Tibi gratiam ago, Salvatore..
detto questo, volevo dissentire con te per quanto riguarda l'ultima esposizione..per me la poesia non è pura formalità..altrimenti cadremmo nell'errore improponibili degli esercizi di stile pedanti..
penso che sia importantissima la componente soggettiva o personale nella composizione, ma ai sostenitori della pura ispirazione libera dai vincoli della formalità vorrei ricordare che esistono altri generi per esprimersi (per citarne 1 la prosa)..perché andare a distruggere la sublimità dell'arte somma?
dopodiché la domanda che sta alla base di un mio vecchissimo componimento che scrissi quando ancora non sapevo cosa fosse realmente la metrica ("Dialogo della metrica all'autore"): ma i classici che odiate tanto perché schiavi della formalità erano veramente privi della soggettività o è una vostra credenza fasulla? io penso che l'ispirazione dei classici sia un sogno addirittura nel massimo esponente italiano della poesia libera, Ungaretti..
ditemi 1 qualunque poesia moderna che possa superare questa:
Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Vt melius, quidquid erit, pati,
seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum! Sapias, uina liques et spatio breui
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit inuida
aetas. Carpe diem, quam minimum credula postero.
(Horatio, Carmina, I,11)
a chi potrebbe citarmi la tanta agognata:
MATTINA
M'illumino
d'immenso
io rispondo: per me è la poesia più sopravvalutata della storia! cos'ha di poetico? richiama esperienze e congetture aldilà della sfera poetica.. di poetico ha ben poco escluse le alliterazioni.. se questa fosse realmente poesia, alcuni passaggi dell'Ulisse di Joyce dovrebbero rientrarvi pienamente per densità di rimandi e significati..
no, mi dispiace! non mi piegherò mai all'idea della poesia moderna! e questa formulazione giunge dopo letture approfondite dell'intero corpus di Ungaretti "Vita di un uomo"..