se non di più… (continua).

Offline Elisabetta Randazzo

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #2 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 16:52:16 »
Grande Massimiliano...mi piace assai 
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

Offline Giorgia Spurio

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #3 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 17:12:49 »
la chiesa come tutte le religioni...anche quella cattolica ha voluto interpretare fino agli estremi.

io in quella frase della bibbia ci vedo tutto tranne che sottomissione.
è l'uomo che interpretando e usando versetti, libri, corano e quant'altro cerca sempre il modo per cui la religione sia lo strumento migliore per poter sottomettere gli altri.

anche nel cattolicesimo esiste una dèa che viene pregata più di Dio, parlo della Madonna.
non possiamo far finta di nulla...la Madonna andò a sostituire tutte le dèe pagane, fu una grande manovra di potere da parte dei primi imperatori convertiti al "cristianesimo", primo fra tutti Costantino.

io non andrei a giudicare in sè la religione..io andrei a giudicare l'Invenzione Umana, l'ingegno umano nell'inventar religioni e nell'interpretazione di quelle chiamate le "Sacre Scritture".


sai...è che quei versetti invece mi danno tutta un'altra sensazione...
"lei è carne della mia carne
lei è parte di me"
non c'è cosa più bella...come un figlio che è parte di noi...c'è amore.

perdonami ma quei versi li interpreto così piuttosto che come sottomissione che hanno voluto vederci tutti coloro che amano gli estremismi e le strategie di potere.
in fin dei conti la religione è sempre stata "instrumentum regni" (cit. Machiavelli).
"Il problema, è che non ho niente.Solo l'arma delle mie parole.
Dicono sia spoglia di ciò che luccica eppure nella mano, come una penna -stilografica-, d'inchiostro che non ha termine, brilla l'arma che è di Luce."
https://twitter.com/SpurioGiorgia
https://www.facebook.com/GiorgiaSpurioScrittrice

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #4 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 18:00:44 »
Condivido la prima parte, Giorgia, e soprattutto il riferimento a Costantino, al quale dobbiamo l'invenzione della Chiesa. Quanto alla Madonna, sappiamo tutti (o dovremmo) che è stata una "concessione", per non dire "zuccherino"...
Ma non la seconda. Nei prossimi giorni, spiegherò il perchè.

Offline Giorgia Spurio

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #5 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 18:04:14 »
mmmm...ok...
attenderò la prossima puntata...
 ;)
"Il problema, è che non ho niente.Solo l'arma delle mie parole.
Dicono sia spoglia di ciò che luccica eppure nella mano, come una penna -stilografica-, d'inchiostro che non ha termine, brilla l'arma che è di Luce."
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Pi Greco

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Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #6 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 18:08:52 »
Per il momento sono più che d'accordo con quanto detto da Massimiliano. E poi Machiavelli, non m'è mai andato a genio.
Che l'uomo abbia interpretato la Bibbia (piuttosto che il Corano) come ha meglio creduto è vero quanto il fatto che è stato l'uomo stesso a scriverla. E ce n'è per tutti, non solo per le donne, ma per ogni tipo di diversità. Quindi non dovremmo stupirci dell'intolleranza della Chiesa.

Attendo con ansia il seguito.

Offline Amara

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #7 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 18:16:20 »
..sono abbatanza d'accordo con giorgia nel dire che è poi sempre l'uomo a manipolare per l'uso conveniente...
ma certo è che la frase..Allora l’uomo disse: “Questa volta è ossa delle mie ossa e carne della mia carne! Costei si chiamerà donna perché dall’uomo fu tratta.”.. fa della donna una sorta di emanazione dell'uomo... negandone l'esistenza indipendente.... così come la indica quale 'colpevole' nella cacciata dall'Eden per non aver saputo contenere i propri desideri... e da lì... lo stabilirsi di ruoli e il marchio del 'peccato' sulla donna...
temo purtroppo di non avere sufficiente cultura in merito per addentrarmi più di tanto....ma, in ultima analisi, credo che che se non si possa ritenere la religione cristiana del tutto rsponsabile.. abbia quantomeno fornito un bell'assist...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline DarioC 85

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Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #8 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 19:22:15 »
Si parla di Cristianesimo e Islamismo...
Aggiungiamo un punto di vista diverso e più "distante", sia culturalmente che geograficamente...In Cina, grazie ad una legge sull' aborto ad hoc e ai ritrovati scientifici riguardanti indagini sul feto, è assai diffusa la prassi (terrificante da ogni punto di vista) di ricorrere all' aborto nel caso in cui il nascituro sia di sesso femminile, per la posizione di assoluta inferiorità che la donna gode tutt'oggi in quello Stato...la situazione è grave a tal punto da essersi reso necessario l' intervento del governo a cercare di limitare il fenomeno...Colpa della religione?

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #9 il: Giovedì 22 Luglio 2010, 09:20:44 »
Tutti i vostri punti di vista sono più o meno condivisibili, vorrei però, almeno in questa prima fase, che limitassimo la discussione al mondo occidentale.

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #10 il: Giovedì 22 Luglio 2010, 10:31:09 »
Secondo il Cristianesimo, la donna è la causa del peccato originale. I testi “sacri” la additano inoltre come la sola ed unica colpevole di tutti i peccati e di tutte le sofferenze eterne. Con una vistosa eccezione: la Madonna. Lei ha “concepito senza peccato”. Non solo, ma ha concepito senza peccato il figlio di Dio. Schematizzando: Dio preleva dal primo uomo (Adamo) una costola da cui forma la donna (Eva); questa si fa abbindolare da un serpentello e fa ricadere sugli uomini l’ira di Dio, che li caccia dall’Eden e li condanna a una vita di sofferenza. Passano alcuni millenni e Dio, sbollitosi dalla rabbia (è Dio, quindi ha i suoi tempi) decide di darci una possibilità mandando in terra il suo figliolo per redimerci dai nostri peccati. Come ce lo manda il suo figliolo? Ma ovviamente attraverso una donna, Maria, che diventa quindi il veicolo della nostra salvezza.
(Lo schema proposto è volutamente semplice, ai limiti del semplicistico: non è ovviamente tutto qui, e il ragionamento sarebbe molto più complesso e articolato, e necessiterebbe di molto più spazio).
Ora, qualcuno di voi è in grado di cogliere le contraddizioni (logiche e “psico-logiche”) di tutto questo? Qualcuno di voi è in grado di comprendere il conflitto interiore che la donna vive da millenni a causa di queste credenze, subdolamente installate sia dai vari autori della Bibbia, sia da chi l’ha manipolata (leggi, come correttamente suggeriva Giorgia, Costantino e i primi cristiani, e da lì in poi tutti i successori)? E le implicazioni inconsce che si sono installate nell'immaginario femminile?

Salvatore Ferranti

  • Visitatore
Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #11 il: Giovedì 22 Luglio 2010, 11:26:03 »
Un topic molto interessante questo.
lo sto leggendo con grande piacere.

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #12 il: Giovedì 22 Luglio 2010, 15:29:16 »
vorrei capire a cosa rispondere se all'aspetto sociologico o all'esegesi del brano della Bibbia.Perchè le implicazione sociologiche del'lerrata interpretazione non sono quello che è il significato intrinseco della lingua usata per scrivere la Bibbia.

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #13 il: Venerdì 23 Luglio 2010, 09:19:54 »
Errata interpretazione da parte di chi? Mia o dei traduttori dall'ebraico, dal greco e dall'aramaico? E se i traduttori hanno tradotto "male", che importanza ha, dal momento che l'effetto che hanno ottenuto è quello che ho descritto (e non solo)?
Il "significato intrinseco" della lingua usata per scrivere la Bibbia ha valore per quanto concerne l'esegesi del testo.
Se c'è una cosa che nel mio testo non ho nemmeno sfiorato è proprio quell'abominevole cosa che va sotto il nome di "sociologia".
No, Benedetta, guarda meglio, un po' più in profondità: c'è dell'altro, molto altro in ciò che ho scritto...

Offline Amara

Re: Donne, femminismo e religione
« Risposta #14 il: Venerdì 23 Luglio 2010, 12:28:59 »
..poichè non siamo tutti 'biblisti' e lo saranno stati ancor meno nei tempi antichi, quello che arriva alla maggior parte delle persone è 'la favoletta'...che poi questa sia stata usata da chi ne aveva e ne ha facoltà per condurre ad uno scopo..ha in fondo poca importanza... nel senso che le parole che hanno permesso questo.. esistono... io, ad esempio, non sono certo in grado di leggere la bibbia in aramaico, né tanto meno di tradurla o interpretarla...perciò leggo le parole che vedo nella lingua che mi appartiene... ed è innegabile che esistano i passi citati...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)