Credo che tu, Francesco, ti perda molto a fermarti a D’Annunzio. Doppiamente se non leggi le traduzioni delle lingue che non conosci. La vera poesia possiede un nucleo irriducibile che una buona traduzione non può cancellare, provare per credere. Comunque de gustibus non disputandum est. Vorrei ora rispondere alla domanda posta nel tuo post iniziale <… vi è un percorso da seguire nella scelta lessicale, grammaticale, sintattica, metrica e retorica, oppure la più fervida ispirazione gettata sul foglio è pur sempre da ritenere poesia?>
Ebbene sì io ritengo che sia necessario un percorso per comporre una grande poesia, fatto di studio e di cultura. I componimenti di getto, non mediati poi, non lavorati, sono materiali, idee per una poesia, al meglio bozze di poesie che, per non essere troppo pedanti, e non è il caso, chiamiamo tout court poesie. A me sta bene così, leggo volentieri con interesse anche tali componimenti, con la mente sgombra da pregiudizi si trova sempre qualcosa di buono, a volte anche la poesia.