Autore Topic: Come scrivere poesia  (Letto 10829 volte)

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Offline Francesco Pozzato

Come scrivere poesia
« il: Martedì 20 Luglio 2010, 19:07:54 »
Avrete notato dalle mie ultime poesie (per chi le ha lette ovviamente) che il tema centrale è: come si deve scrivere poesia?
Ovvero: vi è un percorso da seguire nella scelta lessicale, grammaticale, sintattica, metrica e retorica, oppure la più fervida ispirazione gettata sul foglio è pur sempre da ritenere poesia?
Dagli ultimi due epodi si evince distintamente la mia concezione, di certo antitetica rispetto alla concezione moderna dello scrivere poesia..e voi cari "colleghi"-"amici" che ne pensate?
Sono davvero curioso di sapere le vostre idee..soprattutto quelle di alcuni poeti che mi sono coetanei..per capire cosa frulli in testa alle giovani generazioni e se davvero è tutto da buttare di noi scapestrati..
Francesco, scudiero dei classici

Offline Saverio Chiti

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #1 il: Martedì 20 Luglio 2010, 19:43:22 »
...Dagli ultimi due epodi si evince distintamente la mia concezione, di certo antitetica rispetto alla concezione moderna dello scrivere poesia..e voi cari "colleghi"-"amici" che ne pensate?...

 ??? ??? ??? oddio! già m i son perso!   :o

vabbè... ma io mica son un giovane scapestrato!  ;D
si scherza ehhh France!  ;D non prendere per serio il mio intervento...
daltronde si sa... "a me mi" piace l'ironia!
quindi... avanti baldi e giovini autori... rispondete a Francesco!

...comunque, io butto tutto lì... sul foglio! ma a me mi piace (arridagliè!) anche la rima.
poi se è poesia... boh!!! ???

chs
...lì dove ti avevo lasciato
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Offline Francesco Pozzato

Re: Come scrivere poesia
« Risposta #2 il: Martedì 20 Luglio 2010, 19:58:14 »
XD sei sempre il benvenuto Saverio con la tua ironia!
dovresti aver capito che adoro la satira: Orazio, Giovenale e Marziale sono i miei autori preferiti oramai..
Francesco, scudiero dei classici

Offline Saverio Chiti

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #3 il: Martedì 20 Luglio 2010, 20:10:00 »
fammi capì...
tuo ZIO GIO che era un VENALE sarà sottoposto ORA ad un giudizio della corte MARZIALE?
ohh santi lumi! che aveva fatto?
scritto dei versi in rima?
oppure aveva messo l'anafora  (spero vivamente si chiami così, altrimenti...) alla fine e non all'inizio del verso?

lo sai che... vabbè! lo sai! che ti voglio bene! pischello... poi Francesco si chiama pure mio figlio, quindi...

chs
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Salvatore Ferranti

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #4 il: Martedì 20 Luglio 2010, 20:45:17 »
Io penso che sia lodevole il fatto che le nuove generazioni leggano gli autori latini (sono anche i miei preferiti, aggiungerei Ovidio e Properzio).
Purtroppo, negli ultimi decenni il concetto di poesia si è aperto a diverse interpretazioni...troppo illogiche e contrastanti, secondo me.
Quindi,cercare di scrivere poesie "alla vecchia maniera", usando metrica e forme che hanno fatto la storia della poesia, credo che sia importante.
anche se, non è cosa facile...
quindi, caro Francesco, se tu ci riesci, io non solo ti dico che sei bravo e che devi continuare, ma ti regalerei anche una coroncina d'alloro ( non c'è ironia nelle mie parole, lo penso seriamente).
Il problema è che, oggi, quasi nessuno legge i classici greci e latini, ed è un vero peccato.
Perchè gli autori classici sono maestri di vita...

Offline Saldan

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #5 il: Martedì 20 Luglio 2010, 21:42:18 »
Sono davvero curioso di sapere le vostre idee..soprattutto quelle di alcuni poeti che mi sono coetanei..per capire cosa frulli in testa alle giovani generazioni e se davvero è tutto da buttare di noi scapestrati..

Colgo la palla al balzo per dire la mia...da giovane scapestrato!  ;D

Io penso che la poesia debba avere delle regole dal punto di vista della forma, nel senso che ovviamente non tutti gli scritti hanno un'impostazione prettamente poetica....ciononostante son convinto che la fantasia ed il non arrendersi ai soliti clichè debbano per forza di cose "sedurre" lo scrittore di modo che ogni scritto possa risultare pienamente originale...
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

http://lamalavoglia.forumfree.it

Offline Antonio Terracciano

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #6 il: Martedì 20 Luglio 2010, 23:31:28 »
Caro Pozzato,
non sono più tanto giovane (purtroppo) e non ferrato come Ferranti nella poesia latina (come vedi anche a me piace scherzare con le parole) , ma, per quel che vale il mio parere, ti posso dire che sei senz'altro sulla buona strada ( alla tua età scrivevo già anch'io, ma in versi alquanto liberi) e, pensando di farti cosa gradita, ti traduco dal francese alcune considerazioni di Michel Houellebecq (più giovane di me) , romanziere molto famoso ma anche poeta, dal suo libretto "Rester vivant" :
"Se non riuscite ad articolare la vostra sofferenza in una struttura ben definita, siete fottuti. La sofferenza vi roderà crudamente, dall'interno, prima che voi abbiate avuto il tempo di scrivere quel che sia.
La struttura è il solo mezzo per fuggire dal suicidio. E il suicidio non risolve nulla. Immaginate che Baudelaire fosse riuscito a suicidarsi, nel tentativo che fece a ventiquattro anni!
Credete alla struttura. Credete anche alle metriche antiche. La versificazione è un potente strumento di liberazione della vita interiore.
Non sentitevi obbligato di inventare una forma nuova. Le forme nuove sono rare: una al secolo, ed è già molto ( e non sono stati necessariamente i più grandi poeti ad inventarle ) . La poesia non è un lavoro sul linguaggio, non essenzialmente. Le parole sono sotto la responsabilità dell'insieme della società.
La maggior parte delle forme nuove non si produce partendo da zero, ma per lenta derivazione a partire da una forma anteriore. Lo strumento si adatta a poco a poco, subisce leggere modifiche. La novità che risulta dal loro effetto congiunto non appare generalmente che alla fine, dopo aver scritto l'opera. Ciò è del tutto paragonabile all'evoluzione animale" .

Ti saluto cordialmente,
Antonio T.

Offline Francesco Pozzato

Re: Come scrivere poesia
« Risposta #7 il: Mercoledì 21 Luglio 2010, 23:29:27 »
Rispondo da principio a Salvatore: troppo i moderni hanno voluto scindere i legami col passato..troppo abbiamo deciso di dimenticare chi fossimo e cosa avessimo prodotto..quando Bembo capì che i grandi moderni del '300 avevano superato in tutto e per tutto i loro modelli classici, la letteratura raggiunse livelli inimmaginabili..quando riusciremo a vivere di nuovo una stagione simile? Purtroppo mi sento di rispondere: mai..cosa esiste ancora da esplorare che i magnifici non abbiano già analizzato in ogni sfumatura in una forma sontuosa..viviamo nella stessa situazione in cui si trovarono i poeti post-augustei: epigonismo..le forme possono variare, la lingua può variare, il sentimento, ma le fondamenta rimangono le stesse..cosa può la lirica moderna di fronte ai Carmina oraziani per profondità di pensiero? cosa può la commedia umoristica moderna davanti ad una satira di Giovenale? possono realmente qualcosa? io credo di no.. potremmo dire le stesse cose in altri termini, ma la qualità rimarrà inferiore..troppo superiori i classici.. e per quale motivo? tranquillità, io penso.. capacità di addentrarsi fino infondo nella loro composizione, senza gli assilli di una vita frenetica..non a caso, è con l'emancipazione della poesia dalla vita pubblica, ovvero al formarsi dell'impero, che nasce il classicismo latino d'età augustea..il momento di massima calma e serenità..cose che noi abbiamo perso per sempre..
Rispondo quindi ad Antonio: studiando per l'esame di filologia romanza, mi sono trovato di fronte ad un dilemma incredibile..se nel medioevo era artista colui che rispettava i canoni di scrittura pur non avendo picchi di grande soggettività (cosa simile accadeva nell'antichità..non mi sento di celebrare tra i massimi autori un epigono manifestato come Stazio che in ogni caso gode di immensa stima nel I sec.), perché l'arte moderna considera maggiormente la soggettività e meno la formalità? cos'è accaduto nel frattempo? in che momento storico è venuta a definirsi questa forbice? cos'è dunque arte? formalità, soggettività o l'aurea mediocritas tra entrambe? io opto per la terza ipotesi.. e anche qui l'Ars poetica di Orazio ci illumina il cammino..
Francesco, scudiero dei classici

Salvatore Ferranti

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #8 il: Giovedì 22 Luglio 2010, 11:10:22 »
Rispondo da principio a Salvatore: troppo i moderni hanno voluto scindere i legami col passato..troppo abbiamo deciso di dimenticare chi fossimo e cosa avessimo prodotto..quando Bembo capì che i grandi moderni del '300 avevano superato in tutto e per tutto i loro modelli classici, la letteratura raggiunse livelli inimmaginabili..quando riusciremo a vivere di nuovo una stagione simile? Purtroppo mi sento di rispondere: mai..cosa esiste ancora da esplorare che i magnifici non abbiano già analizzato in ogni sfumatura in una forma sontuosa..viviamo nella stessa situazione in cui si trovarono i poeti post-augustei: epigonismo..le forme possono variare, la lingua può variare, il sentimento, ma le fondamenta rimangono le stesse..cosa può la lirica moderna di fronte ai Carmina oraziani per profondità di pensiero? cosa può la commedia umoristica moderna davanti ad una satira di Giovenale? possono realmente qualcosa? io credo di no.. potremmo dire le stesse cose in altri termini, ma la qualità rimarrà inferiore..troppo superiori i classici.. e per quale motivo? tranquillità, io penso.. capacità di addentrarsi fino infondo nella loro composizione, senza gli assilli di una vita frenetica..non a caso, è con l'emancipazione della poesia dalla vita pubblica, ovvero al formarsi dell'impero, che nasce il classicismo latino d'età augustea..il momento di massima calma e serenità..cose che noi abbiamo perso per sempre..
Rispondo quindi ad Antonio: studiando per l'esame di filologia romanza, mi sono trovato di fronte ad un dilemma incredibile..se nel medioevo era artista colui che rispettava i canoni di scrittura pur non avendo picchi di grande soggettività (cosa simile accadeva nell'antichità..non mi sento di celebrare tra i massimi autori un epigono manifestato come Stazio che in ogni caso gode di immensa stima nel I sec.), perché l'arte moderna considera maggiormente la soggettività e meno la formalità? cos'è accaduto nel frattempo? in che momento storico è venuta a definirsi questa forbice? cos'è dunque arte? formalità, soggettività o l'aurea mediocritas tra entrambe? io opto per la terza ipotesi.. e anche qui l'Ars poetica di Orazio ci illumina il cammino..

Caro francesco,
noto con piacere che sei una persona molto colta, anche se sei ancora cosi giovane. e noto anche che hai tanto desiderio di conoscenza. penso che nella tua vita farai tanta strada, e te lo auguro.
perchè il tuo approccio alle questioni è quello giusto.
Tu indaghi. e lo fai con molta intelligenza...
detto questo, volevo aggiungere che oggi si tende a mettere in primo piano l'aspetto "personale", o, se vuoi "soggettivo", semplicemente perchè la letteratura, come l'arte in generale, è in una fase di decadenza. si scrive e si pubblica tantissimo (basta andare in libreria per accorgersene), ma la qualità delle pubblicazioni sono "scadendi" rispetto al passato.
e hai ragione, i classici sono un'altra cosa...
inoltre oggi si tende ancora ad avere una visione "romantica" della poesia.
tutto dipende dal cuore, la poesia è emozione etc etc
invece, come dici giustamente tu, la poesia dovrebbe essere innanzitutto ordine, regole, disciplina...

un caro abbraccio
sal

Offline Francesco Pozzato

Re: Come scrivere poesia
« Risposta #9 il: Giovedì 22 Luglio 2010, 18:02:00 »
Tibi gratiam ago, Salvatore..
detto questo, volevo dissentire con te per quanto riguarda l'ultima esposizione..per me la poesia non è pura formalità..altrimenti cadremmo nell'errore improponibili degli esercizi di stile pedanti..
penso che sia importantissima la componente soggettiva o personale nella composizione, ma ai sostenitori della pura ispirazione libera dai vincoli della formalità vorrei ricordare che esistono altri generi per esprimersi (per citarne 1 la prosa)..perché andare a distruggere la sublimità dell'arte somma?
dopodiché la domanda che sta alla base di un mio vecchissimo componimento che scrissi quando ancora non sapevo cosa fosse realmente la metrica ("Dialogo della metrica all'autore"): ma i classici che odiate tanto perché schiavi della formalità erano veramente privi della soggettività o è una vostra credenza fasulla? io penso che l'ispirazione dei classici sia un sogno addirittura nel massimo esponente italiano della poesia libera, Ungaretti..

ditemi 1 qualunque poesia moderna che possa superare questa:

Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Vt melius, quidquid erit, pati,
seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum! Sapias, uina liques et spatio breui
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit inuida
aetas. Carpe diem, quam minimum credula postero.

(Horatio, Carmina, I,11)

a chi potrebbe citarmi la tanta agognata:

MATTINA
M'illumino
d'immenso

io rispondo: per me è la poesia più sopravvalutata della storia! cos'ha di poetico? richiama esperienze e congetture aldilà della sfera poetica.. di poetico ha ben poco escluse le alliterazioni.. se questa fosse realmente poesia, alcuni passaggi dell'Ulisse di Joyce dovrebbero rientrarvi pienamente per densità di rimandi e significati..
no, mi dispiace! non mi piegherò mai all'idea della poesia moderna! e questa formulazione giunge dopo letture approfondite dell'intero corpus di Ungaretti "Vita di un uomo"..
Francesco, scudiero dei classici

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Come scrivere poesia
« Risposta #10 il: Venerdì 23 Luglio 2010, 10:31:53 »
Quoto il Terracciano, per il momento.
"Come scrivere una poesia" è una quaestio che ha in sè almeno un paio di presupposizioni che andrebbero ben scandagliate, prima di rispondere.
Se fossi in voi, prenderei la strada dalla parte opposta, e cioè "Come NON scrivere una poesia". E' più semplice, e troverete fior di esempi sul sito.

Offline Angelo Ricotta

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #11 il: Venerdì 23 Luglio 2010, 12:02:31 »
.. se questa fosse realmente poesia, alcuni passaggi dell'Ulisse di Joyce dovrebbero rientrarvi pienamente per densità di rimandi e significati..

E infatti lo sono! Non c'è un confine netto tra prosa e poesia, che c'è di strano? La storia non si ferma. Sono passati più di duemila anni da Orazio, nel frattempo l'umanità ha prodotto un bel po' di cose in più rispetto a quei classici, nel bene e nel male. Tanti eventi sconosciuti a quei classici hanno portato le persone gli artisti verso altre direzioni, ad esplorare altre possibilità, altrimenti ci si sarebbe potuti fermare ad Omero, perché ad Orazio? D'altronde non si può mica passare la vita a recitare, vedere, suonare sempre le stesse cose! Io amo i classici come la modernità e ancora di più il futuro perché penso che il meglio sia ancora da venire. Ovvio non tutto il moderno è buono, come anche all'epoca dei classici i più non sono diventati tali. Comunque io amo anche quei misconosciuti che la storia ha cancellato ma dei quali, fortunosamente e fortunatamente, ho potuto apprezzare qualche opera. Non tutto ciò che rimane nella storia è il meglio, la storia è turbolenta, capricciosa, fatta anche di mode, anche ingiusta.

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Come scrivere poesia
« Risposta #12 il: Venerdì 23 Luglio 2010, 12:11:59 »
Stiamo continuando a confondere la poesia con l'immagine poetica...

Offline Angelo Ricotta

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Re: Come scrivere poesia
« Risposta #13 il: Venerdì 23 Luglio 2010, 12:39:39 »
Stiamo continuando a confondere la poesia con l'immagine poetica...

Capisco cosa intendi dire ma io sostengo che non c'è differenza tra le due. Ovvero la poesia per me non ha una forma predefinita, anche se la forma può avere un'incidenza sulla resa poetica.

Offline Marina Como

Re: Come scrivere poesia
« Risposta #14 il: Venerdì 23 Luglio 2010, 13:11:29 »
io penso che l'ispirazione dei classici sia un sogno addirittura nel massimo esponente italiano della poesia libera, Ungaretti..

ditemi 1 qualunque poesia moderna che possa superare questa:



MATTINA
M'illumino
d'immenso


io rispondo: per me è la poesia più sopravvalutata della storia! cos'ha di poetico? richiama esperienze e congetture aldilà della sfera poetica.. di poetico ha ben poco escluse le alliterazioni..
Forse anche Ungaretti oltre al richiamo a sentimenti attraverso l'evocazione, usa due versi trisillabi? Con accento sulla seconda? (Ed anche il titolo lo è) Si, anche Montale è molto accorto al ritmo metrico nelle sue! Quindi posso concordare che anche chi ha saputo creare un nuovo linguaggio non per questo ha disdegnato lo studio della poesia metrica classica, tutt'altro! Ne ha sfruttato la capacità musicale e fatta propria attraverso altre forme di comunicazione (uso di immagini evocative, mentre prima erano immagini descrittive). E scusa se è poco!
Si, il riscritto in rosso per me può essere considerato il meglio, se fosse possibile una comparazione esulativa del periodo storico degli autori, e del mio stesso periodo storico di lettore: ma sicuramente la forza propositiva del nuovo, quel "genio" dal quale scaturiscono le novità, lo ritrovo più in Ungaretti.
« Ultima modifica: Venerdì 23 Luglio 2010, 13:13:29 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.