Cara Daniela, prima di tutto il fatto che io concordi con il concetto che esprime il Conte, non significa che concordi anche sul suo modo "brusco" di dire le cose. Ma se per "parole offensive" intendi il fatto di dire "non credo ci sia la fila per piangere la tua assenza", che dirti? Io lo interpreto soltanto come un dato di fatto valido per chiunque di noi, detto appunto bruscamente come solo il Conte riesce a fare, ma il cui tuo nome sia stato soltanto detto per inciso, non un attacco alla tua persona. Ed in questo senso, posso anche condividere lo spirito di questa ultima osservazione. Riguardo le mie capacità di intendimento (e non mi offendo, anche se potrei anche notare che la stessa educazione vorrebbe il dirsi, non mi sono spiegata, e senza aggiungere subito dopo "sarebbe la prima volta...", chiusa parentesi), ora cerco di riuscire ad entrare nello specifico dei tuoi interventi per vedere se in qualche maniera possa aver frainteso le tue parole. Ma dalla tua risposta, sembra tu non abbia letto il mio, di intervento, almeno non con l'attenzione dovuta prima di esprimere un tale giudizio.
Ma sei riuscita a leggere il mio intervento che si premurava di darti delle risposte sul presente e passato? Allora: vediamo se da un riepilogo dei tuoi interventi riesco a sbrigliare la mattassa. Intanto cerco i nodi:
(continua)
p.s.: Detto per inciso, a puro livello personale, il tema di questa settimana, nella categoria fantasia, mi ispirava qualche dubbio: certo che visto che il funerale è il mio, non potrei descriverlo se non con fantasia! Di sicuro non è una riflessione ispirata da un qualcosa successo: e giù...via! Tutti a descrivere, consigliare, lasciare le ultime volontà sul come si vorrebbe esso sia! Ma, seppur nel tema, credo vadano premiati coloro che appunto han saputo maggiormente mettere la "fantasia" nella poesia. Compito che spetta ai "giudici", non alla redazione. E non vedo perché "la redazione" si debba occupare di supervisionare ed inquadrare pure il pensiero degli altri autori e le loro preferenze: non crediamo siate dei deficenti privi di discernimento! E se esse si reputano condivisibili o meno, le "regole del gioco" sono che i lettori votino, non la redazione. E quello che esce dalla votazione, dovrebbe rappresentare quello che scelgono "i giudici": anzi, proporrei che Luigi rendesse pubblico, dopo le votazioni, la lista dei votanti, in maniera da avere un quadro di quanto quei lettori ci rappresentino, e far si che il loro voto non sia di favore, perché loro, sarebbe la faccia per poesie da tutti non giudicate "le migliori" che appaiono per una settimana in home: che si sappia, chi siano questi giudici, alla stessa stregua di tutti noi della redazione con il nome in neretto, che ci prendiamo le responsabilità di quel che facciamo o diciamo. Stop considerazione.